25 Settembre 2022

Chi poggia la propria speranza e sicurezza nell’accumulo di beni scivola ineluttabilmente nell’indifferenza e nella sordità alla parola di Dio. La nostra attenzione ai poveri, nel momento presente, deciderà il nostro destino eterno.

- Oggi ricorre la 108a Giornata del migrante e del rifugiato.

SE LA RICCHEZZA RENDE CIECHI

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Mentre i ricchi, stigmatizzati da Amos nella prima lettura, non si preoccupano della rovina della casa di Giuseppe, impegnati come sono a godersi la vita, riempiendola di beni e di agi, Dio ha cura dei suoi poveri. Lo ricorda il nome stesso del povero della parabola di Luca. Mentre, infatti, il ricco rimane senza nome, perché la sua incapacità di riconoscere colui che giace alla sua porta lo rende sconosciuto agli occhi di Dio, il povero possiede soltanto la ricchezza di un nome, Lazzaro, che significa «Dio ha soccorso». Egli, prima gettato a terra dall’indifferenza dei più, ora è accolto nell’intimità di Dio, al posto d’onore nel banchetto del Regno. Un abisso invalicabile lo separa dal ricco. Un abisso che è stato creato proprio dalla sua indifferenza. Ed è inutile che Lazzaro risorga dai morti per andare ad avvertire i suoi fratelli. Il vero segno che dobbiamo vedere non è Lazzaro risorto dai morti, ma Lazzaro che giace bisognoso alla porta di casa. Il grande pericolo della ricchezza è questo: più che renderci cattivi, ci fa ciechi. Il comandamento da conservare senza macchia e in modo irreprensibile, come scrive Paolo a Timòteo, è anzitutto il comandamento della carità.

fr. Luca A. Fallica, Comunità Ss. Trinità di Dumenza

Gli Angeli nella tradizione e nella fede della Chiesa

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) parla degli Angeli (nn. 325-336) e ricorda che la loro esistenza «è una verità di fede». Essi sono creature puramente spirituali e immortali, e sono persone con intelligenza e volontà. Superano in perfezione tutte le creature visibili, «sono servitori e messaggeri di Dio», «vedono sempre la faccia del Padre... che è nei cieli» (Mt 18,10), sono «potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola» (Sal 103,20).

Essi sono gli Angeli di Cristo e saranno con lui quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria (Mt 25,31). Creati per mezzo di lui e in vista di lui, intervengono nella storia della salvezza in favore dell’uomo e del piano salvifico di Dio (CCC 332-333). La loro presenza continua nel potente aiuto alla Chiesa (CCC 334-336), la quale, nella liturgia, si unisce a loro «per adorare il Dio tre volte santo», per invocare la loro assistenza e per celebrarne la memoria, in particolare quella dei tre santi arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele e dei santi Angeli Custodi. Creati non solamente per sé stessi, ma anche per il servizio degli uomini (Col 1,16), gli Angeli hanno accettato questa verità con umiltà fin dall’alba della Creazione, il che li ha resi simili al Figlio di Dio, che è venuto per servire e per donare la sua vita in riscatto per una moltitudine (Mt 20,28) ed essi «lo accompagnano nella sua missione redentrice presso gli uomini» (san Giovanni Paolo II).

È il decreto della Provvidenza – quello di unire tutto in Cristo (Ef 1,10; Col 1,20) – che li spinge a fare alleanza con noi: una gioia per gli Angeli, una grazia per noi, perché ci fa condividere con loro l’amore e la lode di Dio. «Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli Angeli e degli uomini, uniti in Dio» (CCC 336). In sintesi, gli Angeli, secondo la teologia cattolica, hanno il compito di assistere, proteggere e guidare l’umanità, perché possa conseguire la salvezza eterna. E sono predisposti da Dio alcuni a custodire le famiglie, altri le città, altri le nazioni, altri, infine, le singole persone. È a questi ultimi che si riserva il titolo di “Angelo Custode

– don Marcello Stanzione

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, anche noi desideriamo osservare il comandamento del Signore, e per far- lo abbiamo bisogno della sua grazia, che invochiamo con fiducia.
Lettore - Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore, e donaci la tua grazia.

1. Per le comunità cristiane, perché illuminate dalla parola di Dio, e rimuovendo ogni elemento di contrasto, si edifichino nella fraternità e nella comunione. Preghiamo:

2. Per quanti governano i popoli e le nazioni, perché facciano ogni sforzo per eliminare le crescenti discriminazioni fra ricchi e poveri. Preghiamo:

3. Per tutti i migranti, i rifugiati, quanti per motivi diversi sono costretti a lasciare le loro terre, perché incontrino non indifferenza, ma premurosa accoglienza. Preghiamo:

4. Per la nostra comunità, perché la fede nella risurrezione dei morti, che celebriamo in questa Eucaristia, ci renda più solleciti verso il bisogno dei viventi. Preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Padre, ti ringraziamo perché ti chini sulle nostre necessità. Concedi a noi di dimorare nella tua Parola fino alla manifestazione di Gesù. Egli vive e regna nei secoli dei secoli

A - Amen.

Calendario liturgico: 26 settembre - 2 Ottobre 2022

26 LTendi a me l’orecchio, Signore, ascolta le mie parole. Per Gesù il più grande è chi il mondo reputa più piccolo: l’umile e il semplice. Ss. Cosma e Damiano (mf); S. Nilo. Gb 1,6-22; Sal 16; Lc 9,46-50.

27 M S. Vincenzo de’ Paoli (m, bianco). Giunga fino a te la mia preghiera, Signore. Il rifiuto dei Samaritani non ferma Gesù, che ai suoi discepoli insegna la mitezza verso chi non li accoglie. S. Bonfilio; S. Caio. Gb 3,1-3.11-17.20-23; Sal 87; Lc 9,51-56.

28 M Giunga fino a te la mia preghiera, Signore. Come seguire Gesù? Senza ripensamenti. Chi mette mano all’aratro non può voltarsi indietro. S. Venceslao (mf); Ss. Lorenzo Ruiz e c. (mf); B. Luigi Monza. Gb 9,1-12.14-16; Sal 87; Lc 9,57-62.

29 G Ss. Michele, Gabriele e Raffaele arcangeli (f, bianco). Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria. Dialogando con Natanaele, Gesù dice che gli angeli di Dio scenderanno e saliranno sul Figlio dell’uomo. S. Ciriaco. Dn 7,9-10.13-14 opp. Ap 12,7-12a; Sal 137; Gv 1,47-51.

30 V S. Girolamo (m, bianco). Guidami, Signore, per una via di eternità. Le accorate parole di Gesù su Corazìn, Betsàida e Cafàrnao non sono un giudizio di condanna, ma un estremo richiamo alla conversione . S. Francesco Borgia; B. Felicia Meda. Gb 38,1.12-21; 40,3-5; Sal 138; Lc 10,13-16.

1 S S. Teresa di Gesù Bambino (m, bianco). Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo, Signore. Avere il proprio nome scritto in cielo è la vera gioia di ogni cristiano. B. Luigi Maria Monti. Gb 42,1-3.5-6.12-16 (NV); Sal 118; Lc 10,17-24.

2 D XXVII Domenica del T.O. / C. XXVII sett. del Tempo Ordinario - III sett. del Salterio. Ss. Angeli custodi. Ab 1,2-3; 2,2-4; Sal 94; 2Tm 1,6-8.13-14; Lc 17,5-10.

Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica»

Lucia Giallorenzo

Salmo

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PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.

- Inizio: Ti esalto, Dio, mio re (738); È un tetto la mano di Dio (643).

Salmo responsoriale: Ritornello: M° C. Recalcati; oppure: Beato chi teme il Signore (401).

Processione offertoriale: Molte le spighe (679).

Comunione: Beato chi cammina (618); Beatitudini (617).

Congedo: Acqua di fonte cristallina (21)

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