13 ottobre 2019

Gesù guarisce dieci lebbrosi. Nove di questi non colgono l’eccezionalità dell’evento, accontentandosi di soddisfare gli obblighi rituali. Solo un samaritano, uno straniero, torna per ringraziare e per questo, con la guarigione dalla lebbra, riceve anche il dono della salvezza.

«LA TUA FEDE TI HA SALVATO!»

Commento - Disegno: Stefano Pachì
LA riconoscenza è una virtù preziosa per la nostra vita: dire “grazie” è un gesto doveroso, che dovrebbe scaturire spontaneamente dal cuore per un dono o un bene ricevuto. Così si comporta Naamàn dopo essere stato purificato dalla lebbra (I Lettura). Invece, a volte, è penosa la sensazione di trovarci in un mondo in cui prevale la pretesa piuttosto che la riconoscenza e il ringraziamento. È ciò che succede a Gesù, il quale, dopo aver purificato dieci lebbrosi, non riceve alcun grazie se non da uno straniero, un Samaritano (Vangelo). Gesù non chiede riconoscenza per sé, ma per il Padre, degno di ricevere la lode e la gloria per i prodigi che ha compiuto colmandoci della sua misericordia.
L’atteggiamento riconoscente richiede un cuore aperto, che sa vedere l’opera di Dio, la salvezza che egli porta nella storia dell’umanità, la fedeltà con cui regge le sorti del mondo (Salmo responsoriale).
Se spesso i travagli della vita possono irrigidire il nostro rapporto con Dio, perché non ne vediamo immediatamente l’azione, come l’apostolo Paolo suggerisce (II Lettura), dobbiamo comunque perseverare, perché Dio è fedele e non mancherà di esaudire la nostra preghiera quando è rivolta a lui con umiltà e retta coscienza.

Tiberio Cantaboni

FEDELTA'

Disegno: Corrao Francesca.
FEDELTÀ, fede e fiducia sono indissociabili. La fedeltà è una fede coerente che si snoda nel tempo. La fede è un rapporto di amore con Dio, perché noi scopriamo che Egli è fedele e genera fiducia. Dio è fedele alla sua Parola, alle sue promesse, al suo amore, è fedele a se stesso.
La fedeltà di Dio è il fondamento della nostra fedeltà. La fede in Dio non consiste nel credere semplicemente nell’esistenza di Dio; invece consiste nel credere in un Dio che ti parla, ti ascolta, ti interpella, ti chiama, ti ama, ti aspetta.
La fedeltà di Dio ti dà sicurezza. Se tu vuoi basare la tua sicurezza sugli uomini, sulle cose, sul possesso, sul denaro, sul potere, rimarrai deluso. Dio non ti deluderà mai. Dio non ti abbandona mai.
Nell’uomo fede e fedeltà sono unico frutto dello Spirito Santo. Questa vita di “fede in fedeltà” occorre esercitarla. Se viene esercitata con l’ascolto della Parola di Dio e con la preghiera, cresce e si sviluppa sempre più.
La fede è avere il cuore aperto al “Dio che viene” (cfr Ap 1,4). Egli è Colui che continua a venire e ha sempre delle novità da portare. La nostra fedeltà è una fede sempre nuova.
La fede e la fedeltà sono sostanziate dalla fiducia in Dio. Le inevitabili difficoltà della vita, anziché diventare ostacolo per la fede, diventano occasioni per crescere nella fede e nella fedeltà.
Lo Spirito Santo, il quale porta come frutto la fedeltà, si serve di noi per farci segno, dono per i nostri fratelli. La nostra fedeltà a Dio e al Vangelo darà fecondità alla nostra fedeltà all’uomo e alla storia.

Mons. Giuseppe Greco

AMEN

Amen

Preghiera dei fedeli

C- Fratelli e sorelle, al Padre che sempre si ricorda della sua alleanza e della sua fedeltà, eleviamo la nostra comune preghiera.

Preghiamo insieme, dicendo: Mostraci, o Padre, la tua misericordia.

1. Per la Chiesa, madre e maestra, perché sia sempre testimonianza vivente della tua misericordia e bontà nella storia travagliata dell’umanità, preghiamo:

2. Per i malati, perché ponendo la loro sofferenza nell’abbraccio del tuo amore paterno, possano ricevere conforto dalla tua grazia santificante, preghiamo:

3. Per gli operatori sanitari: medici, infermieri, personale assistenziale, soccorritori, perché interpretino il loro lavoro come una vocazione d’amore e di sollecitudine verso le sofferenze dell’uomo, preghiamo:

4. Per ciascuno di noi, perché sappiamo conservare sempre un atteggiamento di gratitudine e di riconoscenza verso Dio e verso i fratelli che nel suo nome testimoniamo amore e disponibilità, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Accogli, Padre santo, la nostra preghiera. Il nostro grido di aiuto sale a te anzitutto come rendimento di grazie per quanto tu compi in nostro favore e come supplica perché si manifesti al mondo il fuoco del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen

XXVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - 2019

14 L Il Signore si è ricordato del suo amore. Gesù è il segno privilegiato di Dio per l'umanità. Tocca a noi riconoscerlo e accoglierlo come tale. S. Callisto I (m.f.); S. Domenico Loricato; S. Donaziano. Rm 1,1-7; Sal 97,1-4; Lc 11,29-32.

15 M S. Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa, Memoria (bianco). I cieli narrano la gloria di Dio. Non serve cercare di purificarsi con gesti esteriori. È invece necessario compiere progressi nel cuore per crescere sempre più nella carità. S. Barsen; S. Tecla. Rm 1,16-25; Sal 18,2-5; Lc 11,37-41.

16 M Secondo le sue opere, Signore, tu ripaghi ogni uomo. Occorre molta attenzione a non riversare sugli altri i nostri facili giudizi che ci impediscono di riconoscere gli errori e le nostre colpe. S. Edvige (m.f.); S. Margherita Maria Alacoque (m.f.); S. Gerardo Maiella. Rm 2,1-11; Sal 61,2-3.6.8-9; Lc 11,42-46.

17 G S. Ignazio di Antiochia, vescovo e martire. Memoria (rosso). Con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione. Dobbiamo imparare a riconoscere i segni della Provvidenza che incontriamo sul nostro cammino. Il rischio è di allontanarsi dal Regno di Dio. B. Contardo Ferrini. Rm 3,21-30a; Sal 129,1-6; Lc 11,47-54.

18 V S. Luca, evangelista. Festa (rosso). I tuoi santi, Signore, dicano la gloria del tuo regno. Curate i malati. È un mandato di Cristo ai suoi discepoli. Spesso dimentichiamo questo comando del Signore. S. Pietro d’Alcantara; S. Amabile. 2Tm 4,10-17b; Sal 144,10-13.17-18; Lc 10,1-9.

19 S Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza. Siamo docili allo Spirito Santo, senza porre troppi ostacoli alla sua azione. Rischieremmo di non trovarci in sintonia con Dio. Ss. Giovanni de Brebeuf e Isacco Jogues, sacerdoti e compagni martiri (m.f.); S. Paolo della Croce (m.f.). Rm 4,13.16-18; Sal 104,6-9.42-43; Lc 12,8-12.

[20 D XXIX Domenica del T.O. / C (S. Cornelio) Es 17,8-13; Sal 120,1-8; 2Tm 3,14 ÷ 4,2; Lc 18,1-8].

Nicola Gori

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo
   
PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 
Inizio: Cantiamo te (619); Voi tutte, opere del Signore (155).
Salmo responsoriale: M° C. Carena. Ritornello: Cantate al Signore un canto nuovo (121).
Processione offertoriale: Confitemini Domino (631).
Comunione: Grazie ti voglio rendere (656); Tu, fonte viva (740).
Congedo: Musica di festa (680).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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