11 Febbraio

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).

Sanati e “riconsegnati” alla vita

L’atteggiamento più immediato di fronte a una situazione problematica è quello di volerne isolare l’autore, emarginandolo dalla nostra vita e relazioni; è più facile allontanare il problema, fingere di sbarazzarcene piuttosto che affrontarlo e risolverlo.

Così accadeva nei confronti di chi era colpito dalla lebbra, male infettivo e spesso incurabile: la sua sorte era l’isolamento, l’abbandono, l’emarginazione sociale. Esprimendo la sua volontà di sanare un lebbroso, Gesù insegna che per Dio nessuno è maledetto, o incapace di sane relazioni sociali. Manifestando la misericordia del Padre, egli rende estremamente limpida la comprensione di un Dio che non grida allo scandalo, come siamo soliti fare noi di fronte a tutto ciò che non riusciamo a incasellare nei nostri schemi mentali.

Rivelando Gesù questa vicinanza di Dio, le sue parole non offrono solo una placida compassione disinteressata ma danno forza e coraggio: «Lo voglio, sii purificato!». Nello stesso tempo, però, Gesù ci invita a non inorgoglirci per essere stati oggetto di attenzione divina, ma ci chiede di tornare alla nostra vita con rinnovata serenità e con equilibrata disponibilità a operare il bene.

don Tiberio Cantaboni

Un approccio possibile: conoscere e difendere l’“umanità dell’uomo”

Chiediamoci: perché il pensiero transumanista riscuote tanto successo? La prima motivazione è sicuramente dovuta al linguaggio. Abbiamo visto come nel pensiero transumanista parole come “immortalità”, “eternità”, “cura” ecc. siano ampiamente utilizzate. Questi termini, comuni al cristianesimo, sono però svuotati del loro significato originario e riletti in chiave transumanista. Come ogni ideologia, anche il Transumanesimo legge e interpreta la realtà alla luce di un unico criterio elevato a dogma. Nel pensiero transumanista ogni termine è piegato all’idea dell’intrinseca fragilità e caducità dell’uomo che, finalmente, grazie al progresso scientifico può migliorarsi, perpetuarsi all’infinito e diventare creatore di sé stesso.

Certamente anche il fatto di trattare tematiche sensibili, quali la cura di malattie genetiche, il miglioramento della qualità della vita, la lotta alla vecchiaia, contribuiscono comprensibilmente alla popolarità di questo pensiero. Poca attenzione si dà, invece, al fatto che una determinata ricerca scientifica (liberata ormai da ogni vincolo etico) porta a concentrare le conoscenze fondamentali nelle mani di pochi. Nonostante le dichiarazioni dei transumanisti sul fatto che le conoscenze scientifiche debbano essere accessibili a tutti, è innegabile come la realtà sia ben diversa. È facile pertanto immaginare come determinati dati scientifici possano fornire a grandi gruppi farmaceutici e industriali la capacità di fare pressione su governi e istituzioni con la prospettiva di guadagni immensi e addirittura permettere di bypassare gli organismi nazionali su alcune decisioni.

Come porsi quindi di fronte a tali correnti di pensiero? La risposta è in una domanda: Quale idea di uomo c’è dietro? I cristiani hanno il preciso dovere di informarsi, formarsi e operare per porre un argine a ideologie che pretendono di ri-definire l’uomo e ingabbiarlo in logiche disumanizzanti. E possono farlo nella consapevolezza (creduta e vissuta) che Cristo – come ci ricorda il Concilio – è colui che svela pienamente l’uomo a sé stesso (Gaudium et Spes 22). Andrea Musso

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, rinnovati dalla Parola che abbiamo accolto, con spirito confidente e umile ci rivolgiamo al Signore presentandogli la nostra preghiera comunitaria.

Lettore - Preghiamo insieme, dicendo: Abbi pietà del tuo popolo, Signore.

1. Per la Chiesa: sia sempre testimone vivente di autentica accoglienza e promuova azioni di sostegno fattivo a chi soffre situazioni di disagio umano e fisico. Preghiamo:
2. Per i malati: l’amore di Dio, che nessuno abbandona e lascia nella solitudine, si manifesti loro attraverso la cura e l’assistenza di una buona sanità, accompagnata dal conforto dei cristiani. Preghiamo:
3. Per i sacerdoti: nel loro ministero come confessori possano manifestare la vera consolazione di Dio che non si ferma a parole buone, ma agisce per restituire dignità e reintegrazione umana. Preghiamo:
4. Per la nostra comunità: nelle sue attività di volontariato e di associazionismo non discrimini nessuno, e a tutti siano garantiti lo spazio e le opportunità per offrire la propria collaborazione, nell’unità e nella stima reciproca. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale.

C - Signore della vita, che nel tuo Figlio ci hai manifestato il tuo volto provvidente di Padre, non far mancare a noi il dono della tua continua misericordia e rendici testimoni credibili della possibilità di un mondo più giusto e fraterno.

Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

Calendario liturgico: (12-18 febbraio 2024)

12 L Venga a me la tua misericordia e avrò vita. Le pretese dei farisei impediscono loro il vero incontro con la salvezza che si gioca sulla fede. Ss. Martiri di Abitene; S. Benedetto di Aniane; B. Ombelina. Gc 1,1-11; Sal 118; Mc 8,11-13.

13 M Beato l’uomo a cui insegni la tua legge, Signore. «Non comprendete ancora?». Gesù vuole che riconosciamo le tracce della grazia in noi. S. Martiniano; S. Benigno; B. Giordano di Sassonia. Gc 1,12-18; Sal 93; Mc 8,14-21. Inizia il tempo di Quaresima (viola) - IV sett. del Salterio.

14 M LE CENERI. Perdonaci, Signore: abbiamo peccato. Gesù c’invita a una fede pura e a una vita sincera, perché l’elemosina, la preghiera e il digiuno siano un vero culto rivolto a Dio e non a noi stessi. Ss. Cirillo e Metodio patr. d’Europa. Gl 2,12-18; Sal 50; 2Cor 5,20 - 6,2; Mt 6,1-6.16-18.

15 G Beato l’uomo che confida nel Signore. Il discepolo deve seguire Gesù e calcarne le orme; non precederlo, quasi con la presunzione di indicargli la strada. Ss. Faustino e Giovita; S. Claudio La Colombière. Dt 30,15-20; Sal 1; Lc 9,22-25.

16 V Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto. Gesù è lo sposo atteso, ma annuncia che verrà il tempo in cui sarà tolto ai suoi. Il digiuno quaresimale simboleggia, appunto, la nostra attesa del suo ritorno. S. Giuliana; B. Giuseppe Allamano; B. Nicola Paglia. Is 58,1-9a; Sal 50; Mt 9,14-15.

17 S Mostrami, Signore, la tua via. Siamo noi i malati che Gesù vuole guarire, i peccatori che il Signore chiama a conversione. Ss. Sette Fondatori O.S.M.; S. Flaviano; S. Silvino. Is 58,9b-14; Sal 85; Lc 5,27-32.

18 D I domenica di Quaresima / B. I sett. di Quaresima - I sett. del Salterio. S. Geltrude Comensoli. Gen 9,8-15; Sal 24; 1Pt 3,18-22; Mc 1,12-15. Elide Siviero Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica».

E. Siviero

Salmo

PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed. 

Inizio: Signore, cerchi i figli tuoi (725); Te lodiamo, Trinità (733). Salmo responsoriale: M° S. Militello;
oppure: Mia luce e mia salvezza (96). Processione offertoriale: Signore, fa’ di me uno strumento (726).
Comunione: Custodiscimi (636); Se tu mi accogli (501).
Congedo:Chi è mia madre? (575).

 


Sussidio Musicale Digitale in omaggio con La Domenica

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