Domenica 3 agosto 2014

Il miracolo della moltiplicazione dei pani raffigura il sacramento dell’Eucaristia come cibo del nuovo popolo di Dio e preannunzia il banchetto definitivo del regno, già inaugurato da Gesù di Nazaret

«CHI CI SEPARERÀ DALL’AMORE DI CRISTO?»

«Gesù prese i cinque pani e i due pesci, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli alla folla».SAN Paolo, scrivendo ai cristiani di Roma, esulta di gioia per l’amore misericordioso di Gesù Cristo, dal quale nessuno può separarci (II Lettura), perché egli è fedele e vicino a quanti lo invocano e lo cercano con cuore sincero (Salmo responsoriale). È quanto si realizza nell’episodio evangelico odierno, in cui si compie la profezia di Isaia: quanti ascoltano il Signore ricevono da lui nutrimento sostanzioso e abbondante (I Lettura). E, infatti, le folle hanno seguito Gesù tutto il giorno per ascoltare la sua Parola e per essere guarite dalle loro malattie. Profondamente commosso, Gesù sazia la fame di ognuno con il poco che era a disposizione, cinque pani e due pesci (Vangelo). Fu una moltiplicazione, ma anche una condivisione e l’evangelista vuol significare che «nulla manca a coloro che temono il Signore» (Sal 34,10). Il vero miracolo non sta nella sazietà fisica, nella quantità di cibo mangiato, ma nella presa di coscienza che la pienezza della vita consiste nell’essere alla presenza del Signore, nel confidare nella sua Provvidenza, nell’essere certi che nulla può separarci dall’amore di Dio in Cristo Gesù.

«Gesù prese i cinque pani e i due pesci, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli alla folla».

Tiberio Cantaboni

I “NUMERI”

“Tre” numero perfetto: tre le parti in cui si divide la terra. L’oriente occupa il posto superiore, con Gerusalemme al centro, poiché è di là che viene la luce.OLTRE al valore quantitativo di unità di misura, nella Bibbia i numeri esprimono più frequentemente un valore qualitativo, che dà loro un particolare significato simbolico. Questa precisazione è necessaria, per evitare di cadere in una lettura fondamentalista della Bibbia, limitata cioè al solo significato letterale dei numeri. Il primo numero dal ricco simbolismo è il sette. In esso è racchiusa l’idea di ciò che è perfetto, compiuto, poiché evoca il compimento della creazione e il riposo della festa (“al settimo giorno” Dio si riposò; Cfr Gen 2,2-3). Il quattro è il numero che allude all’universalità e che racchiude tutta la realtà creata: «i quattro angoli della terra» (Ap 7,1) significano tutta la superficie della terra (indicata attraverso i quattro punti cardinali). Il numero sei simboleggia tutto ciò che è imperfetto, incompiuto e negativo. È il numero dei sei giorni lavorativi, che raggiungono il loro compimento nel “riposo” del settimo giorno. A questo significato di incompiutezza alludono pure le espressioni: «un tempo, più tempi e la metà di un tempo» (Dn 7,25), oppure «un tempo, due tempi e la metà di un tempo» (Ap 12,24). Al numero dodici è attribuito il simbolismo della totalità perfetta, come appare nella designazione delle 12 tribù di Israele e dei 12 apostoli. È anche simbolo di abbondanza: pensiamo alle 12 ceste di pane avanzate dopo il miracolo della moltiplicazione (Mc 6,43). Il quadrato di dodici (12x12) moltiplicato per 1000 (simbolo di universalità) è all’origine del numero 144.000, che nell’Apocalisse indica l’universalità della salvezza e non un numero determinato (Cfr Ap 7,4). Nel numero quaranta sono simboleggiati gli anni di una generazione, ma anche la durata di un periodo di prova (i 40 anni di Israele nel deserto) o di preparazione alla missione (i 40 giorni di Gesù sottoposto alla tentazione). Presso gli ebrei i numeri vengono indicati anche dalle 22 lettere del loro alfabeto. Ad esempio il numero 666 riportato in Ap 13,18 corrisponderebbe alle parole “Cesare Nerone”, l’imperatore romano persecutore dei cristiani. Sant’Agostino amava dire che con le sacre Scritture «Dio non voleva fare dei matematici, ma dei cristiani».

“Tre” numero perfetto: tre le parti in cui si divide la terra. L’oriente occupa il posto superiore, con Gerusalemme al centro, poiché è di là che viene la luce.

Primo Gironi, biblista

«Signore, che con cinque pani e due pesci hai sfamato tanta gente, insegnaci a non sprecare»

Signore, che con cinque pani e due pesci hai sfamato tanta gente, insegnaci a non sprecare i tuoi doni e collaborare con impegno al tuo progetto d’amore per il bene dei fratelli. Tu che parli al nostro cuore nel silenzio, liberaci dal caos e dalle mille voci che ci assordano per ascoltare, nel segreto di noi stessi, solo la tua voce.

Lucia Giallorenzo

LA PERDONANZA CELESTINIANA

L’AQUILA 1294-2014 (720 anni)


Dai vespri del 28 ai successivi del 29 agosto, la Basilica di Santa Maria di Collemaggio accoglierà i numerosi fedeli, che pentiti e confessati, accederanno all’inesauribile misericordia di Dio. L’indulgenza plenaria, concessa dal Papa san Celestino V, offre la riconciliazione con Dio, tramite il Cristo, e con il prossimo. Gli aquilani cercheranno anche la serenità e la forza per affrontare un altro faticoso anno di dopo sisma.

www.perdonanza-celestiniana.it

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, certi che il Signore è vicino a quanti lo invocano e lo cercano con cuore sincero, eleviamo a lui la nostra comune preghiera. Preghiamo dicendo:

A - Dio di bontà infinita, ascoltaci.

1. Per il Papa, i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi e tutti i ministri del Vangelo, perché, seguendo l’esempio di Gesù, annuncino la venuta del Regno di Dio nella storia concreta di ogni uomo. Preghiamo.

2. Per quanti sono oppressi sotto il peso delle difficoltà della vita, perché sentano accanto a sé la presenza del Signore, che porta consolazione e speranza. Preghiamo.

3. Per tutti coloro che, come volontari, si fanno carico delle sofferenze umane ad ogni livello, perché impregnino il loro servizio dello stile indicato da Gesù Cristo. Preghiamo.

4. Per la nostra comunità, perché, partecipando all’Eucaristia, senta vicino il Signore, presente là dove due o tre sono riuniti nel suo nome. Preghiamo.

Intenzioni della comunità locale.

C - O Padre, paziente e misericordioso, che sei buono verso tutti i tuoi figli, ascolta con bontà la nostra preghiera, mostrati provvidente verso quanti sono nel bisogno e fa’ che in nulla e mai ci separiamo dal tuo Figlio Gesù Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

A - Amen.

XVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

4 L San Giovanni Maria Vianney, sacerdote. Memoria (bianco). Insegnami, Signore, i tuoi decreti. Il rapporto dei discepoli con Gesù, “Figlio di Dio”, non è facile: sono sconvolti, lo mettono alla prova, ne esperimentano l’aiuto e la potenza; il rapporto della “gente” con Gesù è certamente più facile, ma è solo il rapporto con un “taumaturgo”. Ger 28,1-17; Sal 118,29.43.79-80.95.102; Mt 14,22-36.

5 M Il Signore ha ricostruito Sion ed è apparso in tutto il suo splendore. La “tradizione degli antichi”, “precetti di uomini”, mira solo alla materiale esecuzione di quanto è visibile; il “comandamento di Dio”, invece, raggiunge l’uomo nel suo intimo, “il cuore”. Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore (m.f.). Ger 30,1-2.12-15.18-22; Sal 101,16-21.29.22-23; Mt 15,1-2.10-14.

6 M Trasfigurazione del Signore. Festa (bianco). Il Signore regna, il Dio di tutta la terra. Oltre la bellezza di Gesù trasfigurato, che incanta i discepoli, la voce del Padre ne rivela anche l’identità di Figlio. Ma poi rimane “Gesù solo”, “il Figlio dell’uomo”, sottomesso alla morte. Un enigma, che si risolverà con la risurrezione. Dn 7,9-10.13-14 Opp. 2Pt 1,16-19; Sal 96,1-2.5-6.9; Mt 17,1-9.

7 G Crea in me, o Dio, un cuore puro. La confessione di Pietro sull’identità di Gesù è perfetta e tanto basta perché Gesù gli affidi la sua Chiesa. Ma quanta strada dovrà ancora percorrere Pietro per arrivare a pensare “secondo Dio”! San Gaetano da Thiene (m.f.); San Sisto II e c.(m.f.). Ger 31,31-34; Sal 50,12-15.18-19; Mt 16,13-23.

8 V San Domenico di Guzman, sacerdote. Memoria (bianco). Il Signore farà giustizia al suo popolo. Coloro che vogliono seguire Gesù devono pensare “secondo Dio”: rinnegare se stessi e prendere la propria croce; arrivare fino a perdere la vita. B. Maria Margherita Caiani. Na 2,1.3; 3,1-3.6-7; Cant. Dt 32,35-36.39.41; Mt 16,24-28.

9 S Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), vergine e martire. Patrona d’Europa. Festa (rosso). Ecco lo sposo: andate incontro a Cristo Signore. Il “ritardo” della venuta del Signore causa sonnolenza. Il discepolo non deve mai abbassare la guardia. “Vegliare” è una parola d’ordine. Non solo, è anche una risposta d’amore. Os 2,16b.17b.21-22; Sal 44,11-12.14-17; Mt 25,1-13.

Tarcisio Stramare, osj

10 D XIX Domenica del T.O. / A (San Lorenzo)
1Re 19,9.11-13; Sal 84,9-14; Rm 9,1-5; Mt 14,22-33

Ricorda: Dal 14 al 18 agosto Papa Francesco visiterà la Corea del Sud, in occasione della VI Giornata della Gioventù Asiatica.

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio:  Lodate Dio (288-289); Nel tuo giorno consacrato (293). Salmo responsoriale: G. Assandri;
Ritornello: Il Signore è il mio pastore (322).
Processione offertoriale: Molte le spighe (365).
Comunione: Pane vivo, spezzato per noi (373); E venne il giorno (352-353).
Congedo: Vergine dell’annuncio (225).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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