11 Agosto

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).

 
 
 

Una fede nutrita di Eucaristia

«Io sono il pane vivo disceso dal cielo» è la rivelazione stupefacente che Cristo offre alla Chiesa e al mondo. Contemporaneamente ci dice che chi si nutre di lui vivrà per sempre. I “segni” che indicano la presenza di Dio accanto al popolo d’Israele in cammino nel deserto sono due: il pane venuto dal cielo e l’acqua scaturita dalla roccia. Nella liturgia odierna questi stessi “segni” vengono dati da Dio al suo profeta (I Lettura). Rifocillato da questo nutrimento, Elia riprende il suo cammino, superando il momentaneo avvilimento, e giunge alla montagna di Dio. L’amore totalmente gratuito di Dio, che si è preso cura di noi fin dal giorno in cui siamo diventati suoi figli con il Battesimo, ci obbliga a bandire dalla nostra vita tutto ciò che può violare la carità, come l’ira, l’odio, l’egoismo, la sopraffazione (II Lettura). Cristo stesso ci ha indicato la via: come lui si è donato per il nostro riscatto, così anche noi ci dobbiamo rendere disponibili al prossimo per aiutarlo a riscattarsi dalle tante ingiustizie. Di fronte a un uditorio incredulo e ostile, Gesù afferma di essere “il pane della vita” (Vangelo). E insiste per convincerci a mangiare questo pane di vita eterna.

don D.B.

Rallégrati, o paradiso, viene a te la Vergine Madre

L’itinerario liturgico-spirituale del mese di agosto trova il suo culmine nella solennità di Maria assunta in cielo: la gloria di Maria e la gioia dei cristiani, suoi figli; oltre la vita terrena con gli affanni e i dolori, la contemplazione di Dio nella beatitudine eterna. Pur non conoscendo l’ultima dimora di Maria – se a Efeso o a Gerusalemme – amiamo pensare che il suo “transito” sia avvenuto fra il canto degli angeli e l’ombra degli antichi profeti. E sopra un monte! Il monte è il simbolo dell’incontro con Dio, del dialogo con Dio, della gloria.

In tal senso, seguendo una antica tradizione (anche se i Vangeli non ne parlano) si potrebbe ipotizzare l’Assunzione di Maria dalla “collina dell’usignolo” a Efeso, nell’attuale Turchia, dove Maria sarebbe vissuta per un certo periodo con l’apostolo Giovanni. Saliamo! E preghiamo ascoltando l’eco della preghiera dei salmi che Maria elevava a Dio Padre ogni giorno, guidati, in un primo momento, dalle parole ispirate, melodiose, suggestive di alcuni Padri della Chiesa che si fecero corifei delle prime comunità cristiane.

Iniziamo l’erta verso la cima del colle con le parole di sant’Efrem il Siro (306-373); allorquando si avvide che i pagani cantavano inni, belli e solenni, agli dèi, il santo pensò bene di fare lo stesso in onore di Gesù Cristo e della Madonna. Nacque così una bellissima opera poetica e mistica che ancor oggi ispira le nostre preghiere. «Eccita le tue melodie, mia cetra / in lode di Maria Vergine / esalta e canta la storia / piena di meraviglia / della Vergine Figlia di Davide…». Con questa “ballata spirituale” ci inoltriamo nella salita pregando ancora con Romano il Melode, Timoteo di Gerusalemme, Andrea di Creta, Giovanni Damasceno, o con queste belle parole del monaco Teodoro Studita (759-826): «Rallégrati, o paradiso, giardino più beato dell’Eden nel quale è germogliata ogni pianta di virtù e si è manifestato l’albero della vita. Uniti a lui corriamo di nuovo verso la vita di un tempo, volgendo le spalle alla spada di fuoco di cui sta scritto in Genesi». don Vincenzo Arnone

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, al Padre, che ci dona in Gesù suo Figlio il Pane di vita per la nostra salvezza, eleviamo ora la preghiera della comunità, con la serena fiducia di essere esauditi nelle nostre necessità.

Lettore - Diciamo insieme: Padre buono, ascoltaci.

1. Per la santa Chiesa e i suoi ministri, per i missionari, per chi ha cura della dignitosa celebrazione del sacrificio eucaristico, per chi con fede cerca nel Pane di vita il vero nutrimento dell’uomo; noi ti preghiamo:
2. Per i Pastori, i catechisti e i maestri, per coloro che con le parole e le azioni sono chiamati a testimoniare la verità del Vangelo perché chi crede abbia la vita eterna; noi ti preghiamo:
3. Per le monache Clarisse, figlie di santa Chiara, per tutte le sorelle claustrali, per chi affidandosi alla provvidenza e alla misericordia del Padre celeste sceglie una vita di servizio nella povertà, per chi lotta e persevera fedele in una vocazione di consacrazione; noi ti preghiamo:
4. Per i popoli che vivono nella miseria e nelle varie forme di indigenza, per chi non ha pane e non vede rispettata la sua dignità, per chi si prende cura dei poveri e per chi lavora a favore della giustizia e della pace; noi ti preghiamo:
5. Per la nostra comunità, assetata della verità della Parola e affamata del Pane di vita, per chi tra noi ancora non sa perdonare e per chi è compassionevole e misericordioso; noi ti preghiamo: Intenzioni della comunità locale.

C - Dio Padre onnipotente, ti abbiamo presentato le nostre suppliche. Fiduciosi a causa dei meriti del sacrificio del tuo Figlio Gesù nostro Signore, attendiamo di essere esauditi dal tuo amore.

Per Cristo nostro Signore.
A - Amen

Calendario liturgico: (12-18 agosto 2024)

12 L I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Gesù afferma la propria libertà, in quanto Figlio di Dio Padre, e la nostra libertà, perché facendosi nostro fratello ci rende a nostra volta figli del Padre. S. Giovanna F. de Chantal (mf); S. Lelia; S. Ercolano. Ez 1,2-5.24-28c; Sal 148; Mt 17,22-27.

13 M Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse, Signore. Dobbiamo diventare come bambini, che tutto sanno attendere dal Padre, certi di essere importanti per lui. Ss. Ponziano e Ippolito (mf); S. Giovanni Berchmans. Ez 2,8–3,4; Sal 118; Mt 18,1-5.10.12-14.

14 M S. Massimiliano M. Kolbe (m, rosso). Più alta dei cieli è la gloria del Signore. Nella comunità cristiana devono prevalere perdono, accoglienza e concordia. Lì c’è Cristo e lì si manifesta la benevolenza del Padre. S. Ursicino. Ez 9,1-7; 10,18-22; Sal 112; Mt 18,15-20.

15 G ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (s, bianco). Risplende la regina, Signore, alla tua destra. Imitiamo Maria nella fede e nell’umiltà, perché i prodigi che Dio ha compiuto in lei proseguano oggi nel corpo della Chiesa. S. Tarcisio. Ap 11,19a; 12,1-6a.10ab; Sal 44; 1Cor 15,20-27a; Lc 1,39-56.

16 V La tua collera, Signore, si è placata e tu mi hai consolato. Gesù apprezza sia il matrimonio sia il celibato: l’uno si fonda sulla fedeltà e sulla pazienza, l’altro apre alla trascendenza. S. Stefano di Ungheria (mf); S. Teodoro; S. Rocco. Ez 16,1-15.60.63 opp. 16,59-63; Cant. Is 12,2-6; Mt 19,3-12.

17 S Crea in me, o Dio, un cuore puro. Gesù ha compassione per tutti i piccoli della terra; fra questi i bambini che sono gli eredi del suo Regno. S. Mirone; S. Chiara della Croce; S. Giovanna Delanoue. Ez 18,1-10.13b.30-32; Sal 50; Mt 19,13-15.

18 D XX Domenica del T.O. / B. XX sett. del T.O. - IV sett. del Salterio. S. Agapito; S. Elena; B. Paola Montaldi. Pr 9,1-6; Sal 33; Ef 5,15-20; Gv 6,51-58. Elide Siviero

Salmo

PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.
Inizio: Tutti accorriamo (753); Signore, sei venuto (728).
Salmo responsoriale: M° S. Militello;
oppure: Gustate e vedete (101).
Processione offertoriale: Se voi avete fame (310).
Comunione: Hai dato un cibo (658); Sei tu, Signore, il pane (719).
Congedo: Cristo vive (635).

Sussidio Musicale Digitale in omaggio con La Domenica

 

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