1 novembre 2018

Solennità di tutti i Santi. In questa celebrazione la Chiesa, ancora pellegrina sulla terra, venera la memoria dei Santi in cielo, per essere sostenuta dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla Trinità santissima.

OGGI CONTEMPLIAMO LA SANTA GERUSALEMME

Commento - Disegno: Stefano Pachì
«RALLEGRATEVI!». La gioia è possibile! Le letture si aprono con la visione dell’Apocalisse in cui 144 mila eletti, segnati con il marchio dell’Agnello, appaiono gloriosi e felici in cielo. Il numero è simbolico: 12x12x1000. Il numero 12 corrisponde alle tribù d’Israele e ai 12 apostoli, a tutto il popolo di Dio; 1000 indica l’immensità, una quantità smisurata. Il testo indica la moltitudine degli eletti il cui vero numero è noto solo a Dio.
La seconda lettura sottolinea la nostra appartenenza a Dio: siamo figli suoi, conosciuti e amati da lui, custoditi dentro la promessa di poter vedere Dio ed essere simili al suo amore perfetto. Il testo delle Beatitudini, nel Vangelo, ci mostra la via per dimorare in questa promessa: la gioia vera sta nel vivere secondo lo stile di Cristo. Povertà, mitezza, misericordia sono le qualità di coloro che vogliono dipendere del tutto da Dio, che non pongono in se stessi la propria riuscita, ma nella confidenza in Dio: osano il tutto per tutto, certi di lui. Beati, nella gioia, perché sicuri che Dio è fedele alle sue promesse e nei suoi Santi fa scendere il paradiso sulla terra.

Elide Siviero

GESÙ, «LUCE DEL MONDO»

CON il ricco simbolismo della luce, che tutto illumina, Gesù rivela se stesso come luce che orienta l’uomo nel suo cammino, inteso come immagine della sua vita: «Io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12). Il verbo “seguire” richiama il cammino del popolo di Israele nel deserto, quando Dio lo guidava con una «colonna di fuoco e con una nube luminosa», simboli della sua protezione (Es 13,21-22).
È così che questo popolo è entrato nella terra della promessa, che la tradizione biblica identificava con la “terra della vita” («la terra dei viventi », Sal 116,9; 142,6). Seguire Gesù- Luce significa entrare nel Regno di Dio, da lui annunciato e promesso.
Le tenebre esprimono tutto ciò che si oppone alla “luce” che è Gesù. Essere nelle tenebre significa essere nella solitudine, nella paura, nel peccato, nella morte.
La riflessione biblica chiama «figli della luce» quanti scelgono di seguire la luce che è Gesù e «figli delle tenebre » quanti scelgono di rimanere nel mondo oscuro delle tenebre (Cfr 1Ts 5,4-5).
Si creano così due mondi che si combattono, ma la vittoria è della luce, con le sue opere di bene compiute in Dio. Le tenebre invece, con le loro opere contrarie a Dio, sono destinate a sparire («Chiunque fa il male odia la luce e non viene alla luce, perché le sue opere non vengano riprovate», Gv 3,19-21).

Don Primo Gironi, ssp, biblista
L’opera «Redemptor» è dello scultore Paul Moroder Doss (1992). Per concessione: info@moroderpaul,com www.moroderpaul.com
L’opera «Redemptor» è dello scultore Paul Moroder Doss (1992). La scultura rappresenta il Cristo crocifisso, ma Risorto. Ora si trova al Museo Daetz di scultura mondiale del legno a Leipzig in Germania, ed è rappresentativa dell’Europa. La figura del Cristo «Redemptor» è scolpita in legno di tiglio patinato con pigmenti naturali a secco ed è accompagnata con una grande croce a raggiera di legno antico bruciato dal sole.

SAN LUIGI GONZAGA

«San Luigi Gonzaga», pittura di Gaetano Peverada, sec. XVIII. Foto Beweb.Chiesacattolica
LUIGI Gonzaga nacque a Castiglione delle Stiviere (Mantova) il 9 marzo 1568. Suo padre, don Ferrante, era Marchese di Castiglione e Principe del Sacro Romano Impero; sua madre, Marta, dei conti di Sàntena di Chieri, era dama della regina di Spagna Isabella di Valois.
Primogenito di una delle famiglie più potenti d’Europa, Luigi fu allevato per esercitare il governo e partecipare a imprese militari, ma la madre, fin dalla nascita, lo mise sotto la protezione della Madonna e vegliò su di lui perché crescesse nella vita spirituale.
Particolarmente intelligente e vivace, a 10 anni fece la sua prima confessione, a 12 anni ricevette la prima comunione da san Carlo Borromeo che era in visita pastorale a Castiglione. Nelle abitudini del tempo, era naturale che una vita spirituale molto intensa inclinasse la persona verso la vita religiosa. Attorno ai 15 anni, scelse di entrare nella Compagnia di Gesù per l’apostolato verso i giovani e le missioni nei paesi più lontani. Superate le fiere resistenze del padre, entrò nel noviziato dei Gesuiti il 28 novembre 1585.
Oltre che nella pratica ascetica, si segnalò per il servizio degli altri e morì di sfinimenti il 21 giugno 1591, non ancora sacerdote, curando gli appestati. Benedetto XIII lo ha nominato santo nel 1726 e due anni dopo patrono della gioventù. San Giovanni Paolo II nel 1991 gli ha affidato il patrocinio dei malati di AIDS.

RETE MONDIALE DI PREGHIERA DEL PAPA

Per l’Evangelizzazione: Perché il linguaggio del cuore e del dialogo prevalgono sempre sul linguaggio delle armi.

Dei Vescovi: Perché gli anziani custodi e testimoni di una ricca tradizione, possano vivere serenamente la loro età e siano aiutati ad affrontare i limiti che essa comporta.

Mariana: Perché i cristiani avanzino nella peregrinazione della Fede alla scuola di Colei che ascoltò e custodì fedelmente la Parola di Dio

INDULGENZA PLENARIA PER I DEFUNTI

Possiamo acquistare a favore delle anime del Purgatorio l’indulgenza plenaria (una sola volta) dal mezzogiorno del 1° novembre fino a tutto il giorno successivo visitando una chiesa e recitando il Credo e il Padre Nostro. Sono inoltre da adempiere queste tre condizioni:
*Confessione sacramentale. Questa condizione può essere adempiuta parecchi giorni prima o dopo.
*Comunione eucaristica;
*Preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice recitando Padre Nostro e Ave Maria.
La stessa facoltà alle medesime condizioni è concessa nei giorni dal 1° all’8 novembre al fedele che visita devotamente il cimitero e anche soltanto mentalmente prega per i fedeli defunti.

Preghiera dei fedeli

C- Fratelli e sorelle, per quella comunione che unisce la Chiesa del Cielo a quella della terra, rivolgiamo con fiducia le nostre preghiere a Dio sicuri dell’aiuto di coloro che, dopo aver percorso eroicamente le nostre stesse strade, ora vivono gloriosi in Dio.

Preghiamo insieme dicendo: Per l’intercessione di tutti i Santi, ascoltaci, Signore.

1. Perché tutti i battezzati sappiano manifestare al mondo la santità di Dio con una vita autenticamente umana e solidale ad immagine di Cristo, preghiamo:

2. Perché quanti hanno particolari responsabilità nella Chiesa o nella società civile, compiano fedelmente e con coraggio il loro lavoro a servizio del prossimo, secondo il Vangelo, preghiamo:

3. Perché coloro che si trovano a dover portare pesanti croci a causa della malattia, della povertà e dell’emarginazione, possano conoscere la santità di Dio attraverso la fraterna carità, preghiamo:

4. Perché ciascuno di noi risponda alla comune vocazione alla santità amando la verità e la giustizia, praticando la misericordia e facendosi strumento di riconciliazione e di pace, preghiamo:

5. Perché quanti ci hanno preceduto nella vita oltre la morte possano godere dell’infinita misericordia di Dio nella gloria di tutti i Santi, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Dio di infinita bontà e fonte di ogni santità, non guardare ai nostri peccati, ma per l’intercessione di Maria e di tutti i Santi, porta a compimento la nostra speranza. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Lodate Dio (669); Rallegratevi, fratelli (711).
Salmo responsoriale: Ritornello: Ti lodino i popoli, o Dio (109); M° A. Parisi.
Processione offertoriale: Jubilate, servite (665).
Comunione: Beatitudini (617); Passa questo mondo (702).
Congedo: Vergine del silenzio (595).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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