28 Luglio
Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).
«Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente»
L’uomo di Dio riceve e dona (I Lettura). L’occhio del profeta Eliseo si posa sulla gente e, davanti al bisogno di tanti, con pacata insistenza ordina al suo servo di distribuire il pane fragrante di grano novello offertogli. È poco per tanta gente, ma salda è la fiducia del Profeta nella parola del Signore, che vede e provvede. La compassione di Gesù per la folla contagia i discepoli e muove il cuore di un ragazzo generoso. Gesù prende i cinque pani, rende grazie, li dà alla gente e li fa crescere mentre passano di mano in mano, fino a saziare la moltitudine e a sovrabbondare (Vangelo). I gesti del Maestro, compiuti in prossimità della Pasqua dei Giudei, preludono alla “sua” Pasqua, al suo passaggio da questo mondo al Padre (Gv 13,1). Il prodigio è “segno” di una realtà altra, profonda, e prepara la lunga e intensa catechesi di Gesù sul “pane della vita” che mediteremo nelle prossime domeniche. La celebrazione eucaristica è il gioioso incontro con il Risorto e con la comunità. È bello proclamare in letizia la nostra fede battesimale; condividere l’unica mensa che ci fa “uno” nell’amore a Dio e ai fratelli; udire parole divine, di vita e di speranza (II Lettura).
don Giuliano Saredi, ssp
La preghiera cristiana
«La preghiera è come il sangue, che parte dal cuore e nutre e vivifica l’intero organismo. L’orazione, perciò, prima di tutto, sopra tutto, anima di tutto»: con queste parole del beato Giacomo Alberione (1884-1971) apriamo le nostre riflessioni sulla preghiera in questo cammino verso il Giubileo 2025. Pregare è il gesto più elementare dell’essere umano, oltre che il più comune in ogni tempo e cultura: esprime il bisogno interiore di rivolgersi a una entità superiore per trovare aiuto e sostegno nella vita. Nella Bibbia la preghiera è la dimensione costante dell’uomo nei confronti di Dio;
essa ci viene mostrata in forme diverse, ma tutte convergenti nell’esprimere il desiderio del colloquio con Dio. Attraverso di essa si alimenta la fede, che è intimo rapporto di figliolanza con Dio, il quale non cessa di chiamare l’uomo al misterioso incontro della preghiera: al primario appello di Dio l’uomo risponde con la preghiera che, pertanto, «appare come un appello reciproco, un evento di alleanza» (Catechismo della Chiesa Cattolica 2567). Per i cristiani la preghiera è, infatti, dialogo espresso come figli di Dio, oltre che modellato sull’esempio di Gesù Cristo e tramandato dai suoi discepoli. Gli atteggiamenti che inquadrano la preghiera cristiana si riassumono nella benedizione, nella domanda, nella intercessione, nel ringraziamento, nella lode (cf. CCC 2644): in queste dimensioni il cristiano si rivolge al Padre per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito Santo. Si tratta, dunque, di coltivare un rapporto continuo, seguendo la raccomandazione di «pregare sempre, senza stancarsi mai» (Lc 18,1).
La preghiera perseverante opera una graduale trasformazione del nostro essere e ci eleva all’altezza di Dio. Per tale motivo, va coltivata con impegno l’autenticità della preghiera, affinché non si riduca a un monologo, ma sia un reale incontro dell’anima con il Vivente. Come ci ricorda papa Francesco, in questo Anno della preghiera ci impegniamo a «recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo, ringraziarlo dei tanti doni del suo amore per noi». don Giuseppe Militello
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, Cristo spezza il pane eucaristico per noi e si dona a noi perché viviamo in comunione con lui. Deponiamo nelle sue mani le fatiche e le speranze dell’umanità, i frutti della terra e del lavoro umano.
Lettore - Preghiamo con fede: Signore, ascoltaci.
1. Per il Papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi, per il loro ministero pastorale, per la loro fedeltà a Cristo, noi ti preghiamo:
2. Per i popoli della terra, per tutti i governanti e gli amministratori, per la concordia e la pacifica convivenza, noi ti preghiamo:
3. Per i nonni e gli anziani: conservino sempre la gioia e la speranza; arricchiscano le nostre famiglie con la loro fede e la loro saggezza; non manchino mai per loro la nostra cura e il rispetto, noi ti preghiamo:
4. Per quanti sono assillati dal bisogno e dalla sventura, per i sofferenti nel corpo e nello spirito, per chi li avvicina, li aiuta e li conforta, noi ti preghiamo:
5. Per noi stessi e per la nostra comunità, perché la partecipazione all’Eucaristia ci rinnovi nello spirito e ci renda degni di unirci all’offerta di Cristo, noi ti preghiamo: Intenzioni della comunità locale.
C - Affidiamo alla tua benevolenza, o Dio, la nostra supplica. Tu che ci tratti secondo il tuo amore, degnati di esaudire secondo la tua volontà ciò che con fede ti chiediamo.
Per Cristo nostro Signore. A - Amen.
Calendario liturgico:(29 luglio-4 agosto 2024)
29 L Ss. Marta, Maria e Lazzaro (m, bianco). Hai dimenticato Dio che ti ha generato. I tre fratelli di Betania, Marta, Maria e Lazzaro, siamo noi: l’amico Gesù viene a donarsi a noi quale Via, Verità e Vita. S. Olaf. Ger 13,1-11; Cant. Dt 32,18-21; Gv 11,19-27 opp. Lc 10,38-42.
30 M Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome. Al divino seminatore si oppone chi semina zizzania: l’avversario, il nemico insidioso, Satana. Bisogna scegliere da che parte stare. S. Pietro Crisologo (mf); S. Orso; S. Leopoldo Mandic´. Ger 14,17b-22; Sal 78; Mt 13,36-43.
31 M S. Ignazio di Loyola (m, bianco). O Dio, tu sei il mio rifugio nel giorno della mia angoscia. È la gioia per la scoperta, che spinge a rinunciare a tutti i beni per avere il tesoro del regno dei cieli. S. Calimero; S. Fabio. Ger 15,10.16-21; Sal 58; Mt 13,44-46.
1 G S. Alfonso M. de’ Liguori (m, bianco). Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe. La parabola dei pescatori che discernono i pesci è un invito alla responsabilità: parla del giudizio finale, della separazione dei buoni dai cattivi. S. Pietro Favre. Ger 18,1-6; Sal 145; Mt 13,47-53.
2 V Nella tua grande bontà, rispondimi, o Dio. Gesù ha condotto un’esistenza ordinaria per anni, condividendo la normale quotidianità del suo popolo, proprio per questo i suoi concittadini faticano a credere in lui. S. Eusebio di Vercelli (mf); S. Pietro Giuliano Eymard (mf). Ger 26,1-9; Sal 68; Mt 13,54-58.
3 S Nel tempo della benevolenza, rispondimi, Signore. La sorte del Battista è decisa dalla perversa banalità del male che alligna nella corte reale. Ma nessuna morte è mai inutile davanti a Dio. S. Asprenato; S. Martino; B. Agostino Casotti. Ger 26,11-16.24; Sal 68; Mt 14,1-12.
4 D XVIII Domenica del T.O. / B. XVIII sett. del T.O. - II sett. del Salterio. S. Giovanni Maria Vianney. Es 16,2-4.12-15; Sal 77; Ef 4,17.20-24; Gv 6,24-35. Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica». Elide Siviero
Salmo
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.
Inizio: Ti esalto, Dio, mio re (738); Tutta la terra canti a te (683).
Salmo responsoriale: M° S. Militello;
oppure: Ti lodino i popoli, o Dio (109).Processione offertoriale: Molte le spighe (679).
Comunione: Cristo Signore, tu vieni a noi (103); Pane vivo, spezzato per noi (699).
Congedo: Dal monte scende il silenzio (576).