22 giugno 2025
Nell'Eucaristia, che celebriamo settimanalmente nel giorno del Signore, Cristo si fa cibo e bevanda per la nostra salvezza, offrendo il suo corpo e il suo sangue come segno di alleanza e amore infinito. Si celebra oggi il Giubileo dei Governanti.
«TUTTI MANGIARONO A SAZIETÀ»
A saziare la fame della gente, oggetto della cura di Gesù, non è solamente un pane che è bastato per tutti, fino ad avanzarne. A saziarla davvero è il modo con cui è stato offerto. Alla sua origine c'è il "poco" che viene condiviso, riponendo la propria fiducia in Dio, che rende persino i nostri limiti, se vissuti in una logica di dono e di condivisione fraterna, capaci di bastare alla fame di tutti. Ci sono poi una cura e una responsabilità personali da vivere. Ai discepoli, i quali vorrebbero che ciascuno si arrangi come può, Gesù dice che devono impegnarsi in prima persona: «Voi stessi date loro da mangiare». A sfamare gli altri non è tanto il pane che offriamo, ma la prossimità relazionale con la quale ci facciamo carico del loro bisogno. In questo stile traspare già il mistero dell'Eucaristia, segno reale del Corpo e del Sangue di Cristo. Egli fa persino del limite estremo, qual è la morte, un dono da condividere, offrendo la propria vita per la vita di tutti. E noi, mangiando il suo pane, siamo chiamati a farlo in sua memoria. È tutta la nostra vita che deve ricordare ciò che celebriamo, attraverso i gesti di condivisione e di cura che possiamo vivere ogni giorno.
d. Luca Fallica, Abate di Montecassino
Eucaristia, roveto ardente
Ripercorriamo alcune profonde meditazioni sull'Eucaristia, che conducono al cuore del mistero dell'Amore divino. Il cardinale Giuseppe Siri (1906-1989) scriveva: «Le Chiese possono essere vuote, ma Cristo nel tabernacolo non è inutile, perché l'Eucaristia, sia attraverso il Sacrificio, sia attraverso il Sacramento permanente, è una fonte di forza, di grazia, di benedizione, di salvezza incessante. Ricordiamoci che è di lì che si germinano i vergini e le vergini, è di lì che sorgono i fond\atori, è di lì che resistono i combattenti, è di lì forse che attraverso una vita apparentemente lontana da Dio si prepara la finale di salvezza nella sua misericordia, ma la si prepara attraverso questa Presenza, che appare a noi silenziosa e inerte, e non è né silenziosa né inerte. Non dobbiamo compiangere la solitudine che spesso è intorno ai Tabernacoli... Dobbiamo rimpiangere, dico rimpiangere e a piena ragione, coloro che si dimenticano che Gesù Cristo sta lì ad attenderli». È quanto sperimentò il beato Giacomo Alberione (1884-1971), fondatore della Famiglia Paolina, nella lunga notte trascorsa, giovanissimo, in adorazione del SS. Sacramento, in cui ricevette la grazia di comprendere la volontà di Dio nella sua vita. Lo ricorda nella sua autobiografia: «Una particolare luce venne dall'Ostia santa, maggior comprensione dell'invito di Gesù: "Venite ad me omnes", gli parve di comprendere il cuore del grande Papa [Leone XIII], gli inviti della Chiesa, la missione vera del sacerdote. Gli parve chiaro quanto diceva Toniolo sul dovere di essere gli Apostoli di oggi, adoperando i mezzi sfruttati dagli avversari. Si sentì profondamente obbligato a prepararsi a far qualcosa per il Signore e agli uomini del nuovo secolo con cui sarebbe vissuto». Il venerabile mons. Fulton Sheen (1895-1979), a chi gli chiedeva dove attingesse la sua forza, confidava: «In 55 anni non mi sono mai perso di passare un'ora al giorno di Adorazione alla Presenza di Gesù Nostro Signore nel SS. Sacramento. Ecco da dove viene il potere. Ecco da dove nascono i sermoni. È di lì che viene concepito ogni buon pensiero». In effetti fu sempre fedele all'Ora santa di Adorazione, che considerava "partecipazione all'Opera della Redenzione", dal giorno dell'ordinazione (20 settembre 1919) al giorno della morte (9 dicembre 1979), che avvenne, appunto, davanti al SS. Sacramento. Concludiamo con la beata Maria Candida dell'Eucaristia (1884-1949), la mistica carmelitana per la quale l'Eucaristia è scuola, cibo, incontro con Dio, fusione di cuore, sapienza di vita, tanto da scrivere: «Il Cielo stesso non possiede di più. Quell'unico tesoro è qua, è Iddio! Veramente, sì veramente: mio Dio e mio Tutto».
Maria Pamela Barsotti
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, radunati attorno al banchetto eucaristico, invochiamo il Padre perché mai ci faccia mancare il Pane della vita.
Lettore - Diciamo insieme:
Sazia la nostra fame, Signore.
1. Per la Chiesa e per i suoi ministri, vescovi e presbiteri, e per coloro che sono in formazione nei seminari: vivendo il loro Giubileo, ricevano da Dio di essere sempre fedeli al mistero eucaristico che celebrano. Preghiamo:
2. Per i governanti, giunti a Roma per il loro Giubileo: sappiano impegnarsi per la riconciliazione e la pace tra i popoli. Preghiamo:
3. Per le organizzazioni caritative e di volontariato: il loro impegno nel garantire a tutti il necessario per vivere sia unito alla testimonianza gioiosa del Vangelo. Preghiamo:
4. Per tutti noi, la partecipazione alla mensa eucaristica apra i nostri occhi alle necessità dei fratelli e faccia della nostra vita un dono per gli altri. Preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C - O Padre, ascolta la nostra preghiera, saziaci dei tuoi beni e insegnaci a rinunciare a ciò che non può nutrirci nella verità. Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.
23-29 giugno 2025
23 L Beato il popolo che Dio ha scelto come sua eredità. Con l'iperbole della trave nell'occhio, Gesù ci chiede di agire prima su di noi per cambiare il mondo. S. Lanfranco; S. Giuseppe Cafasso; B. Maria R. Cimatti. Gen 12,1-9; Sal 32; Mt 7,1-5. í 23-24 giugno: Giubileo dei Seminaristi.
24 M NATIVITÀ DI S. GIOVANNI BATTISTA (s, bianco). Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda. Alla nascita di Giovanni, l'ultimo dei profeti, si scioglie la lingua di Zaccaria che benedice Dio nella meraviglia dei presenti. S. Teodolfo. Is 49,1-6; Sal 138; At 13,22-26; Lc 1,57-66.80.
25 M Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza. È necessario vigilare per non essere irretiti da chi si spaccia per profeta di Dio e invece lo è solo di sé stesso. S. Massimo; S. Prospero; S. Guglielmo di Montevergine. Gen 15,1-12.17-18; Sal 104; Mt 7,15-20. í Giubileo dei Vescovi -
25-27 giugno: Giubileo dei Sacerdoti. 26 G Rendete grazie al Signore, perché è buono. C'è sempre il rischio di riempirsi la bocca del nome di Dio e lasciarlo fuori dal proprio cuore. Ss. Giovanni e Paolo; S. Vigilio; S. Josemaría Escrivá. Gen 16,1-12.15-16; Sal 105; Mt 7,21-29. 27 V SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ / C (s, bianco). Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Il cuore di Gesù rappresenta il suo amore, pronto a cercare anche l'ultima pecorella che si è persa. S. Cirillo di Alessandria. Ez 34,11-16; Sal 22; Rm 5,5b-11; Lc 15,3-7.
28 S Cuore Immacolato di Maria (m, bianco). Il Signore si è ricordato della sua misericordia. Maria conserva nel suo cuore tutti i misteri della vita del Figlio; e noi con Lui. S. Ireneo; S. Paolo I. Gen 18,1-15; Cant. Lc 1,46-55; Lc 2,41-51.
29 D Ss. PIETRO E PAOLO AP. (s, rosso). XIII sett. del T.O. (I) - I sett. del Salterio. S. Siro; B. Raimondo Lullo. At 12,1-11; Sal 33; 2Tm 4,6-8.17-18; Mt 16,13-19.
Proposte per i canti
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed. - Inizio: Padre, che hai fatto (203); Te lodiamo, Trinità (205). Salmo responsoriale: M° S. Militello; oppure: O terra tutta (299). Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (376). Comunione: Tutta la terra canti a Dio (310); Tu sei la mia vita (383). Congedo: Quello che abbiamo udito (301).