14 Aprile

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).

 
 

Testimoni del Risorto

Gli Undici e gli altri discepoli sono persuasi che Gesù sia risorto; i due di Emmaus raccontano di averlo riconosciuto nel gesto eucaristico. Ora lui, risorto, è lì in mezzo a loro, e non lo riconoscono, paralizzati dalla paura davanti a un “fantasma” (Vangelo). È la fatica del credere! Gesù trepida per loro, mostra le piaghe e invita a toccarle, mangia davanti a loro; conferma la sua identità: «Sono proprio io!». È cambiato il modo della sua presenza, prima umile e ora gloriosa, e i discepoli devono cambiare il loro modo di guardare a lui; gli occhi del corpo devono cedere il passo agli occhi della fede: credere e abitare le sue parole con mente limpida e cuore puro, perché l’amore sia perfetto (II Lettura). Sulla loro salda e amorevole adesione al Risorto s’innesta la testimonianza che egli chiede. La pone in atto con franchezza l’apostolo Pietro, allorché annuncia Gesù crocifisso-risorto e con indulgenza invita i presenti al pentimento e alla conversione (I Lettura). Ogni cristiano – noi, che oggi celebriamo il memoriale eucaristico – è discepolo-testimone del Risorto. Ci sono donate parole di vita, ci saziano segni divini; ciò che abbiamo ricevuto, noi lo annunciamo.

don Giuliano Saredi, ssp

 

I giovani tra disincanto e desiderio CALENDARIO (15-21 aprile 2024)

L’Università Cattolica è nata dallo slancio di un pugno di pionieri che avevano a cuore il destino delle nuove generazioni e lo stesso sviluppo di un’intera nazione. Molte epoche sono passate da allora e l’Ateneo le ha attraversate con lungimiranza e capacità, raccogliendo le nuove sfide culturali, superando difficoltà e crisi. Siamo davanti a un nuovo tornante storico, una contingenza drammatica che investe tutta la società italiana e le sue prospettive: il deserto demografico.

Sono state prodotte analisi e ricerche di ogni tipo, che hanno messo in luce le difficoltà che incidono sulle aspirazioni dei giovani. Precariato lavorativo, costo della vita, alloggi sempre più cari, gap di genere ancora non risolto. Il fenomeno della denatalità deve interrogare profondamente la società adulta. E finora la necessità di una riflessione radicale da parte di chi ha in mano le leve del vivere comune non sembra aver avuto lo spazio e il tempo adeguati. Che cosa stiamo proponendo alle nuove generazioni? Che cosa siamo in grado di offrire? Quale “patto” per il futuro? Questa riflessione riguarda molto da vicino le grandi istituzioni formative.

Ed è tanto più interessante che possa investire l’Università Cattolica. La Giornata per l’Università Cattolica, che in questo 2024 compie cento anni, è dedicata alla domanda di futuro delle nuove generazioni, domanda che implica la ricerca di senso e l’energia di un’attesa che è apertura alla realtà.

Accogliere la domanda di futuro significa anche aprire un dialogo, essere compagni di un cammino che si compie negli anni decisivi della formazione. La Giornata nacque da un reale movimento di popolo: l’Università era, ed è, una straordinaria opportunità di presenza e futuro. E sin dall’inizio ci si è impegnati per sostenerla e per proporla alle nuove generazioni che anno dopo anno si apprestavano a costruire il proprio percorso di vita. Un dinamismo di base che, pur conoscendo momenti di stanchezza, mai si è esaurito.

Ecco, dunque, le ragioni della nostra scelta in una ricorrenza, quella del centenario, che vogliamo resti lontana da qualunque intento celebrativo per concentrare invece lo sguardo sulla realtà di oggi che esige una responsabilità verso il futuro.

Preghiera dei fedeli

C - Carissimi, la Liturgia della Parola ci guida all’intelligenza delle Scritture e la Liturgia eucaristica ci dona Gesù, realmente presente negli umili segni del pane e del vino. Sostiamo in preghiera con animo grato.

Lettore - Diciamo insieme: Signore, accresci la nostra fede.

1. Per il popolo santo di Dio: ogni fedele partecipi degnamente, consapevolmente e con gioia all’Eucaristia, fonte e culmine di tutta la vita cristiana. Preghiamo:
2. Per il mondo ferito da prevaricazioni e violenze: non si spenga la speranza in chi opera assiduamente per la giustizia e la pace; assidua sia anche la nostra preghiera a loro sostegno e conforto. Preghiamo:
3. Per i piagati nel corpo e nello spirito: la luce benèfica, che fluisce dalle piaghe del corpo martoriato di Gesù crocifisso, li rincuori e li conservi nella fiducia. Preghiamo:
4. Per noi qui riuniti attorno all’altare: siamo la comunità del Risorto. L’ascolto della sua Parola ci renda discepoli degni; la partecipazione alla sua mensa si effonda in gesti di carità. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale.

C - Volgi la nostra preghiera, o Signore, a beneficio di coloro che ti abbiamo raccomandato. Confidiamo in te, Cristo risorto, che vivi e regni nei secoli dei secoli.

A - Amen.

Calendario liturgico: (15-21 aprile 2024)

15 L Beato chi cammina nella legge del Signore. La folla cerca Gesù perché affamata, ma il pane con cui egli vuole nutrirla è la sua Parola, cibo di vita eterna. S. Marone; S. Cesare de Bus; S. Damiano de Veuster. At 6,8-15; Sal 118; Gv 6,22-29.

16 M Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito. Attraverso Mosè Dio ha donato la manna al popolo affamato, ma solo il Cristo può dare il vero pane celeste. S. Fruttuoso; S. Benedetto G. Labre; S. Bernardetta Soubirous. At 7,51– 8,1a; Sal 30; Gv 6,30-35.

17 M Acclamate Dio, voi tutti della terra. La nostra fame di vita può essere saziata solo da Gesù Cristo che è pane di vita eterna. S. Simeone Bar S.; S. Acacio; S. Caterina Tekakwitha. At 8,1b-8; Sal 65; Gv 6,35-40.

18 G Acclamate Dio, voi tutti della terra. Cristo è il primo sacramento del Padre, colui che ha reso visibile Dio nella carne. S. Atanasia; S. Galdino; B. Sabina Petrilli. At 8,26-40; Sal 65; Gv 6,44-51.

19 V Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. Nel pane e nel vino abbiamo i segni della Pasqua del Signore. Con l’Eucaristia entriamo in comunione con tutta la sua vita. S. Elfego; S. Leone IX; B. Bernardo. At 9,1-20; Sal 116; Gv 6,52-59.

20 S Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto? Mentre molti discepoli si ritirano, emerge luminosa la professione di fede di Pietro. S. Aniceto; S. Agnese da Montepulciano; B. Chiara Bosatta. At 9,31-42; Sal 115; Gv 6,60-69.

21 D IV Domenica di Pasqua / B. IV sett. di Pasqua - IV sett. del Salterio. S. Anselmo; S. Corrado da Parzham. At 4,8-12; Sal 117; 1Gv 3,1-2; Gv 10,11-18.

Elide Siviero

Salmo

PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.

Inizio: Cristo risusciti (547); Mio Signore, gloria a te! (554). Salmo responsoriale: M° S. Militello;
oppure: Mia luce e mia salvezza (96).
Processione offertoriale: Camminando con te (540).
Comunione: Mistero della cena (678); Tu sei la mente (746).
Congedo: Il mattino di Pasqua (550).



Sussidio Musicale Digitale in omaggio con La Domenica

 

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