9 Giugno
Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).
Satana è finito!
L’uomo, sedotto dal diavolo, si ritrova smarrito e turbato. Si nasconde; a Dio che lo cerca risponde: «Ho avuto paura» (I Lettura). Nel Vangelo gli avversari di Gesù lo accusano di complicità col demonio, gettando discredito sul suo operato. La realtà è che proprio Gesù riporta il definitivo trionfo contro il regno di Satana, e ne decreta la fine: ogni tentazione è vinta da colui che ha vinto ogni tentazione! Gesù accusa di bestemmiare contro lo Spirito Santo coloro che attribuiscono deliberatamente la sua opera al demonio. Il rischio che corrono è di rifiutare con ostinazione di intraprendere un cammino di conversione con un indurimento del cuore che può sfociare nell’impenitenza finale. Gesù con la sua redenzione si pone in netta antitesi con chi dall’inizio è omicida e nemico dell’uomo. Cristo è il «più forte» (cf. Mc 1,7), perché mandato dal Padre con autorità. Chi accoglie il messaggio del Vangelo supera ogni sbandamento e diviene così per Gesù «fratello, sorella e madre», con la promessa di vivere per sempre accanto a lui nella gloria (II Lettura).
don Michele G. D’Agostino, ssp
Il gregoriano: meditazione continua della Parola cantata
Una caratteristica del canto gregoriano è quella di ricoprire, con brani appropriati, tutti i testi dell’anno liturgico nelle sue domeniche, solennità, feste e memorie. Basta sfogliare i libri di canto per l’Ufficio Divino (Antifonale) e per la Messa (Graduale) per rendersi conto della mole di componimenti e, soprattutto, della ricchezza di un repertorio che costituisce un tesoro incommensurabile nel favorire una sorta di “meditazione continua” della Parola cantata nella liturgia. Sebbene non sia di facile esecuzione, il genere del gregoriano si configura come un unicum nella storia del canto sacro, dove ogni testo della Liturgia delle Ore e della Liturgia eucaristica trova il suo specifico canto.
La compilazione di un tale ricco repertorio, che ha richiesto necessariamente diversi secoli e ha coinvolto numerosi autori (per la maggior parte significativamente anonimi), porterebbe a ritenere che non ci sia bisogno oggi di comporre più alcun canto. Eppure, come fu necessario e confacente all’antica sensibilità del mondo monastico, anche oggi sarebbe auspicabile la compilazione di un repertorio integrale di canti in lingua nazionale, appropriati e non generici, accessibili alle nostre assemblee e altrettanto decorosi: il trait d’union dovrebbe consistere, soprattutto, nell’uso dei testi biblici e nel riferimento al rito.
A distanza di secoli, e senza pretesa di giudizio circa l’opportunità o la convenienza sull’avvalersi dei canti gregoriani nelle nostre differenti comunità, rimane almeno doverosa per tutti la conoscenza di questo antico repertorio che, ricoprendo l’intero anno liturgico, si è identificato con esso fino a presentarsi come il rivestimento sonoro della Parola: una lezione storica di altissimo livello che non ha confronti, soprattutto per l’intrinseco connubio fra testo e musica, spiritualità e canto. Ogni nuovo componimento dovrebbe lasciarsi ancora ispirare da tale modello di spiritualità liturgica, così che la proposta di canti favorisca in tutti la preghiera con il canto come meditazione orante della Sacra Scrittura.
M° Sergio Militello
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, Gesù è venuto per salvarci, ma molti non lo hanno accolto e compreso, scambiandolo per una persona fuori di sé. Chiediamo a Dio un cuore semplice e puro per poter accogliere senza pregiudizi la sua Verità.
Lettore - Diciamo insieme: Padre santo, ascoltaci.
1. Per la Chiesa e i suoi pastori: aperta allo Spirito e sempre fedele alla parola di Cristo Salvatore, resti libera dalle suggestioni terrene per annunciare con forza il Vangelo della pace e della misericordia. Preghiamo:
2. Per i governanti e gli amministratori: esercitino il loro servizio nella piena disponibilità a fare il bene delle persone loro affidate, disponendosi così ad accogliere ed esercitare la volontà di Dio Padre per tutti i suoi figli. Preghiamo:
3. Per coloro che non conoscono Dio, e per noi che già l’abbiamo incontrato e riconosciuto: la nostra fedele e gioiosa testimonianza diventi motivo di conversione per chi ancora non crede. Preghiamo:
4. Per noi qui riuniti: ammaestrati dalla Parola e nutriti dal Pane di vita, impariamo a riconoscere il Signore che si fa a noi vicino, attraverso le vicende della vita e i fratelli che incontriamo. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale.
C - Padre santo, questa è la preghiera che scaturisce dal cuore dei tuoi fedeli. Fiduciosi nella promessa del tuo Figlio, ti chiediamo di accoglierla, di purificarla e di esaudire ciò che ritieni sia bene per noi. Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.
Calendario liturgico: (10-16 giugno 2024)
10 L Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra. Il sentiero della felicità, insegnano le Beatitudini, è da percorrere con fede guardando a Gesù nostro modello. S. Censurio; S. Landerico; B. Enrico da Bolzano. 1Re 17,1-6; Sal 120; Mt 5,1-12a.
11 M San Barnaba ap. (m, rosso). Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore. Chi accoglie e mette in pratica le Beatitudini, diventa sale della terra e luce del mondo. S. Paola Frassinetti. At 11,21b-26; 13,1-3; Sal 97; Mt 5,13-16.
12 M Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Gesù, in continuità con la Legge e i Profeti, annuncia con parole e opere la nuova legge dell’amore. S. Onofrio; S. Gaspare Bertoni. 1Re 18,20-39; Sal 15; Mt 5,17-19.
13 G S. Antonio di Padova (m, bianco). A te la lode, o Dio, in Sion. Prima di accostarci all’altare dobbiamo liberare il cuore da inimicizie e discordie, riconciliandoci con i fratelli. S. Cetèo o Pellegrino. 1Re 18,41-46; Sal 64; Mt 5,20-26.
14 V Io ti cerco, Signore: mostrami il tuo volto. Le parole di Gesù riguardo l’adulterio e la fedeltà ci costringono a una rilettura sincera e veritiera dell’amore coniugale. Ss. Valerio e Rufino; S. Metodio. 1Re 19,9a.11-16; Sal 26; Mt 5,27-32.
15 S Tu sei, Signore, mia parte di eredità. La parola autentica e sincera nasce da un cuore limpido; le troppe parole sono inutili, vengono dal Maligno e creano divisione. S. Vito; S. Bernardo da Mentone. 1Re 19,19-21; Sal 15; Mt 5,33-37.
16 D XI Domenica del T.O. / B. XI sett. del Tempo Ordinario - III sett. del Salterio. Ss. Quirico e Giulitta; S. Aureliano. Ez 17,22-24; Sal 91; 2Cor 5,6-10; Mc 4,26-34.
L. Giallorenzo
Salmo
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.
Inizio: Cristo Gesù, Salvatore (633); Grandi cose (655).
Salmo responsoriale: M° S. Militello;
oppure: Benediciamo il Signore (153).
Processione offertoriale: O Dio dell’universo (308).
Comunione: Tu sei la mia vita (732); Dio è mia luce (638).
Congedo: Vergine del silenzio (595).