25 Agosto
Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).
Parola dura o parola di vita?
Il discorso di Gesù sul “pane della vita” è, per alcuni, duro da ascoltare, per altri, come Pietro, è invece parola di vita eterna (Vangelo). La parola dura di Gesù rivela la durezza dei cuori che non sanno ascoltare. Probabilmente anche Pietro non riesce a comprendere del tutto il discorso di Gesù, c’è però in lui un vincolo di amore che lo lega al suo Signore, conducendolo ad affidarsi anche a parole di cui non afferra pienamente il significato. Per lui, più che ciò che Gesù dice, vale ciò che Gesù è. Più volte nel suo discorso Gesù ha dichiarato «Io sono», Pietro adesso gli dice «tu sei». Pietro si fida di chi è Gesù e questo atteggiamento gli consente di fidarsi della sua parola, anche quando suona dura ai suoi orecchi. È lo stesso atteggiamento con il quale Israele risponde a Giosuè in Sichem (I Lettura), confermando di non volere abbandonare il Signore, poiché è capace di ricordare tutto ciò che Dio ha fatto per il suo popolo e soprattutto chi egli è stato. Ogni nostra decisione di rimanere fedeli, anche nel vincolo matrimoniale (II Lettura), non può avere altro fondamento che questa fiducia, la quale consente di affrontare con fedeltà anche tempi di prova e di crisi.
d. Luca Fallica, Abate di Montecassino
La preghiera del cuore
Con l’espressione “preghiera del cuore” si intende l’atteggiamento della piena confidenza fra l’orante e Dio, dove l’amore muove l’intelligenza e le parole. Nella storia della spiritualità dell’Oriente cristiano è possibile situare l’ambiente sorgivo della preghiera del cuore, le cui origini risalirebbero all’esperienza dei “padri del deserto” (III-IV secolo) che praticavano la preghiera nella quiete interiore dell’anima e in quella esteriore del corpo. Un esempio è la ripetizione continua di brevi invocazioni, come «Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore», scandite al ritmo del respiro.
In Occidente la preghiera del cuore si introduce con le forme litaniche, la cui ripetizione di una medesima invocazione (per esempio, «prega per noi») si fa risalire anch’essa ai primi secoli dell’era cristiana. Queste semplici testimonianze ci aprono a un “metodo” teso a muovere il cuore in una tensione attenta e confidente: se così compresa, la preghiera del cuore sta a indicare lo stato interiore dell’animo nello stabilire un vero colloquio intimo con Dio e a scorgere la sua presenza costante.
Per questo, san Francesco di Sales (1567-1622) prevedeva che la preghiera avesse il compito di risvegliare gli affetti del cuore; similmente, sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787) parlava della preghiera come un «conversare con Dio», un colloquio a tu per tu.
Si tratta, dunque, di una tradizione spirituale dalle lontane radici che invita a inoltrarsi nella vita con Dio nella preghiera che nasce dalle profondità del cuore, dove pensieri e sentimenti lasciano il posto a un dialogo profondo che ci rende aperti a riconoscere le grazie particolari del Signore e a metterci sempre a sua disposizione. Per favorire l’atteggiamento della preghiera del cuore è utile la predisposizione interiore, affinché il Signore trovi in noi quel raccoglimento che – come scriveva santa Teresa d’Avila (1515-1582) – permette all’«anima di entrare nella pace, o per meglio dire, ve la faccia entrare il Signore stesso con la sua divina presenza».
don Giuseppe Militello
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, abbiamo ascoltato la parola di Dio e vi abbiamo riconosciuto la sua promessa di vita. Invochiamolo con fiducia, presentando le nostre necessità alla sua misericordia.
Lettore - Preghiamo insieme: Donaci, o Padre, la fedeltà dell’amore.
1. Per ogni comunità cristiana: sia saldamente fondata sulla fede in Dio, capace di alimentare e far crescere relazioni di reciproco affidamento e fedeltà. Preghiamo:
2. Per quanti governano e amministrano le nostre società: abbiano a cuore il bene delle persone e agiscano sempre nel rispetto della fiducia loro accordata. Preghiamo:
3. Per le coppie e le famiglie: anche nei tempi di crisi trovino il coraggio di rinnovare il proprio impegno per un amore fedele, generoso e fecondo. Preghiamo:
4. Per noi qui radunati: la Parola ascoltata e il Pane spezzato vincano ogni nostra durezza, rendendoci discepoli docili e accoglienti. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale.
C - Padre buono, riconosciamo nel tuo Figlio la Parola che ci salva e il Pane che ci nutre. Donaci di rimanere fedeli al dono che da te riceviamo.
Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.
Calendario liturgico: (26 agosto-1 settembre 2024)
26 L Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore. Possiamo essere anche noi come gli ipocriti che Gesù addita quando non ci lasciamo pungolare dall’esigente verità del Vangelo. S. Anastasio; S. Eleuterio. 2Ts 1,1-5.11b-12; Sal 95; Mt 23,13-22.
27 M S. Monica (m, bianco). Vieni, Signore, a giudicare la terra. Si può avere una vita pura, sterilizzata, priva di compromissioni col male, ma anche lontana dall’amore. S. Rufo; S. Narno. 2Ts 2,1-3a.13-17; Sal 95; Mt 23,23-26.
28 M S. Agostino (m, bianco). Beato chi teme il Signore. Ciò che conta è ciò che si è davanti a Dio e non come si appare agli occhi ingannevoli degli uomini. S. Vicinio; S. Fiorentina. 2Ts 3,6-10.16-18; Sal 127; Mt 23,27-32.
29 G Martirio di S. Giovanni Battista (m, rosso). Benedirò il tuo nome per sempre, Signore. «Fu rinchiuso nell’oscurità del carcere colui che venne a rendere testimonianza alla luce» (Beda il Venerabile). S. Adelfo. 1Cor 1,1-9; Sal 144; Mc 6,17-29.
30 V Dell’amore del Signore è piena la terra. È importante vigilare, fare scorta di olio, cioè di amore e di speranza, nell’attesa dello Sposo, che potrebbe tardare. S. Margherita Ward; B. Ildefonso Schuster. 1Cor 1,17-25; Sal 32; Mt 25,1-13.
31 S Beato il popolo scelto dal Signore. Con liberalità, Dio a ognuno consegna i suoi doni. Non si devono fare confronti e recriminazioni: a ognuno sarà chiesto conto di come avrà usato e fatto fruttare i doni ricevuti. S. Aristide; S. Raimondo Nonnato. 1Cor 1,26-31; Sal 32; Mt 25,14-30.
1 D XXII Domenica del T.O. / B. XXII sett. del T.O. - II sett. del Salterio. S. Egidio abate; B. Giuliana da Collalto. Dt 4,1-2.6-8; Sal 14; Gc 1,17-18.21b-22.27; Mc 7,1-8.14-15.21-23. Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica». Elide Siviero
Salmo
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.
Inizio: Luce divina (560); Lode all’Altissimo (670).
Salmo responsoriale: M° S. Militello;
oppure: Venite al Signore con canti di gioia (123).
Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (705).
Comunione: Passa questo mondo (702); Tu sei la mia vita (732).
Congedo: Con il mio canto (630).