8 settembre 2019
Gesù presenta le condizioni per essere suoi discepoli: non anteporre nulla all’amore per lui, portare la propria croce e seguirlo. Con le parabole “della torre” e “della guerra” ci avverte che seguire lui è una scelta da compiere con decisione e responsabilità.
UNA SEQUELA RADICALE E SENZA COMPROMESSI
GESÙ dalla Galilea sta andando a Gerusalemme (Vangelo). Questo viaggio è icona del suo cammino di obbedienza al Padre ed è segno per chi lo vuole seguire. Egli, infatti, non si accontenta di poco o di tanto, vuole tutto. Anche se all’orizzonte si profilano persecuzioni e incomprensioni, Gesù fa la scelta radicale: non indietreggia di fronte al loro infierire ma procede deciso per fare la volontà del Padre.
Chi vuole seguirlo deve fare altrettanto e non può trattenere nulla per sé. Ogni realtà deve indietreggiare per far posto alle esigenze della missione. Cristo appare inflessibile, e ha parole che lasciano quasi senza fiato. Ci sono differenti modi per seguirlo, ma per far comprendere la serietà della risposta che attende da noi, Gesù ci porta come esempio le due parabole della costruzione di una torre e del re che va in guerra. In esse ci chiede di fare bene i calcoli prima di intraprendere il cammino della sequela. Affetti, vita e averi devono passare in secondo piano. Sembra quasi che Gesù voglia più dissuadere che invogliare a seguirlo. In verità, ci avverte che seguire lui non è seguire un ideale astratto, ma “la Persona” che offre l’orientamento decisivo per la nostra vita.
Michele Giuseppe D’Agostino, ssp
BENEVOLENZA
LA benevolenza è propria di chi vuole il bene dell’altro. Anzitutto è un aspetto dell’amore di Dio, il quale, essendo sommo Bene e sorgente del bene, vuole il bene dell’uomo.
La benevolenza di Dio pervade tutta la storia biblica, anche quando il suo popolo gli volta le spalle e sceglie di servire gli idoli. Ma il Signore, nonostante tutto, mostra benevolenza e volontà di riscattare il popolo fedifrago: «Su, venite e discutiamo – dice il Signore –. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana» (Is 1,18).
La pienezza della benevolenza di Dio la scopriamo in Gesù, mandato dal Padre come espressione suprema del suo amore, per salvare gli uomini. La morte di Gesù in Croce rivela questo amore che è andato sino all’estremo.
Gesù rivela la benevolenza del Padre raccontando le parabole della pecorella smarrita, della dracma perduta, del figliol prodigo. E non solo racconta e insegna, ma realizza in tutta la sua vita la benevolenza del Padre. Quando noi riceviamo lo Spirito Santo, la nostra vita è resa capace di manifestare e di donare l’amore, la bontà, la benevolenza del Padre. Sono modelli di benevolenza molti Santi, che hanno fondato ospedali, orfanotrofi, case di cura, case di accoglienza, scuole, per tutti i bisognosi della nostra società.
Il cristiano, con lo Spirito Santo nel cuore, diventa consolatore, rivelatore di Dio, uno che guida alla verità. Diventa “sacramento”, cioè segno e strumento dell’amore di Dio per gli uomini.
Mons. Giuseppe Greco
VITA PASTORALE
Preghiera dei fedeli
C- Fratelli e sorelle, il Signore Gesù ci invita a portare con lui la nostra croce. Chiediamo al Padre di vivere la sequela del suo Figlio con radicalità e senza compromessi.
Preghiamo insieme e diciamo: In te confidiamo, o Padre.
1. Per la Chiesa, perché sia sempre attenta al grido dei poveri e annunci il Vangelo con la carità di Cristo, preghiamo:
2. Per i responsabili delle nazioni, perché cooperino al bene comune e nelle loro scelte si ispirino alla giustizia e alla solidarietà del Vangelo, preghiamo:
3. Per quanti soffrono, perché conservino la speranza e sappiano cogliere la vicinanza di Dio, che ama e consola tutti i suoi figli, preghiamo:
4. Per la nostra comunità, perché non sia indifferente alle necessità degli ultimi, ma si apra con amore evangelico all’accoglienza di chi è nel bisogno, preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C - Padre santo, sostieni coloro che confidano in te e a te si affidano; fa’ che, alla scuola di Gesù Cristo, operiamo il bene, così da condividere la sua vita divina. Per Cristo nostro Signore.
A - Amen
XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - 2019
09 L In Dio è la mia salvezza e la mia gloria. Gesù guarisce di sabato la mano paralizzata di un uomo, suscitando la riprovazione dei scribi e farisei. Egli è il Signore del sabato. S. Pietro Claver (m.f.); S. Giacinto; B. Giacomo Desiderio Laval. Col 1,24 ÷ 2,3; Sal 61,2-3.9; Lc 6,6-11.
10 M Buono è il Signore verso tutti. Dopo una lunga preghiera al Padre, Gesù sceglie i dodici apostoli, dei quali si offre una lista da Simon Pietro a Giuda Iscariota. S. Nicola da Tolentino; S. Nemesio; S. Agabio. Col 2,6-15; Sal 144,1-2.8-11; Lc 6,12-19.
11 M Buono è il Signore verso tutti. Beati voi poveri! Guai a voi, ricchi! Gesù viene a salvare tutti gli uomini. Ma non tutti sono allo stesso modo disponibili ad accoglierlo. Ss. Proto e Giacinto; S. Adelfio; B. Maria Pierina De Micheli. Col 3,1-11; Sal 144,2-3.10-13; Lc 6,20-26.
12 G Ogni vivente dia lode al Signore. Amare i nemici, dare in prestito senza sperarne nulla, esercitare la misericordia, non giudicare: sono i contrassegni del cristiano. SS. Nome di Maria (m.f.); S. Albeo; S. Guido. Col 3,12-17; Sal 150,1-6; Lc 6,27-38.
13 V S. Giovanni Crisostomo, vescovo e dottore della Chiesa. Memoria (bianco). Tu sei, Signore, mia parte di eredità. Gesù offre un monito sulla correzione fraterna, che non va condotta prima di aver con forza giudicato se stessi. Si condanna così l’ipocrisia. S. Maurilio; B. Claudio Dumonet. 1Tm 1,1-2.12-14; Sal 15,1-2.5.7-8.11; Lc 6,39-42.
14 S Esaltazione della Santa Croce. Festa (rosso). Non dimenticate le opere del Signore. Cristo ha offerto sulla croce il suo sacrificio per espiare i peccati di tutti. La croce è per il popolo cristiano un segno della speranza S. Gabriele Taurino Dufresse; B. Claudio Laplace. Nm 21,4b-9 oppure Fil 2,6-11; Sal 77,1.2.34-38; Gv 3,13-17.
[15 D XXIV Domenica del T.O. / C (Beata Vergine Maria Addolorata) Es 32,7-11.13-14; Sal 50, 3-4.12-13.17.19; 1Tm 1,12-17; Lc 15,1-32].
Orlando Zambello, ssp
Salmo responsoriale e accompagnamento
PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa.
Inizio: Lodate Dio (669); La creazione giubili (668).
Salmo responsoriale: M° A. Parisi. Ritornello: Grandi, meravigliose le tue opere (141).
Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (705).
Comunione: Passa questo mondo (702); Signore, tu mi scruti e mi conosci (729).
Congedo: È un tetto la mano di Dio (643).