15 dicembre 2019

Quando Gesù appare e incomincia a operare i suoi miracoli, significa che l’annunzio del profeta si sta avverando: la gioia prenderà il posto della tristezza. Gesù loda Giovanni Battista, il suo coraggioso messaggero, ma dice anche che il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

PAZIENTI NELL’ATTESA: EGLI CERTO VERRÀ



La domanda del Battista – «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» – può sembrarci distante, non riguardarci. Eppure è decisiva, poiché porta alla luce anche le nostre esitazioni o il nostro modo di immaginare un volto di Dio diverso da quello che Gesù ci rivela. Chi davvero attendiamo? Di fronte a queste esitazioni, nostre e di Giovanni (Vangelo), sorprende la fiducia con la quale Gesù parla del suo precursore, definendolo «più che un profeta». Fede è anche questo: percepirsi conosciuti e amati da Gesù pur dentro i nostri dubbi e debolezze. Da questa certezza scaturisce quella gioia che caratterizza questa III domenica di Avvento. Come il deserto e la terra arida (I Lettura), anche il nostro cuore incerto può rallegrarsi ed esultare, perché viene il Signore a salvarci. Ritroviamo coraggio: il Signore non solo è vicino, ma si fa prossimo proprio alle nostre povertà e paure. La gioia si trasforma in costanza e perseveranza. Al pari dell’agricoltore di cui ci parla san Giacomo (II Lettura), impariamo a pazientare, certi della vicinanza del Signore. Neppure le nostre incertezze ed esitazioni nella fede possono tenerlo lontano o impedirne la venuta.
fr Luca Fallica, Comunità SS. Trinità di Dumenza

L’evangelista del Regno e delle Beatitudini

Scritto verso l’anno 80 d.C., il Vangelo secondo Matteo ha come destinatari gli ebrei. Questo spiega il frequente riferimento all’Antico Testamento da parte dell’evangelista, che si propone di presentare Gesù come il Messia promesso e atteso. È nella vita di Gesù che Matteo vede compiersi le promesse racchiuse nella Bibbia. Matteo, chiamato anche Levi (cfr. Mc 2,13), colloca la predicazione di Gesù nella “cornice” di cinque grandi discorsi, che alludono ai cinque primi libri della Bibbia, ritenuti centrali nell’ebraismo, che formano il “Pentateuco”: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio. Questi “discorsi” sono: il discorso della montagna (Mt 5-7), il discorso missionario (Mt 9,35-11,1), il discorso in parabole (Mt 13,1-52), il discorso comunitario (Mt 18,1-35), il discorso sugli ultimi tempi (Mt 24,1-25,46). Così il Vangelo di Gesù diventa il “nuovo Pentateuco”. Scorrendo i 28 capitoli di questo Vangelo, si coglie il linguaggio proprio degli ebrei, usato da Matteo. Egli privilegia l’espressione Regno dei cieli, anziché Regno di Dio, per rispettare il nome di Dio (“Jhwh”), che non si deve pronunciare, come è detto nel libro dell’Esodo (20,7). Così ama pure ricorrere alla forma passiva dei verbi: «a chi bussa sarà aperto (= “Dio aprirà”)», per sottolineare l’iniziativa divina. Matteo vede in Gesù l’Emmanuele (= “Dio con noi”) e il Maestro che educa il nuovo popolo di Dio. Nei discepoli di Gesù, dei quali fa parte anche lui, Matteo vede il modello del cristiano. Il suo è il Vangelo del “Padre nostro” (Mt 6,9-13), delle “Beatitudini” (Mt 5,3-12), della Chiesa e del Regno aperto a tutti. È un Vangelo che dopo secoli conserva la freschezza della novità del Regno e parla al cuore di tutti noi.
don Primo Gironi, ssp biblista

Preghiera dei fedeli

Fratelli e sorelle, eleviamo le nostre preghiere al Padre, implorando la grazia di sapere sempre accogliere, amare e seguire il suo amatissimo Figlio, Gesù Cristo.

Lettore - Preghiamo insieme e diciamo: ] Padre nostro, ascoltaci.

1. Padre Santo, infondi nella Chiesa slancio missionario, donale audacia apostolica, sostienila in una evangelizzazione coraggiosa ed efficace; preghiamo:
2. Padre Santo, ispira e sostieni il lavoro di chi governa, dona sapienza a chi educa, rendi trasparenti e disinteressate le scelte di chi amministra; preghiamo:
3. Padre Santo, consola chi soffre, tocca il cuore di chi non crede, converti chi non sa amare; preghiamo:
4. Padre Santo, trasforma la nostra comunità in uno spazio di pace, donaci la gioia di celebrare il tuo Figlio che viene, apri i nostri cuori alla condivisione dei doni da te ricevuti; preghiamo: Intenzioni della comunità locale.

C - Tutto questo ti chiediamo, o Padre, con il sincero desiderio di poter celebrare l’Incarnazione del tuo Figlio con il cuore trasformato e pacificato dal tuo amore. Per Cristo nostro Signore.

III settimana del Tempo di Avvento – III settimana del Salterio

16 LU S. Adelaide; B. Clemente Marchisio; Inizia la Novena del Santo Natale
17 MA S. Giovanni de Matha; S. Modes
18 ME S. Graziano; B. Nemesia (Giulia) Valle
19 GI S. Anastasio I; B. Urbano V
20 VE S. Liberale di Roma; B. Vincenzo Romano
21 SA S. Pietro Canisio
22 DO IV Domenica di Avvento / A; IV settimana del Tempo di Avvento – IV settimana del Salterio; S. Francesca Saverio Cabrini

Salmo responsoriale e accompagnamento


   

PROPOSTE PER I CANTI:  da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 2009. 5 Ristampa.

Processione d’ingresso: Venite, fedeli (484); Nella notte il sole (481).
Salmo responsoriale: E.M. Beraudo.
Ritornello: Cantate al Signore un canto nuovo (121-122).
Processione offertoriale: O povertà (696).
Comunione: Dio s’è fatto come noi (470); Notte di luce (480).
Congedo: Tu scendi

dalle stelle (483).

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