22 settembre 2019

Con una parabola Gesù invita i suoi discepoli a essere scaltri nell’uso del denaro. Il denaro in sé non è né buono né cattivo. Dobbiamo saperlo usare bene facendo opere buone perché, al momento della nostra morte, possiamo trovare in cielo degli intercessori.

LIBERACI, SIGNORE, DALL’AVIDITÀ DELLA RICCHEZZA

Commento - Disegno: Stefano Pachì
DIO «vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità». Questa affermazione di san Paolo risuona al cuore della Parola di questa domenica (II Lettura). Egli ci rivela anche che questa salvezza ci è donata in Gesù, il quale «ha dato se stesso in riscatto per tutti». Siamo chiamati, però, ad accogliere il dono di Dio e a farlo fruttificare nella nostra vita, attraverso comportamenti fondati sulla giustizia e sul rispetto del diritto degli altri, soprattutto dei poveri, che non vanno calpestati nella loro dignità (I Lettura). Al contrario, come ci annuncia Gesù con la parabola dell’amministratore scaltro (Vangelo), occorre trasformare i beni che possediamo in relazioni, perché sono gli amici, cioè le relazioni autentiche, a condurci nel Regno, non le nostre ricchezze.
La ricchezza in se stessa è disonesta, poiché fa promesse che non può mantenere. Ci illude di poter dare un compimento alla nostra vita, mentre il suo vero compimento sta nella relazione con Dio e con gli altri, in un’amicizia che non delude. Per questo Gesù loda l’amministratore della parabola, certo non per la sua disonestà, ma per avere intuito qual è il vero fondamento della vita.

fr Luca Fallica, Comunità monastica Ss. Trinità di Dumenza

BONTA'

Disegno: Corrao Francesca.
UN uomo pone a Gesù questa domanda: «“Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono se non Dio solo”» (Mc 10,17-18). Il termine “buono”, in senso assoluto, si può attribuire solo a Dio. Dio è buono, anzi è la Bontà. Per le persone umane e per le cose il termine “buono” può essere adoperato soltanto in modo relativo, cioè in relazione a Dio: è buono tutto ciò che è in rapporto a Dio.
È buono Gesù perché è “da Dio”, è Figlio di Dio, è della stessa natura di Dio e porta a Dio. È buona ogni persona umana che fa la volontà di Dio. È buona ogni cosa che è creata da Dio: nella creazione «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco era cosa molto buona» (Gen 1,31).
Il peccato originale consiste nel falsificare la bontà, nel distorcere il senso di ciò che è buono. Eva ritenne “buono da mangiarsi” il frutto dell’albero proibito da Dio (Cfr Gen 3,6). Spesso viene distorto il senso del bene e del buono. Chi sceglie ciò che ritiene buono per i propri interessi e non si pone il problema del bene degli altri, non fa una scelta buona, ma una scelta egoista. “Buono” è soltanto ciò che è buono agli occhi di Dio.
Lo Spirito Santo è il dono per antonomasia. È la vita stessa di Dio partecipata all’uomo e alla comunità. È un dono che fruttifica: comunica la sua luce e il suo amore, ci orienta verso Dio, ci rende capaci di discernere il bene dal male, ciò che è bene agli occhi di Dio, ciò che Dio vuole da noi, ciò che è da Dio, ciò che ci conduce a Dio. Il suo frutto è la vera bontà.

Mons. Giuseppe Greco

PER LE PERSONE LONTANE DALLA FEDE CRISTIANA

Per i nostri fratelli che si sono allontanati dalla fede, perché la nostra preghiera e la nostra testimonianza evangelica li aiuti a riscoprire la presenza del Signore Gesù ricco di misericordia e la bellezza della vita cristiana.

Insieme nella messa

Preghiera dei fedeli

C- Fratelli e sorelle, dopo l’ascolto della Parola invochiamo con gioia l’aiuto del Padre, desiderosi che ci sia concessa la grazia di vivere senza discordie e divisioni.

Preghiamo insieme e diciamo: Padre misericordioso, ascoltaci.

1. Per la Chiesa, perché fedele alla missione ricevuta continui quest’opera gradita a Dio, nel desiderio che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità, preghiamo:

2. Per i cristiani, perché sappiano agire con sapienza quando occorre impegnarsi in umiltà e dedizione al servizio delle persone meno fortunate, preghiamo:

3. Per le giovani famiglie, perché non manchino loro la salute e la serenità, e possano sperimentare sempre il sostegno e l’incoraggiamento dei fratelli di fede, preghiamo:

4. Per la nostra comunità, perché dimostri coerenza tra fede e vita, tra parole e opere, per dare una testimonianza autentica di carità, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - O Padre, dal quale tutto proviene e al quale tutto è orientato, riconosciamo di aver molto ricevuto dalla tua bontà; per questo ti chiediamo di aiutarci a far buon uso dei tuoi doni. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen

XXV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - 2019

23 L S. Pio da Pietrelcina, sacerdote. Memoria (bianco). Grandi cose ha fatto il Signore per noi. Il cristiano dopo aver ascoltato la Parola di Dio ricevuta in dono la condivide con i fratelli e le sorelle. Ss. Zaccaria ed Elisabetta; S. Lino. Esd 1,1-6; Sal 125,1-6; Lc 8,16-18.

24 M Andremo con gioia alla casa del Signore. Chi ascolta la Parola di Dio e la mette in pratica fa parte della famiglia di Gesù. B.V. Maria della Mercede; San Rustico; S. Pacifico. Esd 6,7-8.12b.14-20; Sal 121,1-5; Lc 8,19-21.

25 M Benedetto Dio che vive in eterno. Gesù manda i suoi apostoli ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. S. Cleofa; S. Anàtalo; S. Sergio di Radonež; B. Marco Criado. Esd 9,5-9; Cant. Tb 13,2-5; Lc 9,1-6.

26 G Il Signore ama il suo popolo. Erode vorrebbe vedere Gesù, si chiede chi sia. Non può essere Giovanni da lui fatto decapitare. Ss. Cosma e Damiano (m.f.); S. Nilo; B. Lucia da Caltagirone. Ag 1,1-8; Sal 149,1-6.9; Lc 9,7-9.

27 V S. Vincenzo de’ Paoli, sacerdote. Memoria (bianco). Spera in Dio, salvezza del mio volto e mio Dio. Gesù interroga i discepoli sulla sua identità. Nella risposta di Pietro c’è la fede della Chiesa. S. Bonfilio; S. Caio. Ag 1,15b – 2,9; Sal 42,1-4; Lc 9,18-22.

28 S Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge. Il mistero della Croce non si può capire ma accogliere con fede. S. Venceslao (m.f.); Ss. Lorenzo Ruiz e c. (m.f.); B. Luigi Biraghi. Zc 2,5-9.14-15a; Cant. Ger 31,10-12b.13; Lc 9,43b-45.

[29 D XXVI Domenica del T. O. / C ( Ss. Michele, Gabriele e Raffaele arcangeli). Am 6,1a.4-7; Sal 145,6-10; 1Tm 6,11-16; Lc 16,19-31].

Lucia Giallorenzo

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo
   
PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 
Inizio: Padre, che hai fatto ogni cosa (698); Cielo nuovo è la tua Parola (625).
Salmo responsoriale: M° C. Carena. Ritornello: Chi salirà la montagna del Signore? (91).
Processione offertoriale: Signore, fa’ di me (726).
Comunione: Tu sei la mia vita (732); Beato chi cammina (618).
Congedo: Giovane donna (579).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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