Domenica 9 febbraio 2014

In un mondo che ritiene superflui Dio e il suo Cristo, affidando la risoluzione dei suoi problemi solo alla scienza e alla tecnica, la parola di Gesù ha sapore di sfida. Ascoltiamo l’invito di Papa Francesco: «A voi giovani dico: portate avanti questa certezza: il Signore è vivo e cammina al nostro fianco nella vita»

«VOI SIETE IL SALE DELLA TERRA E LA LUCE DEL MONDO»

«Non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio».NELLE opere della penitenza quaresimale Gesù chiede ai discepoli il digiuno, la preghiera e le opere di carità, compiute nel segreto per ottenere la ricompensa del Padre. Nella liturgia odierna sembra quasi che il Signore rovesci questo insegnamento. Per dare luce al mondo, immerso nelle tenebre e senza luce propria, sono necessarie le opere buone dei fedeli, così la I Lettura: «Se aprirai il tuo cuore all’affamato, allora brillerà fra le tenebre la tua luce». Ma solo Dio è Luce che non tramonta. Per questo ha inviato il suo Figlio quale «Luce delle nazioni» (Lc 2,32). E i cristiani, “figli della luce” (Ef 5,8), devono diventare “sale della terra” e “luce del mondo” attraverso gli atti di amore e di giustizia graditi a Dio. Essi possono irradiare la luce che deve splendere davanti agli uomini perché vedano le loro opere buone e diano gloria al Padre che è nei cieli (Vangelo) percorrendo la via privilegiata della testimonianza. Benedetto XVI diceva: «L’uomo incontra Dio attraverso un uomo che ha incontrato Dio». La luce del Padre sfolgora nel mondo nelle opere dei suoi figli (II Lettura).

Sergio Gaspari, smm

«Non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio».

«FEDE E CARITÀ»

Malati a Lourdes. Illustrazione di A. Brasioli.IL tema della XXII Giornata Mondiale del Malato «Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1 Giovanni 3,16), che si celebra l’11 febbraio (prima apparizione di Lourdes) pone ancora una volta la nostra attenzione sul rapporto tra fede e carità. Scrive Papa Francesco: «All’uomo che soffre Dio non dona un ragionamento che spieghi tutto, ma offre la sua risposta nella forma di una presenza che accompagna, di una storia di bene che si unisce ad ogni storia di sofferenza per aprire in essa un varco di luce. La fede non è luce che dissipa tutte le nostre tenebre, ma lampada che guida nella notte i nostri passi, e questo basta per il cammino» (Lumen fidei, 57). La presenza di Dio è con-solazione oltre che com-passione per quanti sono malati. Questa Presenza, discreta ed efficace, è un invito per tutti a far propria la cultura evangelica del dono, poiché «chi ama capisce che l’amore è esperienza di verità, che esso stesso apre i nostri occhi per vedere tutta la realtà in modo nuovo, in unione con la persona amata» (Lumen fidei, 27). La riflessione offerta quest’anno dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI, sul tema della Giornata del Malato e degli Orientamenti Pastorali per il decennio in corso, sottolinea la necessità di essere educati dal Vangelo alla cultura del dono, per dare senso alla nostra vita e con Cristo aprire varchi di luce nell’umanità.

Don Carmine Arice
Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute

Malati a Lourdes. Illustrazione di A. Brasioli.

«DISCORSO DELLA MONTAGNA»

Così viene chiamato il discorso di Gesù riportato nei capitoli 5-7 del Vangelo di Matteo. Una versione più breve si trova nel discorso della pianura di Luca 6,24-49 (30 versetti contro i 107 di Matteo). Matteo presenta Gesù come nuovo Mosè che sale sul monte e reinterpeta la Thorà, la legge data a Mosè sul monte Sinai, riconducendo ogni singolo precetto nella sua intenzione originaria e condensandoli tutti nel comandamento dell’amore, la “regola d’oro”, espressa in Matteo 7,12: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

I MARTIRI DI OTRANTO

Il 12 maggio 2013 in piazza San Pietro, Papa Francesco ha proclamato santi gli 800 martiri di Otranto uccisi dai Turchi il 14 agosto 1480, dopo un assedio dell’esercito agli ordini di Maometto II. “800 discepoli”, li definì Papa Giovanni Paolo II (ottobre 1980), «che hanno reso una tale testimonianza, accettando la morte per il nome di Cristo». Giovanni Michele Laggetto nell’Historia della guerra di Otranto del 1480 riferisce le parole di uno dei martiri: «Fratelli miei, ora è tempo che combattiamo per salvar l’anime nostre per il nostro Signore, quale essendo morto per noi in croce conviene che noi moriamo per esso, stando saldi e costanti nella fede e con questa morte temporale guadagneremo la vita eterna e la gloria del martirio».

Cristina Santacroce

Prega con il Vangelo - Maestro e Signore dell’umanità...

Maestro e Signore dell’umanità, tu hai riportato sulla terra il gusto del Cielo, il sapore della vita vera, e hai reso noi tuoi discepoli sale della terra. Aiutaci a non perdere mai il gusto della verità e a non svilire la forza del tuo Vangelo con la nostra incoerenza, così da diventare sale insipido. Luce che illumina il mondo intero, tu hai inondato di luce la nostra vita e hai reso radioso il nostro sguardo perché brilli la tua presenza ad ogni uomo attraverso di noi. Fa’ che coltri di indifferenza e superficialità non offuschino mai nella Chiesa il tuo splendore.

A. G.

Preghiera dei fedeli

C - FFratelli e sorelle, chiamati per il Battesimo ad essere sale della terra e luce del mondo, portiamo davanti a Dio le lotte e le speranze nostre e di tutti gli uomini..

Lettore - Invochiamo insieme il Signore:

A - Salva il tuo popolo, Signore.

1. Per la Chiesa chiamata ad annunciare il Vangelo ad un’umanità sempre più sottoposta a profondi cambiamenti sociali e culturali, preghiamo.

2. Per i tanti poveri che in ogni parte della terra invocano maggiore giustizia e solidarietà, preghiamo.

3. Per i cristiani che in questo nostro tempo sono emarginati e perseguitati a causa della loro fede, preghiamo.

4. Per tutti coloro che sono feriti nel corpo e nello spirito a causa della malattia e dell’infermità, preghiamo.

5. Per noi che crediamo nella parola del Signore e con fiducia poniamo tutta la nostra vita nelle sue mani, preghiamo.

C - Padre di infinita bontà, ascolta la voce dei tuoi fedeli e colma delle tue benedizioni la Chiesa e il mondo intero. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

V SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

10 L Santa Scolastica, vergine. Memoria (bianco). Sorgi, Signore, tu e l’arca della tua potenza. Gesù e i malati: un rapporto privilegiato spesso testimoniato nel Vangelo. Essi più degli altri manifestano il bisogno di salvezza. San Silvano; Beato Luigi Stepinac. 1Re 8,1-7.9-13; Sal 131,6-10; Mc 6,53-56.

11 M Quanto sono amabili, Signore, le tue dimore! Le autentiche tradizioni religiose non possono mai disattendere – o peggio, tradire – la parola di Dio. Un criterio di discernimento importante anche per noi cristiani. Beata Vergine Maria di Lourdes (m.f.); Santa Sotere; San Pasquale I. 1Re 8,22-23.27-30; Sal 83,3-5.10-11; Mc 7,1-13.

12 M La bocca del giusto medita la sapienza. Tutto si gioca nel cuore dell’uomo. Infatti solo ciò che proviene dal cuore ed entra nel cuore lo può rendere puro o impuro, lo fa entrare nel regno di Dio o lo distoglie da esso. Santi Martiri di Abitene; San Benedetto d’Aniane; Beata Ombelina. 1Re 10,1-10; Sal 36,5-6.30-31.39-40; Mc 7,14-23.

13 G Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo. Anche una sola briciola divina porta abbondante salvezza. Lo ha compreso bene, nella sua umile tenacia, la donna pagana. E noi, destinatari del pane dei figli, abbiamo la stessa fede? San Martiniano; San Benigno; Beato Giordano da Sassonia. 1Re 11,4-13; Sal 105,3-4.35-37.40; Mc 7,24-30.

14 V Santi Cirillo, monaco, e Metodio, vescovo, patroni d’Europa. Festa (bianco). Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. I santi evangelizzatori dei popoli slavi, fratelli di sangue e di fede, sono per la nostra travagliata Europa modelli di concordia ecumenica e di valorizzazione delle diverse culture. San Valentino; San Vitale. At 13,46-49; Sal 116,1-2; Lc 10,1-9.

15 S Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo. Il miracolo della moltiplicazione dei pani: poco cibo sfama un’immensa folla; ciò che rimane è più di ciò che si aveva. È la “logica eucaristica” che si sperimenta con il Signore. Santi Faustino e Giovita; San Claudio de La Colombière. 1Re 12,26-32; 13,33-34; Sal 105,6-7.19-22 ; Mc 8,1-10.

Agatino Gugliara, ssp

16 D VI Domenica del T.O. / A (Santa Giuliana; B. Giuseppe Allamano)
Sir 15,16-21; Sal 118,1-2.4-5.17-18.33-34; 1Cor 2,6-10; Mt 5,17-37

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
InIzio: Beatitudini (227); Alzate gli occhi (43).
Salmo resp: Modulo musicale: M° G. Liberto; Oppure ritornello: Donaci, Signore, un cuore nuovo (81).
Processione offertoriale: Accoglici - Benedetto sei tu (252).
Comunione: Come unico pane (348); Tu sei come roccia (309).
Congedo: Vergine del silenzio (61).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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