6 gennaio 2020

Celebriamo oggi la manifestazione di Gesù a tutti i popoli. Accogliamo anche noi nel Bambino di Betlemme il dono del Padre; insieme a tutti coloro che lo riconoscono come Signore, lo adoriamo e gli doniamo il nostro «sì» perché lui è l’Agnello immolato, accolto ogni giorno dalla Chiesa che ascolta la sua Parola e si nutre e disseta del suo Corpo e del suo Sangue. - Oggi ricorre la Giornata Missionaria dei Ragazzi.

ÀLZATI, RIVESTITI DI LUCE, ANCHE TU SEI CARO AL SIGNORE

Che immenso rispetto oggi il Vangelo ci ispira nei confronti di tutti i cercatori di Dio del nostro tempo! Infatti, in quei giorni, nessuno degli uomini più religiosi di Gerusalemme si era lasciato interpellare dall’annuncio della nascita di un re dei giudei, cioè del Messia. Dei pagani, invece, percorsero un lunghissimo cammino per prostrarsi davanti a un bambino in una povera casa. Com’è degna la loro ricerca religiosa! Essa testimonia dell’opera misteriosa di Dio nel cuore di tutti gli uomini, della sua appassionata ricerca dell’uomo. L’Epifania ci fa contemplare quanto ogni stirpe, nazione, popolo stia infinitamente a cuore a Dio. Non è più solamente alla città di Gerusalemme, ma a ogni persona umana che si rivolge ormai il grido del Profeta: «Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te». Tutti ormai siamo chiamati in Cristo Gesù, «a formare lo stesso corpo». Tutti siamo migranti su questa terra, tutti chiamati a camminare su un'altra strada, quella della condivisione, della comunione, in cui, riconoscendo Gesù in ogni persona, amico o forestiero, gli apriremo il nostro scrigno per offrire i tesori del nostro cuore.
f. Antoine-Emmanuel, Fraternità Monastica di Gerusalemme, Firenze

Cari fratelli cristiani in Italia: grazia e pace!

Natale in Turchia, Terra Santa del Cristianesimo, anche se da voi è più conosciuta come una terra d’islam. In effetti, qui si gioca “fuori casa”, proprio come fu per l’Emmanuele, che non trovò posto a Betlemme (Lc 2,7), e come spesso accade in un mondo che crede di fare a meno di Dio. Sì, non siamo molti in questa “Notte Santa”, che poi notte fonda non è, dato che anticipiamo un po’ la liturgia perché chi si è fatto un’ora e mezza di viaggio per essere qui possa tornare a casa prima dell’alba. Domani, 25 dicembre, sarà un mercoledì lavorativo come gli altri! Vi auguriamo di vivere radicalmente come noi il Mistero dell’Incarnazione di un Dio che, senza squilli di tromba, continua con fedeltà ad abitare il nostro quotidiano. Qui Lui continua a incarnarsi per noi, non si scoraggia per la complessità di riti e di lingue che frammentano la già sparuta comunità cristiana. Anche se noi sentiamo la fatica di questa frammentazione – pensate: cinque lingue per una quarantina di fedeli! – Lui, attraverso di essa, ci educa alla comunione vera, che non è opera umana ma suo dono! Qui viviamo l’Incarnazione come testimonianza in mezzo a chi “crede diversamente” e ritiene che si rende omaggio a Dio rispettandolo nella sua inarrivabile Trascendenza. Quasi la metà dei presenti alla celebrazione del Natale sono musulmani, attratti da canti, candele e icone, da una liturgia che, benché sobria, ha un fascino irresistibile per chi è avvezzo all’austerità della preghiera in moschea. Pensavano di rimanere spettatori distanti, ma sono stati coinvolti in un dialogo, perché respirano la speranza insita nell’Annuncio di questa notte. Stasera, uscendo da postazioni spesso blindate, auguriamo anche a voi di poter vivere come noi la sorpresa di un incontro decisivo. Auguri!
Padre Claudio Monge op, parrocchia Ss. Pietro e Paolo di Galata, Istanbul

Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora

La Scrittura mostra che gli orfani e le vedove hanno un posto speciale nel cuore di Dio. «La religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo» (Gc 1,27). Come cristiani, possiamo alleviare le sofferenze delle vedove e degli orfani? Nell’incontro con la vedova di Nain (Lc 7,11-17), Gesù era circondato da una grande folla, ma non gli sfuggì la scena di una vedova che andava a seppellire il suo unico figlio e ne ebbe compassione. Gesù non guarda da lontano, ma si lascia afferrare da questo dolore. Tocca la bara, e così tocca anche il cuore della donna. Accade il miracolo, il figlio della vedova è riportato in vita. Gesù, poi, non riprende il suo cammino se non dopo aver preso il ragazzo e averlo restituito alla madre. Gesù “restituisce”, ricolloca le persone nella loro giusta dimensione. Per questo l’assistere l’orfano e la vedova non solo è possibile ma è un nostro preciso dovere perché significa “restituirli” alla loro dignità. È ciò che è avvenuto con la redenzione: Dio ebbe compassione, si avvicinò a noi nel suo Figlio, e ci ristabilì nella dignità di suoi figli (cfr. Gv 1,12; 1Gv 3,1). È ciò che avviene nel Sacrificio Eucaristico, fonte di infinita grazia, in cui il Signore si dona a noi per renderci partecipi della sua stessa vita come “figli di Dio”.
Luca Tulliani

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, in questo santissimo giorno Gesù si manifesta a tutti i popoli come luce e verità sul mondo. Accogliamolo nel nostro cuore e apriamoci alla lode.

Lettore - Preghiamo insieme e diciamo: Vieni, Signore, Luce del mondo.

1. Verbo di Dio, accolto e adorato, dona alla tua Chiesa pace, unità e perseveranza nell’annuncio del Vangelo; preghiamo:

2. Verbo di Dio, accolto e adorato, infondi la tua sapienza ai governanti, fa’ che lavorino per la pace e la difesa della vita; preghiamo:

3. Verbo di Dio, accolto e adorato, illumina chi vive nelle tenebre e conforta chi soffre nel corpo e nello spirito; preghiamo:

4. Verbo di Dio, accolto e adorato, dona ai giovani la passione per il tuo Vangelo e lo slancio missionario per farti conoscere a tutti; preghiamo:

5. Verbo di Dio, accolto e adorato, dona alla nostra comunità il coraggio di testimoniare ciò in cui crede e ciò in cui spera; preghiamo: Intenzioni della comunità locale.

C - Questo ti chiediamo, Signore. Con la nostra preghiera ricevi anche l’adorazione e la lode dell’intero universo. Poni tutto nelle mani del Padre che vive e regna con te nei secoli dei secoli.

A - Amen

Salmo responsoriale e accompagnamento



PROPOSTE PER I CANTI
: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5 ed.

Inizio: Àlzati e risplendi (610); Tutta la terra canti a te (683).
Salmo responsoriale: M° A. Recalcati.
Ritornello: Popoli tutti, lodate il Signore (127).
Processione offertoriale: Molte le spighe (679).
Comunione: Dio s’è fatto come noi (470); Il cielo narra la tua gloria (657).
Congedo: Jubilate, servite (665).

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