Domenica 26 ottobre 2014
Oggi la liturgia ci aiuta a comprendere e a vivere il tempo e la storia nelle tre dimensioni della vita cristiana, che sono il passato accolto nella fede, il futuro proiettato nella speranza e il presente vissuto nella carità. Ogni domenica quando ci raduniamo nell’assemblea liturgica manifestiamo il tesoro di queste dimensioni.
«MAESTRO, NELLA LEGGE, QUAL È IL GRANDE COMANDAMENTO?»
«PRIMA di essere un comando, l’amore è un dono, una realtà che Dio ci fa conoscere e sperimentare, così che, come un seme, possa germogliare anche dentro di noi e svilupparsi nella nostra vita» (Papa Benedetto XVI). Molte persone sono tentate di contrapporre l’amore per Dio all’amore del prossimo. Questa scelta, però, è rifiutata dalla rivelazione, la quale sostiene che il vero rapporto con Dio ci apre all’amore per gli altri. Il libro dell’Esodo (I Lettura) precisa i doveri di giustizia e carità verso i più deboli e indifesi: stranieri, vedove, orfani. E indica il comportamento di Dio come traccia dell’agire dell’uomo. La comunità di Tessalonica è modello per i credenti della Macedonia (II Lettura) perché, sull’esempio di Paolo, ha accolto la Parola con gioia, è forte nelle tribolazioni e persecuzioni, compie con passione la missione dell’evangelizzazione. I rabbini giudei avevano complicato la pratica della legge: l’avevano suddivisa in 613 precetti, 248 positivi e 365 negativi, ai quali i fedeli dovevano sottomettersi. Gesù (Vangelo) privilegia il comandamento dell’amore: amore di Dio, amore del prossimo.
«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima… Amerai il tuo prossimo come te stesso».
Domenico Brandolino, ssp
L’«ALLEANZA» CON DIO
Il cuore del messaggio biblico
L’arcobaleno è il segno dell’Alleanza di Dio con Noè, dopo il diluvio (Gen 9,13). L’Alleanza con Noè. Mosaico, Basilica San Marco, XIII secolo, Venezia.
OLTRE a essere una delle parole più frequenti della Bibbia (vi compare 287 volte), l’alleanza è il cuore del messaggio biblico. Con il termine berìt – come è chiamato in ebraico l’alleanza – si vuole esprimere lo stretto legame che unisce l’uomo a Dio. Più in particolare il rapporto che lega Dio al popolo di Israele, che egli ha liberato dalla schiavitù egiziana e ha scelto come “suo popolo”. L’alleanza ritma le tappe più significative della storia biblica. Quella che Dio stringe con Abramo ha come segno la circoncisione (che diverrà il segno dell’appartenenza al popolo di Israele: Gen 15; 17). Quella stretta con Noè dopo il diluvio universale avviene sotto il segno dell’arcobaleno (simbolo della pace e dell’armonia ritrovate dal creato: Gen 9,12-17). L’alleanza con Mosè al monte Sinai (Es 19) si estende a tutto il popolo di Israele e ha come segno il dono della Legge (sintetizzata nel “Decalogo”: Es 20,1-17) e il dono del Sabato, che Israele si impegna a osservare con assoluta fedeltà (Es 20,8-11; 31,16-17). Sotto il profilo storico, l’alleanza biblica sembra rispecchiare i trattati di alleanza che si stipulavano, presso gli antichi popoli orientali. In questi trattati il re presenta se stesso e i benefici concessi (o che concederà) al suo alleato. Elenca poi le clausole da osservare e le benedizioni o le maledizioni che seguiranno alla fedeltà o alla violazione dell’alleanza. Infine dispone che il trattato sia collocato nel tempio e letto periodicamente. È quanto avviene nell’alleanza biblica. Dio si presenta a Israele come il vero Dio che lo ha liberato dalla schiavitù egiziana e lo invita a osservare la legge che gli ha dato al monte Sinai, come sorgente di libertà e di benedizione. Se il popolo trasgredisce questa legge, verrà sradicato dalla sua terra e condotto in esilio. Sotto il profilo spirituale, l’alleanza esprime il cammino interiore di Israele che viene condotto, tramite i profeti, a una “alleanza nuova” (Ger 31,31-34), che culminerà in quella definitiva ed “eterna” operata dalla Croce e dalla Pasqua di Gesù (Lc 22,19-20; 1Cor 11,25; 2Cor 3,6; Eb 8,6-13; 9,15-28). Primo Gironi, biblista
«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?»...
«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?» (Mt 22,36). Vi è un’unica Legge: l’amore poiché Dio è amore e ci chiede di amare! Signore Gesù insegnaci a rispettare la tua Legge; fa’ che impariamo ad amare te, ad amarci per amare veramente, senza paure, senza egoismi, con fiducia e gioia, chi percorre le nostre strade di questa vita terrena per una vita eterna che tu stesso ci prepari.
Letizia Battaglino
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, con autorità Gesù ci ha detto che il comandamento dell’amore è il compendio di tutta la vita cristiana. Chiediamogli di imprimere in noi, con la forza del suo Spirito, questa sublime legge di carità e di servizio.
Preghiamo dicendo:
A - Ascoltaci, o Signore.
1. Per la santa Chiesa: perché, animata dallo Spirito, faccia conoscere agli uomini l’amore di Dio e li riunisca tutti sotto lo sguardo dell’unico Padre, preghiamo.
2. Per l’unità di tutti i cristiani: perché, uniti nella stessa fede e nella stessa carità, si riconoscano sorelle e fratelli di Gesù Cristo, preghiamo.
3. Per i credenti in Cristo: perché si sentano solidali con i malati, i poveri e gli emarginati della nostra società, preghiamo.
4. Per le nostre assemblee domenicali: perché contribuiscano a comporre le divergenze e a promuovere la pace e la riconciliazione, preghiamo.
Intenzioni della comunità locale.
C - Signore, tu ci hai fatto comprendere che l’amore è il grande comdamento. Donaci la forza di praticarlo tutti i giorni della nostra vita, perché rinasciamo alla fonte della grazia. Per Cristo, nostro Signore.
A - Amen.
XXX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
27 L Facciamoci imitatori di Dio, quali figli carissimi. La guarigione che Gesù opera in giorno di sabato dona al giorno di festa il suo vero significato di liberazione. Sant’Evaristo; San Gaudioso; San Bartolomeo di Breganze. Ef 4,32 – 5,8; Sal 1,1-4.6; Lc 13,10-17.
28 M Santi Simone e Giuda, apostoli. Festa (rosso). Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. Sul monte, luogo di silenzio e preghiera, il Signore sceglie i dodici Apostoli, poi con essi torna in mezzo ai discepoli e alla folla a cui dona la sua parola e la sua salvezza. San Ferruccio; Beato Giuseppe Ruiz Bruixola. Ef 2,19-22; Sal 18,2-5; Lc 6,12-19.
29 M Fedele è il Signore in tutte le sue parole. La “porta stretta” di cui ci parla Gesù è una sollecitazione urgente alla conversione. Sant’Onorato di Vercelli; San Gaetano Errico; Beato Michele Rua; Beata Chiara Luce Badano. Ef 6,1-9; Sal 144,10-14; Lc 13,22-30.
30 G Benedetto il Signore, mia roccia. Oppure: Sei tu, Signore, il mio sostegno. Ogni giorno ha la sua difficoltà, la sua lotta, la sua battaglia: solo con l’armatura di Dio siamo in grado di superare ogni avversità. San Marciano di Siracusa; San Germano di Capua. Ef 6,10-20; Sal 143,1-2.9-10; Lc 13,31-35.
31 V Grandi sono le opere del Signore. Rendiamo grazie a Dio con il salmista per quanto ha compiuto il Signore: ogni sua opera mostra la sua grandezza e ci ricorda la sua alleanza con noi. San Quintino; Beato Tommaso da Firenze Bellaci; San Volfango. Fil 1,1-11; Sal 110,1-6; Lc 14,1-6.
1 S Tutti i Santi. Solennità (bianco) Ap 7,2-4.9-14; Sal 23,1-6; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a. (Foglio a parte).
Enrico M. Beraudo
2 D Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti (XXXI Domenica del .T. O. / A) viola.
Prima Messa: Gb 19,1.23-27; Sal 26,1.4.7-9.13-14; Rm 5,5-11; Gv 6,37-40;
Seconda Messa: Is 25,6a.7-9; Sal 24; Rm 8,14-23; Mt 25,31-46; Terza Messa: Sap 3,1-9; Sal 41; Apoc 21,1-5-7; Mt 5,1-12a].
Salmo responsoriale e accompagnamento
PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio:: Noi canteremo gloria a te (294); La creazione giubili (287).
Salmo responsoriale: Modulo: E.M. Beraudo;
Ritornello: A te, Signore, innalzo l’anima mia (41).
Processione offertoriale: Parole di vita (375).
Comunione: Tu sei la mia vita (383); Lo Spirito di Dio (291).
Congedo: Maria, madre della Chiesa (217).
ACCOMPAGNAMENTO
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