25 ottobre 2015

La guarigione del cieco di Gerico diventa un segno per tutti noi: è infatti l’illuminazione del discepolo che è “salvato” dalla fede e che segue Gesù. Anche noi, con il battesimo, siamo stati “illuminati”; ora con il dono della fede siamo capaci di vederlo nei sacramenti, nei fratelli e nella vita d’ogni giorno.

DISSERO AL CIECO: «CORAGGIO, TI CHIAMA!»

Gesù disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco: «Rabbunì, che io veda di nuovo».

Gesù disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco: «Rabbunì, che io veda di nuovo».

LA guarigione del cieco di Gerico ha valore di simbolo (Vangelo): suscita in noi le riflessioni, ci provoca alla preghiera e sostiene i nostri sforzi per abbandonare le tenebre e camminare nella luce. Il profeta Geremia (I Lettura) racconta la sollecitudine di Dio per il popolo d’Israele esiliato a Babilonia: il Signore lo ricondurrà nella terra promessa ai padri. La lezione per noi è chiarissima: chi si fida del Signore, anche nella notte più oscura vedrà la luce, apportatrice di gioia e di speranza. Il sacerdozio di Cristo è il tema su cui riflette l’autore della lettera agli Ebrei (II Lettura): essendo vero uomo e Figlio di Dio, Gesù possiede in modo eminente tutte le qualità del vero sacerdote. Inviato dal Padre per dissipare le tenebre e rischiarare la via, egli è il mediatore perfetto tra la nostra fragile umanità e la grandezza di Dio. L’evangelista Marco ci racconta la guarigione di Bartimeo, avvenuta poco prima che Gesù salisse a Gerusalemme per essere arrestato, condannato e messo a morte. Ottenuta la vista il cieco segue Gesù sulla via che lo conduce alla morte. Solo Cristo, luce del mondo, può offrire la risposta chiara e sicura ai tanti interrogativi che ci assillano anche in questo nostro tempo.
Domenico Brandolino, ssp

LA RELIGIOSITÀ NEI MANIFESTI A LUTTO

Necrologi

FOTO MARCATO

CON l’espressione: «È venuto a mancare all’affetto dei suoi cari» viene annunciata sui manifesti da lutto, la dolorosa realtà della sofferenza umana per la perdita di una persona cara. «Si è spento» indica la mancanza di vita, l’oscurità, il buio che accompagna la morte di qualcuno. «È ritornato alla casa del Padre» apre invece ad una prospettiva di fede nella quale il dolore per la morte di un congiunto, viene sostenuto dalla speranza cristiana. Colui che da Dio è stato donato alla terra ha fatto ritorno presso il Padre nei Cieli. Nella certezza che il dolore verrà condiviso, spesso il manifesto termina con i ringraziamenti. «Non fiori ma opere di bene» è l’invito scelto da alcuni per donazioni in memoria. Non i fiori che appassiscono ma il bene che rimane, compiendo nella carità gesti concreti in ricordo di un defunto. Le tre virtù teologali: fede, speranza e carità entrano dunque, nel linguaggio comunicativo dei manifesti. La pietà per i morti e i valori cristiani si tramandano per generazioni. Una ferita è stata inferta nel cuore degli affetti, quando i vandali hanno preso di mira alcuni cimiteri. Ricordiamo i cimiteri profanati in Francia nel febbraio scorso: il cimitero ebraico in un villaggio dell’Alsazia ed un cimitero cattolico a Calvados. Quelle tombe danneggiate in Francia ed altri atti vandalici simili, scuotono profondamente la coscienza collettiva, violando quella sfera di “sacralità” legata alla memoria.
Lucia Giallorenzo

IN PREGHIERA CON IL SALMO 125/126

Signore, nel canto degli angeli si celava la speranza del ritorno in patria. Tu hai ascoltato il grido che si innalzava a te e hai liberato il tuo popolo dalla notte dell’esilio verso la luce nuova della serenità e della pace nella terra che avevi promesso ad Abramo e alla sua discendenza. Il tuo amore compie meraviglie, Signore: fa’ che confidiamo sempre in te.

Preghiera dei fedeli

C -  Fratelli e sorelle, come il cieco di Gerico gridiamo anche noi la nostra fede in Gesù per ottenere da lui misericordia e perdono.

Lettore - Preghiamo insieme e diciamo:

A - Donaci, o Dio, una fede viva.

1. Per la Chiesa: perché con fiducia, coraggio e perseveranza trasmetta a tutti l’unica verità che salva, preghiamo.

2. Per le famiglie: perché diventino autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche, preghiamo.

3. Per gli ammalati: perché non siano lasciati soli e nelle loro sofferenze trovino in Cristo luce e conforto, preghiamo.

4. Per tutti i credenti: perché riscoprano il senso profondo della salvezza donata da Cristo e ne siano testimoni autentici, preghiamo.

5. Per la nostra comunità che cammina seguendo le orme di Cristo: perché cresca nella fede e nella speranza, preghiamo.

Intenzioni della comunità locale

C -  Aiutaci, o Padre, a ritrovare in Gesù il senso della vita e a camminare sulla sua strada, certi di raggiungere con lui la salvezza. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen. 

 

 

26 ottobre - Beato Bonaventura di Potenza

Si chiamava Antonio Carlo Gerardo Lavanga e nacque a Potenza nel 1651. Divenuto Frate Minore Conventuale a 15 anni, visse in vari conventi della Campania: Aversa, Maddaloni, Amalfi, Ischia, Nocera Inferiore (dove fu maestro dei novizi), Sorrento, Napoli e Ravello, dove morì per una cancrena nel 1711. Fu esempio di umiltà. Pur non avendo coltivato la scienza teologica, colpiva per la profondità della predicazione. A lui sono attribuiti numerosi prodigi. Si prodigò anche per gli appestati. È beato dal 1775.
Luigi Giovannini, ssp

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

26 L Dio è un Dio che salva. I gesti e gli insegnamenti di Gesù sono sempre volti a farci accogliere l’invito alla conversione e a cambiare vita. Ss Luciano e Marciano; B. Damiano Furcheri; B. Celina Chludznasha. Rm 8,12-17; Sal 67,2.4.6-7.20-21; Lc 13,10-17.

27 M Grandi cose ha fatto il Signore per noi. Siamo invitati ad un atteggiamento ecologico verso il mondo che è stato creato da Dio per il nostro bene. S. Evaristo; S. Gaudioso; B. Bartolomeo di Breganze. Rm 8,18-25; Sal 125,1-6; Lc 13,18-21.

28 M Ss. Simone e Giuda apostoli. Festa (rosso). Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. La preghiera è il fondamento di ogni scelta della vita di Gesù come quella di ogni cristiano. S. Ferruccio; B. Giuseppe Ruiz. Ef 2,19-22; Sal 18,2-5; Lc 6,12-19.

29 G Salvami, Signore, per il tuo amore. Il cristiano sa accogliere le prove della vita con fiducia totale in Cristo, sempre. S. Onorato di Vercelli; S,. Gaetano Errico; B. Michele Rua. Rm 8,31b-39; Sal 108,21-22.26-27.30-31; Lc 13,31-35.

30 V Celebra il Signore, Gerusalemme. L’apostolo Paolo soffre per la mancanza di adesione del popolo ebraico a Cristo, riconoscendo in esso la radice della nostra fede. S. Marciano di Siracusa; S. Germano di Capua; S. Serapione. Rm 9,1-5; Sal 147,12-15.19-20; Lc 14,1-6.

31 S Il Signore non respinge il suo popolo. Gesù prende motivo di un discorso sul galateo per parlarci del giudizio di Dio sulla nostra vita. S. Quintino; B. Tommaso da Firenze Bellaci; S. Volfango. Rm 11,1-2a.11-12.25-29; Sal 93,12-18; Lc 14,1.7-11.

1° D Tutti i Santi (S. Cesario; S. Licinio) Ap 7,2-4.9-14; Sal 23,2-4.47.51; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a.
Enrico M. Beraudo

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009.

Inizio:  Tu, festa della luce (380); Tutta la terra canti a Dio (310).
Salmo responsoriale: Modulo: G. Lattuca; Ritornello: 
Popoli tutti, battete le mani (104).
Processione 
offertoriale: Tu, fonte viva (381).
Comunione: Come 
unico pane (348); Terra promessa (305).
Congedo: 
Maria, madre della Chiesa (217).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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