Domenica 5 ottobre 2014

Non si può appartenere al popolo di Dio senza accogliere Cristo nella propria vita, aderendo a lui con l’obbedienza della fede e con le opere della carità. Essere cristiani significa essere innestati in Cristo che è la vera Vite, dalla quale fluisce la linfa che permette di dare frutto.

«IO HO SCELTO VOI PERCHÉ PORTIATE FRUTTO…»

«C’era un uomo, che possedeva un terreno, vi piantò una vigna... La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano».DOPO il sorpasso delle prostitute e dei pubblicani, con questa parabola Gesù svela la chiave di lettura della storia della salvezza, mediante l’allegoria della vigna (I Lettura). Il popolo che Dio ha colmato di attenzioni non ha corrisposto al suo amore. La vigna è il popolo di Israele, il padrone è Dio, i contadini sono i capi del popolo, i servi i profeti e il Figlio è Gesù. La parabola (Vangelo) narra l’intreccio della nostra infedeltà con la passione ostinata di Dio. Gesù anticipa ciò che sta per accadere: anche lui verrà rifiutato. Gli ascoltatori sanno rispondere correttamente alla domanda di Gesù, sono convinti che Gesù parli con loro, in realtà parla di loro. Quanti messaggeri Dio manda nella nostra vita e quante chiusure segnano il nostro rapporto con Lui. Prima di pretendere che Dio ci ascolti, proviamo a sentire se Lui ha qualcosa da dirci. «Non angustiatevi per nulla», questo invito di Paolo (II Lettura) ci sorprende. Abbiamo tante cose oggi di cui preoccuparci: venti di guerra, recessione, la borsa che scende. Paolo non è un ingenuo ottimista, si fida di Dio. Ciò che rende sereno il cristiano non è ignorare i problemi, ma presentarli a Dio.

«C’era un uomo, che possedeva un terreno, vi piantò una vigna... La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano».

Filippo Rappa ssp

SUOR EMMANUELLE DEL CAIRO

Madeleine Cinquin, Suor Emmanuelle, a 85 anni.IMMONDIZIA, topi, pulci, maiali, fango: chi mai vorrebbe vivere in un posto così? Eppure è la “casa” di tanti uomini di questa terra ed è proprio qui che suor Emmanuelle ha deciso di vivere parte della sua vita: straccivendola con gli straccivendoli. Madeleine Cinquin nata a Bruxelles il 16 novembre nel 1908, resta a soli 6 anni orfana di padre; diventa una giovane bella e corteggiata, in cerca di divertimenti, ma con un vuoto interiore che riempirà a 23 anni entrando nella Congregation Notre-Dame de Sion con il nome di suor Emmanuelle. Dopo aver insegnato lettere in Turchia, Tunisia ed Alessandria d’Egitto, nel 1971 (ormai in pensione) decide di trasferirsi in una baraccopoli del Cairo, dove vi rimarrà per 22 anni, vicino ai più poveri, in particolare ai bambini: cristiani e musulmani, senza alcuna differenza perché Dio è unico ed è amore. Ponendosi alla loro pari, non accetta alcun privilegio: accoglie le loro sofferenze, tradizioni, scoprendo un mondo crudele dove non manca l’amore, la gioia e la speranza. Aiutata da Sarah, una suora egiziana che ha scelto di vivere con lei, realizza così il sogno di sempre: vivere con i poveri. Donna di fede e di giustizia, di coraggio e di tenacia, anche quando la malattia flagella e la paura assale. Nel 1980 fonda l’Asmae (Association Soeur Emmanuelle) che oggi è una ONG diffusa in tutto il mondo. Affonderà i suoi piedi nel fango fino al 1993, poiché obbedendo alle sue superiori, ritorna in Francia, dove continua ad occuparsi degli ultimi. Morirà il 20 ottobre 2008, in una casa di riposo del Var, nel sud del Paese, consegnandoci una vita ricca tra i più poveri. Sulla sua tomba chiede di scrivere questa frase: «Ho vissuto».

Letizia Battaglino

Per approfondire: Suor Emmanuelle, Una delle donne più felici della terra. Angela Silvestrini. Collana B.U.C. Periodici San Paolo, 2014.

Madeleine Cinquin, Suor Emmanuelle, a 85 anni. FOTO LETO

«Ti benediciamo, Padre, perché ci hai scelti come tuo popolo, la vigna che tu curi con tenerezza»

Ti benediciamo, Padre, perché ci hai scelti come tuo popolo, la vigna che tu curi con tenerezza. Per amore ci hai donato tuo Figlio fino alla morte di croce, perché dal suo sangue nascesse il nuovo popolo, come dall’uva spremuta nasce il vino giovane della festa. Fa’, che nella vigna della tua Chiesa possiamo offrirti non l’uva selvatica del nostro egoismo, ma frutti maturi di fratellanza.

F.R.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, chiamati dal Signore a lavorare nella sua vigna, invochiamo il suo aiuto per essere fedeli alla missione che ci è stata affidata.

Preghiamo con fede dicendo insieme::

A - Signore, guida e proteggi il tuo popolo.

1. Per il nostro Papa... e per tutti i Vescovi che in questi giorni sono convocati nel Sinodo straordinario per illuminare con il Vangelo il cammino faticoso delle nostre famiglie, preghiamo.

2. Per quanti si trovano a dover affrontare difficili situazioni riguardo ai figli, agli anziani, ai malati e a causa della povertà, preghiamo.

3. Per i missionari, sacerdoti e laici, che nei paesi più poveri testimoniano l’amore di Cristo per i più deboli, anche a prezzo della propria vita, preghiamo.

4. Per le persone che sono in dialisi, di cui oggi ricorre la Giornata nazionale: perché il Signore doni loro conforto e a noi una sincera condivisione del loro sperare nel trapianto di rene per un ritorno alla vita normale, preghiamo.

5. Per le nostre comunità cristiane, chiamate a percorrere nuove strade, per annunciare il Vangelo di sempre in un contesto sociale profondamente cambiato, preghiamo.

C - Dio grande e buono, non considerare le nostre colpe, ma per la tua infinita misericordia vieni in aiuto alla nostra debolezza e guida i nostri passi sulle strade della salvezza. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

XXVII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

6 L Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza. Gesù ci indica l’esempio del samaritano che si è fatto prossimo dello sfortunato viandante percosso e derubato dai briganti. Quando vediamo un fratello in situazione di bisogno non dobbiamo esitare a comportarci come il samaritano e a «sporcarci le mani» per aiutarlo. San Bruno (m.f.). Gal 1,6-12; Sal 110,1-2.7-9.10c; Lc 10,25-37.

7 M Beata Vergine Maria del Rosario. Memoria (bianco). Giudami, Signore, per una via di eternità. Oppure: Il Signore si è ricordato della sua misericordia. Memoria della beata Maria Vergine del Rosario: in questo giorno con la preghiera del Rosario o corona mariana si invoca la protezione della santa Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la guida di lei, che fu associata in modo tutto speciale all’incarnazione, passione e risurrezione del Figlio di Dio. Feriale: Gal 1,13-24; Sal 138,1-3.13-15; Lc 10,38-42. Lezionario dei Santi: Atti 1,12-14; Cant. Lc 1,46-55; Lc 1,26-38.

8 M Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. Nella preghiera del Padre Nostro il credente riconosce di essere figlio adottivo. La paternità di Dio si esprime nel perdono, nella misericordia, ma anche nella giustizia e nel non fare preferenze tra fratelli. Il Padre rende le sue creature fratelli in Lui. Santa Pelagia. Gal 2,1-2.7-14; Sal 116,1-2; Lc 11,1-4.

9 G Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo. Il cristiano attende ogni cosa da Dio, il quale è Padre buono e non può dare cose cattive ai suoi figli. La chiave per aprire il suo cuore è la preghiera insistente e fiduciosa, come quella di chi importuna anche di notte un amico pur di ottenere quanto ha bisogno. San Giovanni Leonardi; Beato John Newman. Gal 3,1-5; Cant. Lc 1,68-75; Lc 11,5-13.

10 V Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza. Oppure: Il Signore è fedele per sempre. Il Regno di Dio è vicino, Cristo lo manifesta con la sua azione e il suo potere anche sui demoni. La liberazione dell’uomo è ormai prossima, la sua schiavitù nel peccato e nella morte è vinta una volta per tutte. San Daniele Comboni; San Cerbonio; Santa Tanca. Gal 3,7-14; Sal 110,1-6; Lc 11,15-26.

11 S Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza. Oppure: Il Signore è fedele per sempre. La Parola di Dio è più preziosa dell’oro e colui che la conserva e la mette in pratica è l’uomo più ricco della terra. Così come lo è stata Maria, la Madre del Salvatore. San Santino; San Giovanni XXIII; San Filippo diacono. Gal 3,22-29; Sal 104,2-7; Lc 11,27-28.

Nicola Gori

12 D XXVIII Domenica del T.O. / A (San Serafino da Montegranaro)
Is 25,6-10a; Sal 22,1-6; Fil 4,12-14.19-20; Mt 22,1-14.

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: La creazione giubili (287); Cielo nuovo (47).
Salmo responsoriale: Modulo: G. Assandri;
Ritornello: Cantate al Signore (262).
Processione offertoriale: Benedetto sei tu, Signore (260-261).
Comunione: Donaci, Signore, un cuore nuovo (81); O Signore, raccogli i tuoi figli (369).
Congedo: Va’, arca del Signore (224).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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