27 Agosto

Gesù rende lode al Padre per avere riservato i segreti della grazia e della gioia del Vangelo ai piccoli, cioè a coloro che si accontentano di essere guardati e giudicati dagli occhi di Dio, negandola invece ai presuntuosi, che, chiusi nella loro superbia, si considerano sapienti e dotti. Oggi ricorre la Domenica del Mare.

Cosa vedete di me?





Volendo sondare la fede dei suoi discepoli, a Cesarea di Filippo Gesù chiede loro che cosa “vedono” di lui. Pietro a nome di tutti proclama la fede nel «Cristo, Figlio del Dio vivente». A questa professione di fede Gesù lo proclama roccia della Chiesa cambiandogli il nome per indicare che, nonostante le debolezze o le lotte che avrebbe incontrato, egli deve conservare alla Chiesa la solidità della roccia. A lui affida anche le chiavi, segno di dignità e potere per aprire a tutti le porte belle di Dio. Se la Chiesa è il dono di Dio, in un tempo come il nostro in cui tutto è messo in discussione, il cristiano continua a sentirsi “pietra viva” per edificare la Chiesa con una fede viva e cooperante con gli altri fratelli. Cristo non è ciò che dico di lui ma ciò che vivo di lui con gli altri. Non lasciamoci impressionare da nulla e da nessuno, né dai difetti degli uomini di Chiesa. Nella Chiesa ognuno può trovare quello che serve per la salvezza. Occorre pensare non alla Chiesa che immaginiamo, ma a quella voluta da Cristo, con tutto il popolo di Dio e i suoi pastori, obbedire ai quali è obbedire a Cristo stesso: «Chi ascolta voi, ascolta me».

don Donato Allegretti

Il Rosario è «preghiera della Chiesa»

La veggente di Fatima, suor Lucia, espresse il suo desiderio che il Rosario venisse un giorno dichiarato «preghiera liturgica». Quello che possiamo affermare con certezza è che il Rosario, nel suo sviluppo secolare, ha ormai assunto il carattere pubblico di preghiera della Chiesa. All’inizio del secolo scorso, papa Leone XIII notava che «tra le molteplici forme di pietà verso Maria, la più stimata e praticata è quella così eccellente del santo Rosario», riconoscendo in esso un modo esemplare di professare «il nostro credo» e dando definitivamente a questa preghiera un ruolo pubblico nel culto della Chiesa. Sulla stessa linea, Pio XII affermerà che il Rosario non è una delle tante devozioni, ma «la devozione » della pietà popolare che «compendia tutto il Vangelo». Il periodo postconciliare vide numerosi tentativi di ridimensionamento del ruolo di Maria nella vita della Chiesa. A queste derive teologiche rispose il magistero dei papi. Così si pronunciò san Paolo VI: «Il Rosario è ormai una devozione della Chiesa». Nell’Esortazione apostolica Marialis cultus (1974), il Papa si contrappose al «gelo mariano » che si era instaurato a causa di una esposizione falsata della dottrina conciliare, e promosse un genuino culto verso la Madre di Dio. È noto a tutti che il magistero di san Giovanni Paolo II sia stato indiscutibilmente cristologico, ma con una decisa impronta mariana. Il suo contributo allo sviluppo della comprensione del Rosario è condensato nell’Enciclica Redemptoris Mater (1987), ma soprattutto nella Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae (2002). In un Angelus, all’inizio del suo pontificato (29 ottobre 1978), il papa descrisse il Rosario come «un commento-preghiera dell’ultimo capitolo della Costituzione Lumen gentium del Vaticano II». 
Ai detrattori della preghiera del Rosario, papa Benedetto XVI chiariva che essa non si oppone alla liturgia, facendo intendere che, essendo una preghiera contemplativa accessibile a tutti, le è complementare. Recitare il Rosario significa «porre, come Maria, Gesù nel proprio cuore». Secondo papa Francesco, nel Rosario, «la preghiera dei semplici e dei santi», riceviamo lo stesso sguardo di fede e di amore di Maria nel contemplare i misteri di Cristo. In questa lode della Chiesa, celebriamo la misericordia di Dio che si attualizza di generazione in generazione sul modello del Magnificat «che anche noi siamo invitati a cantare come promessa di pienezza».

don Michele G. D’Agostino, ssp

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, Dio vuole radunare tutti gli uomini nella sua Chiesa per essere il suo popolo amato.

Lettore - Preghiamo insieme e diciamo:

Signore, rinnova la tua Chiesa.

1. Per la Chiesa: fondata su Pietro e gli apostoli resti fedele a Cristo e radicata nel suo servizio a tutti gli uomini. Preghiamo:

2. Per i governanti e i legislatori: non ostacolino l’azione evangelizzatrice della Chiesa, ma la promuovano con ogni mezzo. Preghiamo:

3. Per coloro che sono alla ricerca della verità: si sentano attratti da Cristo e trovino nella Chiesa una comunità di persone aperte e accoglienti. Preghiamo:

4. Per tutti i cristiani: contribuiscano alla custodia del creato, prendendosi cura della terra e di tutti i suoi abitanti, delle piante, degli animali e delle acque, valorizzando tutti i doni della provvidenza divina. Preghiamo:

5. Per le nostre comunità: vivano l’esperienza della Chiesa nella gioia della comunione fraterna. Preghiamo:

Intenzioni della comunità locale. C - O Padre, che hai voluto la Chiesa del tuo amatissimo Figlio fondata sulla roccia dell’apostolo Pietro, fa’ che essa sia sempre luce che orienta, speranza che rassicura, gioia che conforta.

Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

Calendario liturgico: (28 agosto - 28 agosto 2023)

28 L S. Agostino (m, bianco). Il Signore ama il suo popolo. Gesù ci mette in allerta da una religiosità che ha a che fare con le “cose di Dio”, ma non con Dio stesso. S. Fiorentina; S. Vicinio.
1Ts 1,1-5.8b-10; Sal 149; Mt 23,13-22.

29 M Martirio di S. Giovanni Battista (m, rosso). La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza. Giovanni Battista è il testimone di Gesù: ne accoglie in pienezza la Parola, e come lui paga con la vita il coraggioso servizio alla Verità. S. Adelfo.
Ger 1,17-19; Sal 70; Mc 6,17-29.

30M Signore, tu mi scruti e mi conosci. Gesù chiama ipocriti scribi e farisei. Essi sono come “sepolcri imbiancati”; simulano una vita devota, mentre in realtà distolgono l’attenzione da ciò che veramente conta: la parola di Dio. S. Margherita Ward; B. Ildefonso Schuster
1Ts 2,9-13; Sal 138; Mt 23,27-32.

31 G Saziaci, Signore, con il tuo amore. Vegliare significa vivere come figli di Dio nella carità operosa e pieni di misericordia verso i fratelli. S. Aristide; S. Raimondo Nonnato.
1Ts 3,7-13; Sal 89; Mt 24,42-51.


1 V Gioite, giusti, nel Signore
. La parabola delle dieci vergini
è un invito a meditare sul tempo dell’attesa. A nessuno, nel giorno del Signore, manchi l’olio dell’amore. S. Egidio abate; B. Giuliana da Collalto.
1Ts 4,1-8; Sal 96; Mt 25,1-13.


2 S Il Signore viene a giudicare i popoli con rettitudine.
Siamo responsabili dei talenti ricevuti e dobbiamo farli fruttificare perché sono un grande dono di Dio. S. Elpidio; Ss. Alberto e Vito; S. Zenone.
1Ts 4,9-11; Sal 97; Mt 25,14-30.


3 D XXII Domenica del T.O. / A. XXII sett. del T.O. - II sett. del Salterio. S. Gregorio Magno; S. Febe. Ger 20,7-9; Sal 62; Rm 12,1-2; Mt 16,21-27.

Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo  in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica».

Lucia Giallorenzo



 

 

 

Salmo



PROPOSTE PER I CANTI:
da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed. 

Inizio: Tu, festa della luce (739); Il tempio tuo adorabile (662).
Salmo responsoriale: M° S. Militello; oppure: In te speriamo, Signore (418).
Processione offertoriale: Signore, fa’ di me uno strumento (726).
Comunione: Come unico pane (628); Sei tu, Signore, il pane (719).
Congedo: O Maria santissima (586).

 

 


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