Domenica 20 luglio 2014

Con la parabola del grano e della zizzania vediamo da vicino il comportamento di Gesù nei confronti dei peccatori. Viene presentata una Chiesa che, lungi dall’essere una comunità perfetta, isolata dai peccatori, deve saper vivere nel presente confidando nella riuscita del progetto di Dio.

«SIGNORE, SPIEGACI LA PARABOLA DELLA ZIZZANIA»

«Signore, da dove viene la zizzania?». Rispose: «Un nemico ha fatto questo!». I servi: «Vuoi che andiamo a raccoglierla?».NOI non sappiamo pregare, afferma Paolo (II Lettura), ma lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, manifestando la mitezza di Dio, che conosce la nostra povertà e mostra verso di noi la sua indulgenza (I Lettura). Anche le due parabole raccontate da Gesù (Vangelo) testimoniano questo atteggiamento del Padre. Gesù racconta la parabola del grano buono, ma i discepoli lo interrogano: «Spiegaci la parabola della zizzania…». Vedono la zizzania e dimenticano il grano. Spesso è così il nostro sguardo: il male occupa tutto il campo visivo, impedendoci di scorgere il bene che pure c’è; anzi, Gesù è certo che è più forte e alla fine prevarrà sul male. E chi di noi sa intuire nel piccolo granello di senape il più grande degli ortaggi, o conosce il segreto del poco lievito, capace di lievitare tutta la farina? Questo è lo sguardo di Dio, che discerne nelle piccole realtà la bellezza e la forza che ne sprigionano. Dio vede già i frutti abbondanti che persino la nostra debolezza potrà portare, se sarà docile all’azione del suo Spirito.

«Signore, da dove viene la zizzania?». Rispose: «Un nemico ha fatto questo!». I servi: «Vuoi che andiamo a raccoglierla?».

Fr Luca Fallica, Comunità SS.ma Trinità di Dumenza

SAPIENZA

Dell’agire di Dio e dell’agire dell’uomo

Salomone nella Bibbia è il modello del re sapiente. Anche la Regina di Saba gli fa visita. (Cfr. 1Re 10,1-13). (Tela di Bonifacio De Pitati, XVI secolo, Venezia, Basilica dei Frari).

Salomone nella Bibbia è il modello del re sapiente. Anche la Regina di Saba gli fa visita. (Cfr. 1Re 10,1-13). (Tela di Bonifacio De Pitati, XVI secolo, Venezia, Basilica dei Frari).FOTO BONOTTO.

PRESSO gli antichi popoli la sapienza era l’insieme delle norme che regolavano l’universo, come erano state stabilite dalla divinità. Solo in seguito divenne il termine per indicare le capacità di buon governo e di saggia amministrazione dei re e dei funzionari di corte. Nella tradizione biblica il re Salomone (“il pacifico”) è stato sempre considerato il modello del re sapiente, fino ad attribuirgli quella che è stata chiamata la “corrente sapienziale”, che ha permeato tutto l’antico mondo orientale. A questa corrente, nella Bibbia si ispirano i cosiddetti “libri sapienziali”, che costituiscono una delle tre grandi parti in cui è suddiviso l’Antico Testamento. Essi sono: Giobbe, Salmi, Proverbi, Qoèlet, Cantico dei Cantici, Sapienza, Siràcide. Riferito all’uomo, in questi testi il termine “sapienza” può essere inteso come la dimensione spirituale, interiore dell’esistenza, quella cioè che noi chiamiamo dimensione religiosa. Alla sua luce l’uomo comprende se stesso, gli avvenimenti, le stesse necessità del suo vivere e i rapporti con il prossimo. La sapienza è la capacità di riferire tutto a Dio e alla sua Parola, più che esprimere l’intelligenza o le molte doti dell’uomo. Essa perciò diventa l’elemento che distingue un uomo dall’altro. Nei libri sapienziali l’uomo sapiente (o saggio) è chiamato “giusto”, l’uomo non sapiente (o stolto) è chiamato “empio” (Cfr Sap 3,1-2). Il primo colloca Dio al centro della propria esistenza, il secondo vive come se Dio non esistesse. Riferita a Dio, la sapienza è uno dei modi in cui egli rivela se stesso, accanto alla Parola e alla Legge. In questo senso essa viene anche personificata: «Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività… Dall’eternità sono stata formata, fin dal principio, dagli inizi della terra » (Pr 8,22-23; Cfr anche Sir 24; Bar 3,9-4,4). È per questo che il Nuovo Testamento applica a Gesù, rivelatore definitivo del Padre, questo stesso termine, quando viene chiamato «Sapienza di Dio» (1Cor 1,24) e “Verbo di Dio” (Cfr Gv 1,1-14).

Primo Gironi, biblista

Prega con il Vangelo - «Signore Gesù, donaci la forza di spargere con perseveranza il seme della tua grazia»

Signore Gesù, donaci la forza di spargere con perseveranza il seme della tua grazia, che produce le buone opere e ci rende costruttori, assieme allo Spirito Santo, del tuo Regno d’amore; fa’ che cooperiamo, col divino Paraclito, alla crescita di esso ed elargisci a noi la costanza di espanderlo sempre di più, con la nostra assidua testimonianza, lievito di crescita spirituale per noi e per il nostro prossimo.

d. Mariano Grosso, osb

Preghiera dei fedeli

C -Fratelli e sorelle, nella preghiera lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza e intercede per noi. Affidiamo a lui la preghiera di supplica dell’umanità povera e sofferente perché la presenti al Padre, Dio di pietà e grande nell’amore.

Preghiamo dicendo:

A  - Ascolta, o Padre, la nostra supplica

1.  Perché la Chiesa, guidata dalla forza del tuo Spirito, semini con larghezza la parola di vita nelle periferie del mondo, noi ti preghiamo.

2. Perché i responsabili delle nazioni, illuminati dal tuo spirito di giustizia e di pace, rispettino i diritti dei più poveri, noi ti preghiamo.

3. Perché i malati e i sofferenti, sostenuti dalla tua tenerezza di Padre, non perdano la fiducia, noi ti preghiamo.

4. Perché coloro che sono impegnati nell’educazione abbiano verso i giovani fortezza e pazienza, per far crescere in loro la persona umana e cristiana, noi ti preghiamo.

5. Perché la Parola seminata nei nostri cuori in questa Liturgia Eucaristica trasformi tutta la nostra vita, noi ti preghiamo.

C - O Padre, fonte di ogni dono, ti abbiamo manifestato con umile confidenza le nostre intenzioni; nella tua immensa bontà esaudisci la nostra preghiera. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

XVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

21 L A chi cammina per la retta via, mostrerò la salvezza di Dio. Non sono i segni (i miracoli) che fanno nascere la fede, ma la disponibilità ad accogliere Cristo. San Lorenzo da Brindisi (m.f.); Santa Prassede; Sant’Alberico. Mi 6,1-4.6-8; Sal 49,5-6.8-9.16-17.21.23; Mt 12,38-42.

22 M Santa Maria Maddalena. Memoria (bianco). Ha sete di te, Signore, l’anima mia. Maria di Magdala è una delle donne che seguirono Gesù durante la sua vita pubblica e che fu fedele al Maestro fin sotto la croce e la prima a vederlo risorto. Beato Agostino da Biella; San Gualtero. Ct 3,l-4a; Opp. 2Cor 5,14-17; Sal 62,2.4-5.7-9; Gv 20,1-2.11-18.

23 M Santa Brigida, religiosa, patrona d’Europa. Festa (bianco). Benedirò il Signore in ogni tempo. L’ordine religioso, le Brigidine, fondato da santa Brigida è un nuovo tralcio della vigna divina di cui parla il Vangelo. San Giovanni Cassiano. Gal 2,19-20; Sal 33,2-11; Gv 15,l-8.

24 G È in te, Signore, la sorgente della vita. Vederlo e ascoltarlo sono due doni che Gesù fa ai suoi discepoli, sia di ieri come di oggi. San Charbel Makhluf (m.f.); Santa Cristina di Bolsena; Santa Eufrasia. Ger 2,1-3.7-8.12-13; Sal 35,6-11; Mt 13,10-17.

25 V San Giacomo apostolo. Festa (rosso). Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. Giacomo è uno dei primi discepoli chiamati da Gesù ed è sempre nominato tra i primi tre apostoli dal Nuovo Testamento. È uno dei tre privilegiati ammessi alla Trasfigurazione di Cristo. San Cristoforo; Beato Antonio Lucci. 2Cor 4,7-15; Sal 125,1-6; Mt 20,20-28.

26 S Santi Gioacchino e Anna, genitori della B.V. Maria. Memoria (bianco). Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti! Il Padre conosce i nostri cuori ed è sempre disposto al perdono, per questo permette che convivano assieme bene e male. Santa Bartolomea Capitanio. Ger 7,1-11; Sal 83,3-6.11; Mt 13,24-30.

Enrico M. Beraudo

27 D XVII Domenica del T.O. / A (San Celestino I)
1Re 3,5.7-12; Sal 118,57.72.76-77.127-130; Rm 8,28-30; Mt 13,44-52

* Piccoli gesti di solidarietà possono aiutare i carcerati a prendere parte alla Messa con il foglio liturgico La Domenica  Versate la vostra offerta sul CCpostale n.107.201.26, intestato a La Domenica, Piazza San Paolo, 14 - 12051 Alba /CN).

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio:  Tu sei come roccia (309); Ti seguirò (100).
Salmo responsoriale: E. M. Beraudo;
Ritornello: A te, Signore, innalzo l’anima mia (41).
Processione offertoriale: Tu, fonte viva (381).
Comunione: Terra promessa (305); Sei tu. Signore, il pane (378).
Congedo: Quello che abbiamo udito (301).).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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