08 settembre
Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).
L'unica rivoluzione che trasforma il mondo
Oggi Gesù ci prende in disparte, ci allontana dai riflettori del mondo e rinnova per noi il suo “Effatà”, cioè “Apriti!” (Vangelo). Ne abbiamo tanto bisogno per riaprirci alla novità – scomoda – della vita evangelica che san Giacomo ci illustra: si tratta di preferire il povero, che non ci arricchisce secondo il mondo, al ricco, che potrebbe ricambiarci. Si tratta di preferire l’amore al potere, il perdere al guadagnare (II Lettura). Questa è l’unica rivoluzione che trasforma veramente il mondo. Maria, di cui oggi si commemora la nascita, lo canta nel suo Magnificat: il Padre «ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili». Ci dice in qualche modo anche lei, come già il profeta Isaia: «Coraggio, non temete, ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina!». Se ascoltiamo la Parola del nostro Dio e facciamo tutto quello che egli ci chiede, allora «griderà di gioia la lingua del muto» perché vedrà finalmente scaturire acque in questo deserto che è il nostro mondo così martoriato (I Lettura). Vergine Maria, siamo tuoi, oggi e ogni giorno!
fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze
La preghiera mariana
Già gli Atti degli Apostoli ci riferiscono la presenza di Maria in mezzo ai discepoli in attesa dello Spirito Santo e sin dai primi secoli i Padri della Chiesa ne esaltano la divina maternità. Da sempre, pregare Maria è indissociabile dalla riflessione teologica sull’incarnazione del Verbo. Le testimonianze si trovano nei primi componimenti liturgici e in tutte le forme del culto tributato alla Vergine Madre, presto invocata come “Madre di Dio” (Theotókos), così come riferisce la più antica preghiera mariana finora ritrovata (Sub tuum præsidium).
Dopo il concilio di Efeso (431) si moltiplicano le chiese dedicate a Maria, tra cui la prima basilica mariana costruita a Roma sul colle Esquilino. Con lo scorrere dei secoli, il culto mariano in Oriente e Occidente diventa sempre più presente con testi (omelie e inni) che inquadrano il ruolo di Maria nell’economia salvifica del Figlio, oltre ad attribuirle un ricco florilegio di titoli che confluiranno nelle diverse “litanie”.
Testi, immagini, canti, edifici diventano sempre più l’espressione di una devozione mariana che si fa preghiera, coinvolgendo pure gli elementi popolari del culto. A partire dal secondo millennio nascono confraternite, congregazioni, ordini religiosi dedicati a Maria che favoriscono pure il sorgere di preghiere adatte al popolo, come il Rosario e il saluto vespertino alla Madonna. Non si contano i santuari che attirano le folle dei devoti sui luoghi delle apparizioni della Madre di Dio, i quali, a loro volta, alimentano le preghiere mariane.
Queste continuano a fiorire con l’epoca moderna, assecondando le antiche feste dedicate a Maria, fino a tributarle un mese intero (maggio) intessuto di meditazioni, preghiere, propositi di “fioretti”, canti: una vera attestazione di popolo che trova conferma nelle apparizioni dei tempi recenti (Lourdes, Fatima…) dove Maria continua a invitare alla conversione e alla preghiera. La preghiera mariana, dunque, ha attraversato i secoli e le generazioni, spronando tutti a imitare le virtù di Maria, quale perfetta discepola del Cristo e maestra di preghiera: ella continua a pregare con noi, affinché nessuno dei suoi figli perda la speranza e il senso cristiano della vita.
don Giuseppe Militello
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, il Signore ci dona la sua Parola. Non restiamo sordi e indifferenti, ma disponiamo i nostri cuori ad essere terreno accogliente perché produca frutti di opere buone.
Lettore - Diciamo insieme: Signore Gesù, ascoltaci.
1. Per la santa Chiesa di Dio: sappia custodire i tesori della tradizione, sia docile agli appelli dello Spirito e attenta ai segni dei tempi. Preghiamo:
2. Per tutto il popolo cristiano: impari ad apprezzare sempre più la Parola di Dio, ascoltata nella liturgia e accolta nella lettura personale della Bibbia, per testimoniarla in una vita ricca di sapore e di luce. Preghiamo:
3. Per i genitori cristiani: educhino i figli alla fede e al coraggio della testimonianza, e diano loro, insieme al pane materiale, il pane della Parola di Dio. Preghiamo:
4. Per noi riuniti nella celebrazione del sacrificio eucaristico: il dono d’amore ricevuto rinsaldi la nostra comunione e si traduca in gesti di carità e di solidarietà verso i fratelli, soprattutto i più sofferenti. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale.
C - Signore Gesù, che fai bene ogni cosa, apri i nostri orecchi all’ascolto della tua Parola e facci attenti agli appelli del tuo amore.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
A - Amen.
Calendario liturgico: (9-15 settembre 2024)
9 L Guidami, Signore, nella tua giustizia. La mano paralizzata è simbolo della fede inaridita di coloro che s’indignano per le opere buone che Gesù fa in giorno di sabato. S. Pietro Claver (mf); S. Giacinto; B. Giacomo D. Laval. 1Cor 5,1-8; Sal 5; Lc 6,6-11.
10 M Il Signore ama il suo popolo. L’orazione prolungata di Gesù è un invito a porre al centro della nostra vita la preghiera che ci mette in comunione con Dio. S. Nemesio; S. Agabio; S. Nicola da Tolentino. 1Cor 6,1-11; Sal 149; Lc 6,12-19.
11 M Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio. Anche l’insuccesso umano può portare alla beatitudine colui chi si fida di Dio e ripone in lui ogni speranza. Ss. Proto e Giacinto; S. Adelfio; B. Bonaventura da Barcellona. 1Cor 7,25-31; Sal 44; Lc 6,20-26.
12 G Guidami, Signore, per una via di eternità. Con il discorso sull’amore, Gesù non solo vuole allontanarci dall’odio, ma anche dall’idea di avere nell’altro un nemico. SS. Nome di Maria (mf); S. Albeo; S. Guido. 1Cor 8,1b-7.11-13; Sal 138; Lc 6,27-38.
13 V S. Giovanni Crisostomo (m, bianco). Quanto sono amabili le tue dimore, Signore! Con la sottile immagine della trave nell’occhio Gesù ci chiede di non giudicare nessuno. S. Maurilio; B. Claudio Dumonet. 1Cor 9,16-19.22b-27; Sal 83; Lc 6,39-42.
14 S Esaltazione della Santa Croce (f, rosso). Non dimenticate le opere del Signore! Solo guardando al Crocifisso possiamo sfuggire alla morte: chi crede in lui ha la vita eterna. S. Gabriele T. Dufresse. Nm 21,4b-9 opp. Fil 2,6-11; Sal 77; Gv 3,13-17.
15 D XXIV Domenica del T.O. / B. XXIV sett. del T.O. - IV sett. del Salterio. B.V. Maria Addolorata. Is 50,5-9a; Sal 114; Gc 2,14-18; Mc 8,27-35.
Elide Siviero
Salmo
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.
Inizio: Cielo nuovo è la tua Parola (625); Cristo Gesù, Salvatore (633).
Salmo responsoriale: M° S. Militello; oppure: Lodate, lodate il Signore (120).
Processione offertoriale: Tendo la mano (734).
Comunione: Come unico pane (628); Terra promessa (735).
Congedo: È l’ora che pia (578).