25 maggio 2025
Il Risorto consegna ai discepoli, quelli di allora e di oggi, il dono della pace e promette che riceveranno lo Spirito Paraclito che li guiderà alla verità. La pace che egli ci dona può realizzarsi solo se lo amiamo e mettiamo in pratica la sua parola.
«VI LASCIO LA PACE, VI DO LA MIA PACE»
È solo alla fine del tempo, al momento della ricapitolazione di tutta la creazione in Cristo, che noi potremo risplendere della gloria di Dio, essere il suo vero "tempio"? Certamente tutto ciò sarà pieno e definitivo in quel momento; tuttavia, oggi Gesù ci invita a pensare che fin d'ora possiamo essere una vera comunità di amore (Vangelo). Davvero, anche oggi su di noi e fra di noi aleggia il soffio dello Spirito che, con la sua potenza di grazia, favorisce e rende possibile la nostra santificazione. Se noi ci lasciamo guidare dallo Spirito di Dio, siamo realmente suoi figli e quindi quella pace che non può dare il mondo è però presente nella vita della Chiesa, perché si ponga come segno e strumento, come esempio rappresentativo della possibilità reale di una vita che si costruisce secondo il Vangelo. Non si tratta di cambiare o di aggiungere qualcosa, ma di discernere l'essenziale per la vita personale, per quella di relazione e così custodire la pace autentica che Cristo ha portato sulla terra, compiendola nel suo mistero pasquale (I Lettura).
don Tiberio Cantaboni
Mosè, guida del suo popolo
Già dal suo nome, Mosè rivela il volto della speranza. Per la lingua del popolo egiziano da cui è stato adottato, il nome completo di Mosè è Tutmosis ("Il dio Tot è nato"). Il popolo e il Faraone, re di Egitto, guardano con speranza a questo Ebreo, cresciuto nella corte egiziana e fregiato di un nome divino. Per la lingua ebraica il nome Mosè viene invece collegato con il verbo mashà ("trarre"): egli infatti viene chiamato con questo nome perché «fu tratto dalle acque» (Es 2,10).
La speranza che il Faraone e il suo popolo pensavano di riporre in Mosè (che alla corte reale doveva essere preparato a importanti funzioni) non rientrava però nel disegno provvidenziale di Dio. Dio infatti lo voleva testimone della speranza che il suo popolo, schiavo del Faraone, doveva riporre in lui. Mosè, salvato (o "tratto") dalle acque del fiume Nilo, diventa l'immagine del popolo ebreo, che il Signore salva dalle acque del Mar Rosso, liberandolo dalla schiavitù dell'Egitto e guidandolo verso la Terra Promessa, terra di speranza e di libertà. La testimonianza di Mosè è attuale e necessaria anche per noi. È una testimonianza che ci insegna su chi riporre la nostra speranza davanti alle vicende di questo nostro mondo e a quanto accade nella nostra vita personale.
La speranza di pace, di armonia, di solidarietà che avvertiamo ai nostri giorni rischia di venire riposta in tutto ciò che non rientra nel disegno provvidenziale di Dio, ma solo nei calcoli della politica, del profitto e di interessi egoistici. Come Dio si è rivelato sostegno della speranza di Mosè («Io sarò con te»: Es 3,12), affidandogli la missione di liberatore e di guida del suo popolo, anche noi siamo chiamati a riporre la nostra speranza in quanti sostengono in nome di Dio il bene comune, la fraternità e la libertà. E come Mosè ha sostenuto il suo popolo deluso nella speranza dalle difficoltà del cammino nel deserto, così sostiene anche noi oggi, delusi dalle difficoltà dei nostri deserti, offrendoci l'aiuto di una speranza che è solo dono di Dio.
don Primo Gironi, ssp, biblista
Preghiera dei fedeli
C - Come i piccoli del Vangelo, che attendono tutto dal Padre, a lui eleviamo la nostra sincera preghiera di lode e di intercessione.
Lettore - Preghiamo insieme dicendo:
Donaci il tuo Spirito, o Padre.
1. Signore, manda il tuo Spirito sulla Chiesa, perché sia lievito e sale nell'umanità e tutti arricchisca con il dono della verità e dell'amore. Ti preghiamo:
2. Signore, manda il tuo Spirito su tutti i popoli e le nazioni perché la pace donata da Cristo sia la risposta alle inquietudini e ai timori dell'umanità del nostro tempo. Ti preghiamo:
3. Signore, manda il tuo Spirito su tutti coloro che operano in campo educativo, perché sappiano unire saggezza con fermezza, ascolto e compassione. Ti preghiamo:
4. Signore, manda il tuo Spirito sulla Chiesa che vive nella nostra comunità, perché sia fermento di pace e di giustizia, di amore e misericordia fra tutti i suoi membri. Ti preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C - O Padre, lo Spirito che proviene da te sostenga la nostra umile preghiera e rafforzi la fiducia che tu ascolti sempre il grido del piccolo che chiede il compiersi della tua volontà. Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.
26 maggio-1 giugno 2025
26 L S. Filippo Neri (m, bianco). Il Signore ama il suo popolo. Lo Spirito della verità, il Paraclito, con la sua presenza darà forza ai discepoli, testimoni di Cristo. S. Lamberto di Vence; B. Andrea Franchi. At 16,11-15; Sal 149; Gv 15,26-16,4a.
27 M La tua destra mi salva, Signore. Il Paraclito verrà dopo che Gesù sarà tornato al Padre e, allora, si manifesterà in pienezza la verità di Cristo. S. Agostino di Canterbury (mf); S. Restituto; S. Eutropio. At 16,22-34; Sal 137; Gv 16,5-11.
28 M I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Gesù avrebbe potuto dire altre cose, ma occorre lasciare spazio allo Spirito della verità che dirà tutto e annuncerà le cose future. S. Germano; S. Ubaldesca; B. Maria B. Bagnesi. At 17,15.22-18,1; Sal 148; Gv 16,12-15.
29 G Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia. La tristezza degli apostoli si cambierà in gioia, ma prima soffriranno, perché Gesù sarà tolto loro. S. Paolo VI (mf); S. Massimino; S. Orsola (Giulia) Ledóchowska. At 18,1-8; Sal 97; Gv 16,16-20.
30 V Dio è re di tutta la terra. Gesù annuncia che la tristezza dei discepoli si trasformerà in gioia quando il loro cuore si rallegrerà per la sua presenza. S. Ferdinando III; S. Giovanna d'Arco; S. Giuseppe Marello. At 18,9-18; Sal 46; Gv 16,20-23a. 30 maggio-1 giugno: Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani. 31 S Visitazione B.V. Maria (f, bianco). Grande in mezzo a te è il Santo d'Israele. Anche noi, come Maria, possiamo dire il nostro "sì" a Dio e fare nostro il suo cantico di lode. S. Petronilla; S. Silvio di Tolosa. Sof 3,14-17 opp. Rm 12,9-16b; Cant. Is 12,2-6; Lc 1,39-56.
1 D ASCENSIONE / C (s, bianco). VII sett. di Pasqua - III sett. del Salterio. S. Giustino. At 1,1-11; Sal 46; Eb 9,24-28; 10,19-23; Lc 24,46-53. Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica».
Proposte per i canti
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed. - Inizio: Chiesa di Dio (267); Pasqua è gioia (147). Salmo responsoriale: M° S. Militello; oppure: Popoli tutti, lodate il Signore (183). Processione offertoriale: Tendo la mano (304). Comunione: Terra promessa (305); Celeste Gerusalemme (316). Congedo: Regina cæli (218).