14 luglio 2019

L’evangelista Luca ci propone oggi la parabola del buon Samaritano. Occorre considerare ogni uomo come nostro prossimo, soprattutto se è nel disagio. Gesù dice a ciascuno di noi: «Diventa prossimo di chiunque confida su di te».

AMA IL TUO PROSSIMO E RIVELI IL DIO IN CUI CREDI

Commento - Disegno: Stefano Pachì
LA parabola del buon Samaritano (Vangelo) scaturisce da una domanda fondamentale: «Cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù invita a trovare nella Legge di Mosè la risposta giusta, e cioè amare Dio, il prossimo e se stessi. Ma quale “prossimo” amare? Gesù presenta uno dei suoi tanti capolavori da brividi: Un uomo incappa nei briganti che lo lasciano mezzo morto sulla strada. Passano delle persone religiose (un sacerdote del tempio e un levìta), lo vedono, ma vanno oltre. Passa un Samaritano (per gli Ebrei è straniero e peccatore, quindi scomunicato), lo vede, ne ha compassione e si prende amorosa cura di lui, spendendo tempo e denaro...
E tu vuoi “ereditare la vita eterna”? Lo sai, Dio è molto vicino a te, “nella tua bocca e nel tuo cuore” (I Lettura), ma non fermarti qui. Segui la strada dell’Amore che ti ha insegnato Gesù. Egli, “immagine del Dio invisibile” e “capo del corpo, della Chiesa” (II Lettura), ti dice che Dio va amato anche con i fatti nella persona povera, malata, emarginata, rifiutata, migrante, antipatica… Lo sai che intorno a te, e forse anche a casa tua, c’è un “prossimo” da amare? Ti sembra poco avere in eredità “la vita eterna”?

p. Giovanni Crisci, frate cappuccino

AMORE

Amore
IL primo frutto dello Spirito è l’amore. Ma di quale amore si tratta? San Paolo, che scrive nella lingua greca, non parla dell’amore istintivo (eros), né dell’amore gratificante di amicizia (philia), ma parla dell’agape. “Agape” indica l’Amore di Dio verso l’uomo e l’amore dell’uomo verso Dio e verso i fratelli. «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito» (Gv 3,16). Per questo la Chiesa primitiva dà il nome di “agape” al banchetto eucaristico.
L’amore viene da Dio perché «Dio è Amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui» (1Gv 4,16). La natura di Dio è quella di essere Amore. Dio è Amore ed è sorgente dell’amore. Questo «amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5).
Quindi l’amore è anzitutto un dono, un dono sovrabbondante, ma è un dono impegnativo, un dono che ci spinge a fare della nostra vita un dono.
Gesù ha lasciato questo “comandamento nuovo”, che è il segno distintivo dei suoi discepoli: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35).
L’amore produce l’unità dei cuori: «La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola» (At 4,32). L’egoismo divide, l’amore unisce. Gesù, al termine della sua vita terrena, elevò al Padre un’accorata preghiera: «perché tutti siano una sola cosa; come Tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi» (Gv 17,21).

Mons. Giuseppe Greco

LA VITA IN CRISTO E NELLA CHIESA

La Vita in Cristo e nella Chiesa

Preghiera dei fedeli

C- Fratelli e sorelle, rivolgiamoci con fiducia al Padre, perché ci converta alla carità e ci aiuti ad accogliere l’invito del suo Figlio ad essere buoni samaritani per il prossimo. 

Preghiamo insieme e diciamo: Donaci, o Padre, la sapienza del cuore.

1. Perché la Chiesa, custode della legge del Signore, sappia guidare e illuminare con coraggio i fedeli verso una piena comunione nella carità, preghiamo:

2. Perché la legge dell’amore, posta nel cuore di ognuno, sostenga il servizio dei governanti, affinché promuovano la concordia e la pace tra i popoli, preghiamo:

3. Perché Cristo, il buon Samaritano che rivela l’amore del Padre e ama l’umanità piagata, ci dia la forza di continuare la sua missione, preghiamo:

4. Perché l’invito di Gesù «Va’ e anche tu fa’ così », accenda nei nostri cuori il desiderio e la grazia di andare verso chiunque è nel bisogno, senza pregiudizi, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Padre santo, accogli la nostra preghiera che a te sale nel nome di Gesù; donaci la forza di annunziare con le opere quanto tuo Figlio e nostro fratello ci ha consegnato con le sue parole. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen

XV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - 2019

15 L San Bonaventura da Bagnoregio, vescovo e dottore della Chiesa. Memoria (bianco). Il nostro aiuto è nel nome del Signore. L’autentica fede in Cristo equivale a una scelta radicale fino alla rinuncia ai sentimenti più profondi. S. Vladimiro di Kiev. Es 1,8-14.22; Sal 123,1-8; Mt 10,34 – 11,1.

16 M Voi che cercate Dio, fatevi coraggio. Come per Mosè, anche per noi c’è sempre uno stretto rapporto tra quello che si è e quello che si fa. Maria del Monte Carmelo (m.f.); Irmengarda; S. Antioco. Es 2,1-15; Sal 68,3.14.30-31.33-34; Mt 11,20-24. Oggi è memoria della B.V. Maria del Monte Carmelo, dove il profeta Elia aveva ricondotto Israele al culto del vero Dio. Qui si stabilirono poi degli eremiti in cerca di solitudine, istituendo un Ordine di vita contemplativa sotto il patrocinio di Maria: i Carmelitani.

17 M Misericordioso e pietoso è il Signore. Per farci conoscere chi è Dio, Gesù lo chiama con il più bello di tutti i nomi: Padre. Dio è il Padre di tutti gli uomini. S. Marcellina; S. Leone IV; S. Giacinto. Es 3,1-6.9-12; Sal 102,1-4.6-7; Mt 11,25-27.

18 G Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza. Il «giogo di Gesù», cioè le esigenze dell’amore ci uniscono a Lui e questa unione ci rende felici e capaci di camminare e lavorare con il Risorto. S. Federico; S. Materno; S. Arnolfo. Es 3,13-20; Sal 104,1.5.8-9.24-27; Mt 11,28-30.

19 V Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. Il testo dell’Esodo ci ricorda non solo l’immolazione dell’agnello, simbolo della Pasqua ebraica, ma anche del vero Agnello, Gesù Cristo immolato sulla croce. S. Epafra; S. Macrina; S. Simmaco. Es 11,10 ÷ 12,14; Sal 115,12-13.15-18; Mt 12,1-8.

20 S Il suo amore è per sempre. Cristo è il divino Maestro, inviato dal Padre, per donarci una parola di vita e aprirci orizzonti nuovi in cui poter camminare come figli di Dio. S. Aurelio; S. Apollinare (m.f.); S. Elia profeta. Es 12,37-42; Sal 135,1.23-24.10-11.13-14; Mt 12,14-21.

[21 D XVI Domenica del T.O. / C (S. Lorenzo da Brindisi) Gen 18,1-10a; Sal 14,2-5; Col 1,24-28; Lc 10,38-42].

Enrico M. Beraudo

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo
   
PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 
Inizio: Cielo nuovo è la tua Parola (625); Cristo Gesù, Salvatore (633).
Salmo responsoriale: M° A. Recalcati. Ritornello: Venite al Signore con canti di gioia (123).
Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (705).
Comunione: Il tuo popolo in cammino (663); Quando venne la sua ora (704).
Congedo: Lieta armonia (581).

ACCOMPAGNAMENTO
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