10 novembre 2019

Può accadere che alla fine di un anno sorgano in noi domande circa la nostra fine. Scompariremo, saremo ridotti allo stato di ombre erranti, come credevano gli antichi? La risposta la troviamo in Dio, il Dio della vita. - Oggi si celebra la 69ma Giornata nazionale del Ringraziamento

GUARDARE ALLA RISURREZIONE!

Due giorni dopo i bombardamenti avvenuti a Roma il 16 febbraio 1944, Giorgio La Pira scrisse: «Niente paura, non c’è che da fare una sola cosa: trascendere, con più intenso desiderio e con più viva orazione, l’ordine del tempo, per fissarsi, e quasi inserirsi, in quello dell’eterno. Guardare il Paradiso. (…) Sì, proprio così: per vincere nel tempo c’è bisogno di una forza dell’eterno; perché per ordinare il mondo dell’uomo, c’è solo la forza che dona il mondo di Dio» (Radicati nella Trinità). Guardare al Paradiso, anzi, guardare alla Risurrezione: è questo l’invito del Signore in questa domenica. Perché? Per poter affrontare le sfide del nostro tempo. Infatti, cosa ci custodirà fedeli all’amore di Dio, come i sette fratelli al tempo dei Maccabei? Una fede chiara nella Risurrezione della carne! Una fede gioiosa in quest’orizzonte di luce: là dove «non si prenderà né moglie né marito», perché, nel nostro corpo, allora glorificato, vivremo un amore aperto alle dimensioni del cuore di Dio: saremo un cielo gli uni per gli altri! Oggi, facciamo nostro il grido di gioia di Paolo: «Il Signore ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza».
fr. Antoine-Emmanuel, Fraternità Monastica di Gerusalemme, Firenze

«Ringraziare». È questione di cuore…

Oggi è la 69ma Giornata del Ringraziamento per i frutti della Terra e del Lavoro. Il vero ringraziamento può scaturire solo dall’educazione del cuore, perché noi nasciamo con una massiccia dose di egoismo. Solo se veniamo educati e se ci impegniamo ad apprendere quest’arte, il ringraziamento entra a far parte integrante della nostra vita. Altrimenti rischia di diventare pura formalità. Tanti oggi, giovani e meno giovani, purtroppo non sanno ringraziare. Vuoi celebrare con autenticità (non solo) questa Giornata? Alla Scuola della Vita impara a vivere la tua vita come un dono unico e gratuito. Allora non potrai fare a meno di stupirti e meravigliarti per il mondo che ti circonda, nonostante problemi e difficoltà. E, poiché sei credente, sgorgherà dal tuo cuore il bisogno di ringraziare e lodare il Creatore di tutto e di tutti. Un ricordo della mia infanzia. Ogni settimana la mamma preparava il pane per la numerosa famiglia. Prima di infornare i grossi pezzi di pane, con un coltello imprimeva su ognuno di essi un bel segno di croce. Era un modo umile e semplice di ringraziare Dio per i suoi doni. Certo non è facile ringraziare, se le cose ti vanno pesantemente storte. Come ringraziare, se non trovi lavoro o lo perdi a strada inoltrata? Come ringraziare quando, per 8-10 ore al giorno, ricevi una paga striminzita e umiliante? Ecco, queste storture e ingiustizie sono frutti di egoismi umani. E tuttavia, mentre ci impegniamo a debellarle, non stanchiamoci di elevare il nostro “grazie” a Dio che «fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni» (Mt 5,45).
p. Giovanni Crisci, frate cappuccino

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, la Parola ascoltata ci insegna che la vita presente è preparazione di quella futura. Affidiamoci al Signore, nostro Dio e nostro fratello, perché ci guidi sulle vie della vita fino all’incontro con il Padre.

Lettore - Diciamo con fiducia: Signore, nostra guida, ascoltaci.

1. Per la santa Chiesa, affinché nell’impegno di trasformare il mondo ed emancipare l’uomo, non scordi che il suo approdo finale non è qui, ma nella casa del Padre; preghiamo. 
2. Per i responsabili delle nazioni, affinché agiscano per garantire la giustizia e l’equa distribuzione dei beni, e tutti possano godere dei frutti della terra; preghiamo.
3. Per coloro che hanno consacrato la loro vita al servizio di Dio, affinché, fedeli alla loro vocazione, testimonino al mondo le realtà del cielo, primizia e anticipo della gloria futura; preghiamo.
4. Per i lavoratori della terra e chi con la sua fatica assicura a noi il benessere del corpo e una sana alimentazione, affinché siano coscienti dell’altissimo compito loro affidato e sentano la nostra sincera riconoscenza; preghiamo.
5. Per noi e le nostre famiglie, affinché sappiamo sempre dire grazie per i beni di cui beneficiamo, per il pane, il vino, i frutti della terra, l’acqua che ci disseta, gli animali, le piante e i fiori che rallegrano la nostra vita; preghiamo.

Intenzioni della comunità locale.

C - Signore, tu ci insegni ad apprezzare e rispettare ogni cosa creata. Ti ringraziamo e ti chiediamo di esserci sempre guida nel faticoso cammino della vita, per giungere alla casa del Padre con te, che vivi e regni nei secoli dei secoli.

A - Amen.

XXXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

11 L S. Martino di Tours, vescovo. Memoria (bianco). Guidami, Signore, per una via d’eternità. Lo scandalo è ciò che fa incespicare: chi dà scandalo fa lo sgambetto ai fratelli nel loro cammino di fede. I discepoli di Gesù Cristo devono essere dei testimoni credibili. S. Teodoro Studita; S. Marina di Omura. Sap 1,1-7; Sal 138,1-10; Lc 17,1-6.
12 M S. Giosafat, vescovo e martire. Memoria (rosso). Benedirò il Signore in ogni tempo. Gesù ci chiede di essere suoi servitori sempre, in ogni momento: non possiamo essere servi a tempo limitato, come se avessimo una zona franca che non appartiene a Cristo. S. Macario; S. Diego. Sap 2,23 - 3,9; Sal 33,2-3.16-19; Lc 17,7-10.
13 M Àlzati, o Dio, a giudicare la terra. Corriamo il rischio di essere simili a quei lebbrosi che obbediscono a Gesù, ma non sanno ringraziare; sono osservanti, ma non condividono con Lui la gioia della salvezza. S. Imerio; S. Agostina L. Pietrantoni; S. Omobono. Sap 6,1-11; Sal 81,3-4.6-7; Lc 17,11-19.
14 G La tua parola, Signore, è stabile per sempre. L’attesa del giorno del Signore deve essere la caratteristica del cristiano, senza avere la pretesa di possederlo, ma accettando umilmente di essere vigili con amore. S. Rufo; S. Teòdoto; B. Maria Luisa Merkert. Sap 7,22 - 8,1; Sal 118,89-91.130.135.175; Lc 17,20-25.
15 V I cieli narrano la gloria di Dio. La rapidità della fine, descritta da Gesù, indica che nessuno è padrone della sua vita; possiamo fare mille progetti, ma non possediamo il nostro tempo: appartiene a Dio. S. Alberto Magno (m.f.); S. Leopoldo il Pio; S. Sidonio. Sap 13,1-9; Sal 18,2-5; Lc 17,26-37.
16 S Ricordate le meraviglie che il Signore ha compiuto. Dobbiamo avere la stessa tenacia della vedova che insiste con il giudice: deve risvegliarsi in noi la fiducia di chi sa che la sua unica speranza di salvezza è nel Signore. S. Margherita di Scozia (m.f.); S. Geltrude di Hefta (m.f.); B. Simeone. Sap 18,14-16;19,6-9; Sal 104,2-3.33.37.42-43; Lc 18,1-8.
17 D XXXIII Domenica del T.O. / C (S. Elisabetta di Ungheria; S. Aniano) Ml 3,19-20a; Sal 97,5-9; 2Ts 3,7-12; Lc 21,5-19

Elide Siviero

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