5 Maggio

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).

 
 
 
 

Siamo creati per amare

La liturgia della Parola di questa domenica mette l’accento sul grande comandamento evangelico dell’amore. «Dio è amore». Tutta la Bibbia esalta questa meravigliosa qualità divina. Si tratta di un amore preveniente che deve estendersi a tutti perché «Dio non fa preferenze di persone» (I Lettura) e vuole donare la sua salvezza a tutti coloro che vivono onestamente secondo Dio. È un amore che è giunto a noi fattivamente attraverso Gesù e tutto quello che lui ha compiuto per noi (II Lettura). Un amore che accetta qualsiasi sacrificio, che ama tutti i fratelli, anche i nemici. Da noi, che siamo “i suoi amici”, Gesù si aspetta risposte d’amore: “rimanere in lui”, con l’ascolto della sua Parola e con l’osservanza dei suoi comandamenti; cercare solo ciò che a lui piace perché chi ama veramente non ha altra preoccupazione che di piacere all’amato e di prevenirlo in ciò che desidera; riversare sugli altri questo grande amore ricevuto perché non possiamo pretendere di amare Dio se non facciamo rifluire sui fratelli l’amore che Dio ha avuto per noi. Da questi due segni (o risposte) riconosceremo che il nostro amore per Dio è di oro puro e non di vile piombo falsamente dorato.

don Donato Allegretti

 

Custodiscimi. Proteggimi da ogni male

In ventotto anni abbiamo percorso strade irte e scoscese; terreni inquinati dal “sistematico male” che attraverso l’abuso sui bambini è stato perpetrato, lacerandone l’innocente vita, coi suoi sogni e attese.

Quanto grido di dolore è stato ascoltato, accolto, accompagnato, sostenuto! Quante volte, insieme alle vittime, abbiamo alzato le mani verso il Cielo e «alzando gli occhi verso i monti» abbiamo supplicato ed elevato un grido: da dove mi verrà l’aiuto? (cf. Salmo 121) Quanta sofferenza è stata lenita con il balsamo della consolazione e con le “attrezzature” della guarigione!

Dentro questo abisso “infernale”, la presenza dei “diaconi dell’infanzia” (chi custodisce e si occupa delle ferite degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili) non solo ha fatto la differenza, ma ha manifestato la possibilità della guarigione e della speranza. Dobbiamo continuare a fare di più e insieme.

Questo operare insieme è una vera e propria sfida per l’oggi, che ci proietta a un domani maggiormente caratterizzato dalla tutela e dalla protezione dei bambini. L’abuso è un trauma permanente; è una ferita invisibile con la quale si sopravvive, ma spesso anche visibile a causa delle autodifese che ogni persona mette in atto.

Di qui la necessità di comprenderle, di accoglierle, di condividerle per permettere a quanti siano stati feriti di uscire e di rivedere la luce della vita. Perché la vita, ogni vita, non merita alcuna violenza, in alcun modo e in alcun caso. Non esiste una violenza sui bambini, fin dal concepimento, che possa essere giustificata.

Non è possibile sostenere, anche ideologicamente, l’ipersessualizzazione e l’erotizzazione dei bambini per fini assolutamente inaccettabili, quali il relativismo del corpo e la sua commercializzazione, anche attraverso il digitale.

La pedofilia online rappresenta una gamma di delitti, fra i più efferati, che si inquadrano nell’ambito della criminalità transnazionale e che non deve essere, come ancora accade, minimizzata e sottostimata. La Giornata dei Bambini Vittime, ideata dall’Associazione Meter, è pertanto un appuntamento che offre, a quanti stanno dalla parte dei minori, l’occasione per richiamare a un impegno imprescindibile e non delegabile. Insieme.

don Fortunato Di Noto,

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, la redenzione di Cristo crocifisso e risorto è da lui offerta a tutti. Supplichiamolo che ci aiuti a vincere le resistenze del nostro egoismo.

Lettore - Preghiamo insieme: Signore, insegnaci ad amare.

1. Per la Chiesa: possa annunciare a tutti il mistero di amore rivelato da Gesù Cristo con l’audacia di una carità senza limiti. Preghiamo:
2. Per le autorità civili: ispirate dall’insegnamento evangelico, attuino scelte e azioni rispettose di tutti per edificare una società più giusta, fraterna e accogliente. Preghiamo:
3. Per i bambini e le persone deboli e vulnerabili: il Signore li custodisca e susciti nel cuore di tutti la “diaconia per l’infanzia”, affinché i piccoli, gli amati dal Signore, siano custoditi e protetti nella loro dignità. Preghiamo:
4. Per tutti coloro che sono oppressi da una prova, dall’insuccesso, dalla solitudine, dalla malattia: l’amore di Dio si riveli loro attraverso il sorriso, la mano, il gesto di un amico. Preghiamo:
5. Per noi qui riuniti: l’amore che attingiamo ogni domenica nell’ascolto della Parola e nell’Eucaristia si diffonda nelle nostre comunità, nelle nostre famiglie, nei nostri ambienti di lavoro. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale.

C - Signore, allarga il nostro cuore e da’ al nostro amore la forza del tuo amore. Poni la tua dimora in noi affinché possiamo regnare con te, presso il Padre. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

A - Amen.

Calendario liturgico: (6-12 maggio 2024)

6 L Il Signore ama il suo popolo. Nella prova, lo Spirito Santo conforta il cristiano e gli ricorda le parole del Maestro. S. Venerio; S. Pietro Nolasco; B. Anna Rosa Gattorno. At 16,11-15; Sal 149; Gv 15,26–16,4a.

7 M La tua destra mi salva, Signore. Ai discepoli tristi per la sua partenza, Gesù promette lo Spirito Consolatore. S. Domitilla; S. Rosa Venerini; S. Agostino Roscelli. At 16,22-34; Sal 137; Gv 16,5-11.

8 M I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Tante cose Gesù avrebbe ancora da dire ai suoi, ma non è il momento. Promette loro, però, lo Spirito, che li guiderà alla verità tutta intera. B.V. Maria di Pompei; S. Vittore il Moro; S. Bonifacio IV. At 17,15.22–18,1; Sal 148; Gv 16,12-15.

9 G Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia. Quando i discepoli soffriranno il mondo si rallegrerà. Ma la promessa di Gesù è questa: la loro tristezza verrà mutata in gioia. S. Pacomio; B. Forte Gabrielli. At 18,1-8; Sal 97; Gv 16,16-20.

10 V Dio è re di tutta la terra. Non importa il dolore che ora si prova. L’incontro definitivo con il Signore rallegrerà il cuore del discepolo con una gioia incontenibile. S. Giovanni d’Avila; S. Gordiano; S. Cataldo. At 18,9-18; Sal 46; Gv 16,20-23a.

11 S Dio è re di tutta la terra. Non esiste che un’unica preghiera: quella di Cristo al Padre. Dobbiamo farla nostra. S. Ignazio da Làconi; B. Gregorio Celli. At 18,23-28; Sal 46; Gv 16,23b-28.

12 D Ascensione del Signore / B (s, bianco). VII sett. di Pasqua - III sett. del Salterio. Ss. Nèreo e Achìlleo; S. Pancrazio. At 1,1-11; Sal 46; Ef 4,1-13; Mc 16,15-20.

Elide Siviero

 
 
 

Salmo

PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed. 

Inizio: Il Cristo Signore è risorto (551); O fonte dell’amore (562).
Salmo responsoriale: M° S. Militello;
oppure: Popoli tutti, lodate il Signore (127).
Processione offertoriale: Molte le spighe (679).
Comunione: Com’è bello (626); Non vi chiamerò più servi (597).
Congedo: Regina caeli (591).



Sussidio Musicale Digitale in omaggio con La Domenica

 
 

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