19 gennaio 2025

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).

 
 
 

«Il tuo Dio gioirà per te»

Il futuro radioso di Gerusalemme, preannunciato da Isaia, si svelerà con il compiersi delle promesse messianiche (I Lettura). Cesserà il silenzio di Dio e la desolazione per la sua assenza; Sion proverà di nuovo l’ebbrezza dell’intimità sponsale con il suo Dio, evocata dai simboli regali della fedeltà e dell’appartenenza; Dio si compiacerà di lei e le genti vedranno la sua gloria. Le parole del Profeta si inverano in Gesù, il Verbo fatto carne per riconciliare con Dio l’umanità ferita dal peccato. La sua prima uscita pubblica all’indomani del battesimo sulle rive del Giordano, accade nel contesto nuziale di Cana, che cela significati reconditi. «Gesù manifestò la sua gloria», chiosa l’evangelista, dopo aver descritto il segno-prodigio dell’acqua cambiata in vino (Vangelo). Nel “segno” di Cana traspare il Calvario. L’intervento discreto della madre di Gesù prepara nella fiducia e nella speranza l’ora della salvezza, in cui il sangue innocente del Figlio colmerà di grazia l’umanità. Gesù è l’epifania di Dio. Il suo messaggio fa bello il cuore di chi assapora il vino nuovo, trasformante, della fede; di chi custodisce l’anfora dello Spirito e ne riversa i doni (II Lettura).

don Giuliano Saredi, ssp

Il giubileo, dono per il creato

Il rapporto del popolo di Israele con la sua terra è l’immagine del rapporto dell’uomo con tutto il creato. L’anno del giubileo, con l’appello a custodire la terra come dono fatto da Dio ai padri e a garantirne il riposo, ci riporta al momento della creazione. Donando la terra, Dio affida all’uomo e alla donna anche l’impegno di “coltivarla” e “custodirla” (Gen 2,15) e ricorda che «la terra è mia e voi siete ospiti e forestieri presso di me» (Lv 25,23). “Coltivare” è il verbo che nella Bibbia esprime sia il lavoro dell’uomo nella sua terra, sia il culto che si dà a Dio nel Tempio di Gerusalemme.

“Custodire” è il verbo che indica sia la cura e la premura per la terra come prima fonte del nutrimento dell’uomo, sia la venerazione e il rispetto per la Parola di Dio come alimento del cuore e dello spirito. Non si tratta di sacralizzare la terra, ma di vivere in essa con una spiritualità del creato, che è una spiritualità del tempo e dello spazio caratteristica dell’uomo della Bibbia e proposta oggi anche a tutti noi: «Tutta la terra è mia e voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa» (Es 19,5-6).

Non aprendoci a questa spiritualità, si avverano le parole dell’apostolo Paolo: «La creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi» (Rm 8,22). Le norme del giubileo che regolano il possesso della terra e il suo riscatto vanno intese come un argine all’accaparramento indiscriminato e allo sfruttamento sconsiderato del suolo, a favore di una giusta distribuzione e di uno sviluppo armonico. Le norme che regolano il “riposo” dei terreni sono le stesse del sabato biblico, che Dio chiama “il mio riposo”. In questo “riposo” l’uomo può contemplare Dio che sempre benedice la sua terra e sempre la colma dei suoi doni: «Tu [o Dio] visiti la terra e la disseti, la ricolmi di doni… ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli. Così prepari il frumento per gli uomini… le colline si cingono di esultanza, i prati si coprono di greggi, le valli si ammantano di messi: gridano e cantano di gioia» (Sal 65,10-14).

don Primo Gironi, ssp, biblista

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, l’Anno giubilare ci sproni a ravvivare la speranza che non delude, tenendo fisso lo sguardo sul Signore morto e risorto. A lui rivolgiamo le nostre umili invocazioni

Lettore - Diciamo insieme: Signore, in te speriamo.

1. Per l’unità dei cristiani: lo Spirito Santo, operatore mirabile della ricchezza e della varietà dei carismi, susciti comunità riconciliate nell’amore, in grado di comporre in armonia le diversità e valorizzarle per il bene dell’unica Chiesa di Cristo. Preghiamo:
2. Per quanti hanno responsabilità di governo: possano aprirsi al dialogo e recuperare la sapienza che vede nella pace una ricchezza per i popoli e il mondo. Preghiamo:
3. Per gli sposi cristiani: guardino con fiducia al loro futuro, con lo stupore e la gratitudine degli sposi di Cana, sui quali la madre di Gesù ha posato i suoi occhi misericordiosi. Preghiamo:
4. Per la nostra comunità: l’ascolto della Parola del Signore rivesta di bontà le nostre giornate e il Pane eucaristico, spezzato per la nostra salvezza, ci renda attenti e disponibili alle necessità dei poveri. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale.

C - Accogli con benevolenza, o Signore, le suppliche che abbiamo deposto sul tuo altare. La Madre tua, anfora dello Spirito e donna del Vino nuovo, le avvalori con la sua materna intercessione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

A - Amen.

Calendario liturgico: (20-26 gennaio 2025)

II sett. del T.O. - II sett. del Salterio.
20 L Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore. La novità
di Cristo dà nuovo senso a tutte le cose. S. Fabiano (mf); S. Sebastiano (mf); B. Benedetto Ricasoli. Eb 5,1-10; Sal 109; Mc 2,18-22.

21 M S. Agnese (m, rosso). Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza. Gesù è accusato di trasgredire le regole; in
realtà la sua intenzione è riportarle al significato originario. S. Epifanio; S. Albano Roe. Eb 6,10-20; Sal 110; Mc 2,23-28.

22 M Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore. La polemica
sul sabato rivela la grettezza dei farisei. S. Vincenzo (mf); B. Guglielmo G. Chaminade; B. Laura Vicuña. Eb 7,1-3.15-17; Sal 109; Mc 3,1-6.

23 G Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà. Dovunque vada, Gesù è raggiunto da una grande folla: sono i
più lontani quelli che lo cercano. S. Emerenziana; S. Amasio; S. Ildefonso di Toledo. Eb 7,25–8,6; Sal 39; Mc 3,7-12.

24 V S. Francesco di Sales (m, bianco). Amore e verità s’incontreranno. Il Signore mostra lo stile degli apostoli: stare
con lui, per annunciarlo e scacciare i demoni. B. Paola Gambara Costa. Eb 8,6-13; Sal 84; Mc 3,13-19. L 24-26 gennaio:
Giubileo della comunicazione.

25 S Conversione di S. Paolo ap. (f, bianco). Andate in tutto il
mondo e proclamate il Vangelo. Come testimonia la vita
dell’apostolo Paolo, l’annuncio del Vangelo è dovere di ogni cristiano. S. Anania. At 22,3-16 opp. At 9,1-22; Sal 116; Mc 16,15-18.

26 D III Domenica del T.O. / C. III sett. del T.O. - III sett. del Salterio. Ss. Timoteo e Tito; S. Paola; S. Alberico. Ne 8,2-4a.5-6.8-10;
Sal 18; 1Cor 12,12-30; Lc 1,1-4; 4,14-21. Elide Siviero

Salmo

PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed. 
Inizio: Chiesa di Dio (622); Ti esalto, Dio, mio re (738).
Salmo responsoriale: M° S. Militello;
oppure: Ti lodino i popoli, o Dio (109).
Processione offertoriale: Ecco il tuo posto (640).
Comunione: Un solo Signore (756); Il Signore è il mio pastore (661).
Congedo: Gioia del cuore (648).

Sussidio Musicale Digitale in omaggio con La Domenica

 

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