19 luglio 2015

La parola di Dio ci illumina affinché conosciamo meglio il cuore di Gesù, la sua umanità. Egli è il Maestro che non fa mancare la sua attenzione
ai discepoli. Per loro pensa anche a un momento di riposo dopo la fatica della missione. E quando vede una folla senza meta, siprende cura di essa e offre la sua parola.

«VENITE IN DISPARTE E RIPOSATEVI UN PO’»

Gesù ebbe compassione della folla, perché erano come pecore che non hanno pastore.

SANT’AGOSTINO dice che l’«amore della Verità » induce a scoprire la «necessità della carità ».

Del resto chi vola alto verso Dio, sarà in grado poi di scendere nelle profondità del cuore umano. Allora non sorprende la denuncia aperta del profeta Geremia contro i pastori malvagi che, sordi all’insegnamento del Signore, invece di curarsi delle pecore loro affidate, le hanno disperse e scacciate (I Lettura). Per attuare la missione di pascere il gregge del Signore, il Vangelo odierno mostra che è necessario ritirarsi dalla folla, essere in disparte, per vivere almeno per qualche tempo, nel silenzio orante e contemplativo. Questo silenzio pieno dello stare con Gesù Maestro per ascoltare la sua Parola, approfondire la sua mentalità, il suo modo di vedere le cose, non spinge alla fuga dagli altri, bensì all’apertura. Difatti proprio mentre si prende cura degli apostoli per formarli secondo il suo cuore, Gesù non trascura la folla, anzi si commuove per essa e si mette ad insegnare molte cose. Nel contemplare il mistero della Croce di Gesù Cristo, san Paolo, scrivendo ai cristiani di Efeso (II Lettura), annuncia che tutti i popoli possono abbracciarsi e diventare così un solo popolo riconciliato con Dio.
Sergio Gaspari, smm

LA CAPRA

Fonte di cibo per l'uomo

“Capra”, illustrazione di Alfredo Brasioli, 2014.

“Capra”, illustrazione di Alfredo Brasioli, 2014.

NELLA Bibbia vi sono indicazioni circa la capra (femminile: in ebraico: ’ez, in greco: aix), il capro (maschile: in ebraico: ’attud; in greco: tragos) e il capretto (in ebraico: gedi; in greco: eriphos). L’importanza domestica della capra è data dal latte, dalla carne (Pr 27,27) e dalla pelle, con la quale si realizzavano tessuti (mantelli e vestiti: Cfr Es 35,6; Nm 31,20) e contenitori di liquidi (Cfr Gen 21,14). Si trovano prescrizioni bibliche circa il modo di cucinare il capretto (Es 23,1; 34,26; Dt 14,21). A differenza delle capre, docili e mansuete, i capri sono ritenuti animali che amano la lotta e camminano davanti al gregge. Talvolta l’immagine del capro è applicata ai governanti e ai re (Ez 34,17; Zc 10,3), ma è anche simbolo del potere arrogante e seducente. Nel rito del “capro espiatorio” (Yom Kippur: Lv 16) si ha il collegamento con il tema del peccato e del demonio. Nel giudizio universale la separazione tra “pecore e capri” è un’esemplificazione legata alla distinzione dei colori tra i due gruppi (Mt 25,32-33).
Giuseppe De Virgilio, biblista

IN PREGHIERA CON IL SALMO 22 / 23

Ti contempliamo, Signore, mentre hai compassione delle folle, come pecore senza pastore. Manda alla tuaChiesa pastori secondo il tuo cuore, autentici servitori
dei poveri. Fa’ che siano ambasciatori di tenerezza per sperimentare la tua consolazione.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, ascoltiamo la voce del Signore Gesù che con la sua Parola ci guida sui sentieri della grazia e ci conduce sul giusto cammino.
Preghiamo insieme, dicendo con fede:

A - Accogli, Signore, la nostra preghiera.


1. Per la Chiesa in cammino nel mondo, perché annunci con fervore la presenza di Gesù nelle comunità di fede e accanto ad ogni uomo, preghiamo.

2. Per coloro che soffrono a causa di guerre e di violenze fisiche e morali, perché siano forti nella tribolazione e perseveranti nella fede, preghiamo.

3. Per le famiglie in difficoltà, perché vincano la tentazione allo scoraggiamento confidando nella Provvidenza e impegnandosi a gettare le basi per il futuro dei figli, preghiamo.

4. Per la nostra comunità parrocchiale, perché sia espressione di testimonianza cristiana ai vicini e sia aperta ai lontani verso i quali dimostri accoglienza e carità, preghiamo.

Intenzioni della comunità locale

C - Signore Gesù, che hai eliminato per mezzo della croce l’inimicizia, dona luce ai nostri passi per poter camminare sulla strada della riconciliazione con i fratelli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

A - Amen.

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

20 L Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria. È Gesù il grande segno capace di dare una risposta a tutte le nostre richieste di ulteriori gesti per avere la fede. S. Aurelio; S. Apollinare (m.f.); S. Elìa profeta. Es 14,5-18; Cant. Es 15,1-6; Mt 12,38-42.

21 M Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria. Tutti sono chiamati a far parte della famiglia di Dio e a rivolgersi a lui chiamandolo Padre. S. Lorenzo da Brindisi (m.f.); S. Prassede; S. Alberico Crescitelli. Es 14,21-31; Cant. Es 15,8-10.12.17; Mt 12,46-50.

22 M S. Maria Maddalena. Memoria (bianco). Ha sete di te, Signore, l'anima mia. Il cantico ci presenta l’apprensione umana come luogo in cui si ridesta il desiderio e la ricerca del Signore. B. Agostino da Biella; S. Gualtiero. Ct 3,l-4a opp. 2Cor 5,l4-17; Sal 62,2-7.9; Gv 20,1-2.11-18.

23 G S. Brigida, religiosa, patrona Europa. Festa (bianco). Benedirò il Signore in ogni tempo. L’amore che Gesù dimostra verso i discepoli richiede di rimanere nel suo amore e di farsi modellare dal suo esempio. S. Giovanni Cassiano; S. Ezechiele profeta. Gal 2,19-20; Sal 33,2-11; Gv 15,1-8.(Oggi Ricorre il V Centenario della nascita di san Filippo Neri (Firenze 1515 - Roma 1595). “Inventò” l’Oratorio, la Visita alle sette chiese e le Quarantore davanti al Santissimo).

24 V Signore, tu hai parole di vita eterna. Anche oggi siamo chiamati a percorrere un cammino di purificazione nel deserto per comprendere che Dio vede in noi dei figli. S.Charbel Makhluf (m.f.); S. Cristina di Bolsena; S. Eufrasia. Es 20,1-17; Sal 18,8-11; Mt 13,18-23.

25 S S. Giacomo, apostolo. Festa (rosso). Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. Porta nel proprio corpo la morte del Signore Gesù non solo chi testimonia la fede con il martirio, ma chi vive ogni giorno il Vangelo. S. Cristoforo; B. Antonio Lucci. 2Cor 4,7-15; Sal 125,1-6; Mt 20,20-28.

26 D XVII Domenica del T. O. / B (Ss. Gioacchino e Anna) 2Re 4,42-44; Sal 144,10-11.15-18; Ef 4,1-6; Gv 6,1-15
Enrico M. Beraudo

21 luglio - San Lorenzo da Brindisi

Nacque a Brindisi il 22 luglio 1559 e si chiamava Giulio Cesare Russo, prima di diventare cappuccino con l’aiuto di uno zio sacerdote, avendo perso i genitori quand’era ancora bambino.
Si impegnò nella predicazione in varie nazioni d’Europa e difese la Chiesa contro gli “infedeli”. Nel 1602 divenne Vicario generale del suo Ordine. Nel 1618 si recò in Spagna e nel 1619 morì a Lisbona. Beatificato nel 1783 e canonizzato nel 1881; nel 1959 Giovanni XXIII lo proclamò “Doctor apostolicus”.
Luigi Giovannini, ssp

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
Da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: La creazione giubili (287); Cristo Gesù, Salvatore (273).
Ritornello dal Salmo responsoriale: da Il Canto del Salmo resp. (ElleDiCi, Leumann 2011); Oppure: Rit. comune: Il Signore è il mio pastore (322 o 359).
Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (376).
Comunione: Donaci, Signore, un cuore nuovo (81); Se tu mi accogli (96).
Congedo: Vergine del silenzio (61).

ACCOMPAGNAMENTO
Clicca sull'immagine per ingrandire:


Accompagnamento

Archivio

Vai