8 aprile 2018

L’incontro del Risorto con Tommaso avviene la domenica, “giorno del Signore”, quando la prima comunità cristiana si riuniva per far memoria della Risurrezione di Cristo; sia da parte nostra motivo di rinvigorire questo giorno consacrato. - Oggi si celebra la Domenica della Divina Misericordia.

DALLA PASQUA NASCE UN POPOLO NUOVO

Commento - Disegno: Stefano Pachì
IL racconto dell’apparizione a Tommaso risente della modalità letteraria di Giovanni: usare un personaggio “collettivo” per presentare un gruppo di persone; Tommaso è in realtà la personificazione del dubbio dei discepoli sulla risurrezione di Cristo. La sua caratteristica primaria è di essere l’assente: non c’è quando il Risorto appare ai Dodici, e così dubita. Chi è lontano dalla Chiesa, dalla comunità dei credenti, è preda del dubbio. Per questo il Signore non appare privatamente al discepolo incredulo, ma solo nella comunità, in una riunione domenicale, per confermarlo nella fede. Questa non è mai un fatto personale, ma sempre ecclesiale: è nella Chiesa che si possono trovare i segni del Risorto.
La proclamazione di Tommaso è la più alta attestazione di fede di tutto il Nuovo Testamento: «Mio Signore, mio Dio!». Potremmo tradurla così: «Eppure è proprio Gesù ed è Dio!». La gioia di credere esplode nel cuore del discepolo che si lascia incontrare da Cristo e sa vivere la fraternità «un cuore solo e un’anima sola» (I Lettura). La seconda letturaafferma che chi crede in Cristo è nato da Dio: nella fede viviamo la gioia di essere fratelli di Cristo e figli di Dio.

Elide Siviero

UNA RIFORMA IRREVERSIBILE

Manifesto della Settimana Liturgica Nazionale 2017.
«UNA Liturgia viva per una Chiesa viva, in grado di dire e comunicare il mistero di Dio all’uomo di oggi», è stato il tema della 68ma Settimana Liturgica Nazionale che si è svolta a Roma nell’agosto 2017 i cui lavori sono culminati nell’incontro con papa Francesco per celebrare i 70 anni dalla fondazione del CAL (Centro Azione Liturgica).
Sottolineando che una riforma della liturgia nella Chiesa era già sentita come necessaria da tempo, papa Francesco cita esemplarmente san Pio X e papa Pio XII. La preoccupazione poi del Concilio, fu quella di favorire una rinnovata vita cristiana tra i fedeli poiché la Liturgia è la «prima e per di più necessaria sorgente dalla quale i fedeli possano attingere uno spirito veramente cristiano» (SC 14).
«La liturgia è viva, in ragione della presenza viva di Colui che morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato la vita a tutti noi». Dunque «senza la presenza reale del mistero di Cristo, non esiste alcuna vitalità liturgica». La liturgia «è vita per l’intero popolo della Chiesa». Non una liturgia clericale, ma popolare, un'azione per il popolo, ma anche del popolo.
Il Papa invita a vivere la liturgia da protagonisti e non da spettatori perché la liturgia è vita e non una idea da capire. I riti e le preghiere, diventano una scuola di vita cristiana. In fine, papa Francesco ha solennemente affermato: «Dopo questo magistero, dopo questo lungo cammino possiamo affermare con sicurezza e con autorità magisteriale che la riforma liturgica è irreversibile».
Confermando così un impegno, ha tracciato una via sicura su cui procedere nella volontà di Dio per il bene della Chiesa e dell’umanità che trova salvezza proprio nelle azioni liturgiche che sono storia della salvezza in atto oggi, qui, per tutti.

Suor Cristina Cruciani, pddm

II CULTO ALLA DIVINA MISERICORDIA

II culto alla Divina Misericordia è legato alla figura di santa Maria Faustina (Elena) Kowalska, vergine delle Suore della Beata Maria Vergine della Misericordia (1905-1938). La liturgia la ricorda il 5 ottobre. Con la Santa diciamo: «O Sangue e acqua, che scaturisci dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi, confido in te».

Insieme nella messa

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, immersi nella gioia della Pasqua, eleviamo al Signore la nostra preghiera unanime, chiedendo il dono dello Spirito di verità perché renda la nostra supplica gradita al Padre.

Preghiamo insieme, dicendo: Per la tua risurrezione, salvaci, Signore.

1. Signore, ti invochiamo per la Chiesa: testimoni con convinzione e semplicità il mistero della tua risurrezione, lasciando trasparire il tuo amore nella Parola ascoltata e nei segni sacramentali celebrati e vissuti. Preghiamo:

2. Signore, ti invochiamo per chi soffre ingiustizie: sia raggiunto dalla simpatia dei cristiani che non lasciano mancare la propria solidarietà. Preghiamo:

3. Signore, ti invochiamo per quanti faticano a credere: la gioiosa testimonianza dei cristiani li aiuti a raggiungere il bene sommo della fiducia in te. Preghiamo:

4. Signore, ti invochiamo per ciascuno di noi: viva ogni domenica celebrando le tue lodi, condividendo la gioia della festa in casa e della solidarietà con i propri fratelli. Preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Ascolta, o Padre, la voce dei tuoi figli che ti hanno messo dinanzi quanto hanno nel cuore. Lo Spirito che ha risollevato dalla morte il tuo Figlio Gesù Cristo susciti in noi la preghiera a te gradita e doni a noi più di quanto osiamo sperare. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

II SETTIMANA DI PASQUA

09 L Annunciazione del Signore. Solennità (bianco). Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà. Questa «celebrazione era ed è festa congiunta di Cristo e della Vergine: del Verbo che si fa figlio di Maria e della Vergine che diviene Madre di Dio» (Marialis cultus 6). S. Demetrio. Is 7,10-14; 8,10c; Sal 39,7-11; Eb 10,4-10; Lc 1,26-38.

10 M Il Signore regna, si riveste di maestà. Ognuno di noi, come Nicodemo, per accogliere il Signore deve imparare a farsi piccolo davanti al divino Maestro. S. Palladio; S. Maddalena di Canossa; S. Fulberto. At 4,32-37; Sal 92,1-2.5; Gv 3,7-15.

11 M S. Stanislao, vescovo e martire. Memoria (rosso). Il povero grida e il Signore lo ascolta. La prima lettura ci fa comprendere come la parola di Dio non possa mai essere imprigionata dagli uomini: essa porterà sempre frutto. S. Gemma Galgani; B. Elena Guerra. At 5,17-26; Sal 33,2-9; Gv 3,16-21.

12 G Ascolta, Signore, il grido del povero. Il brano di Giovanni ci invita a verificare il nostro rapporto con Gesù alla luce dell’esempio di Giovanni Battista. S. Giulio I; S. Zeno; S. Giuseppe Moscati. At 5,27-33; Sal 33,2.9.17-20; Gv 3,31-36.

13 D Una cosa ho chiesto al Signore: abitare nella sua casa. Anche oggi bisogna riacquistare il senso di Dio che è presente nei grandi e nei piccoli momenti della vita di ciascuno. S. Martino I (m.f.); S. Ermenegildo; B. Ida. At 5,34-42; Sal 26,1.4.13-14; Gv 6,1-15.

14 S Su di noi sia il tuo amore, Signore. Nella comunità cristiana nascono le prime tensioni e gli Apostoli con la preghiera e la riflessione li risolvono istituendo i diaconi. S. Lamberto; Ss. Tiburzio, Valeriano e Massimo. At 6,1-7; Sal 32,1-2.4-5.18-19; Gv 6,16-21.

[15 D III Domenica Pasqua / B (S. Marone; B. Cesare de Bus) At 3,13-15.17-19; Sal 4,2.4.7.9; 1Gv 2,1-5a; Lc 24,35-48]. 

Enrico M. Beraudo

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Cristo è risorto, alleluia! (541); Nei cieli un grido risuonò (555).
Salmo responsoriale: Ritornello: Questo è il giorno che ha fatto il Signore (183 - 185); M° A. Parisi.
Processione offertoriale: Noi diverremo (688).
Comunione: Cristo risusciti (547); Luce divina (560).
Congedo: Musica di festa (680).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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