05 luglio 2015

Meraviglia e rifiuto nei confronti di Gesù. Secondo il giudizio degli abitanti di Nazaret, dove Gesù era cresciuto e conosciuto, egli non poteva essere quel Maestro e quell’operatore di miracoli di cui si parlava in tutto il paese.

NESSUNO È PROFETA NELLA PROPRIA PATRIA

Giunto il sabato, si mise ad insegnare nella sinagoga. «Da dove gli vengono queste cose?».

Giunto il sabato, si mise ad insegnare nella sinagoga. «Da dove gli vengono queste cose?».

LE letture odierne ci parlano del rifiuto della Parola di Dio. È l’esperienza a cui vanno incontro Ezechiele, Paolo e Gesù Cristo. L’incredulità di fronte alle provocazioni della Parola, la reazione dura e ostile sono esiti possibili a fronte della dinamica della libertà umana. Il profeta Ezechiele (I Lettura) al quale è stata affidata la missione di denunciare le infedeltà del popolo d’Israele per propiziarne la conversione, si sente circondato sempre e solo da “cardi e spine” che lo trafiggono. Scrivendo ai cristiani di Corinto (II Lettura), Paolo contro i suoi detrattori rivendica con forza la sua dignità di apostolo. L’autenticità del suo ministero è confermata dalle persecuzioni e dalla “spina nella carne” permessa da Dio per rendere fecondo il suo servizio al Vangelo. Gli abitanti di Nazaret (Vangelo) rifiutano di riconoscere in Gesù Cristo il Messia atteso: l’incredulità, l’indifferenza, l’ostilità di fronte alla Parola, la presa di posizione nei suoi confronti appartengono al mistero della libertà umana. Ma l’indifferenza rende opaca la vita spirituale, sterile l’azione, inerte il cuore.

Domenico Brandolino, ssp

Il cane

Fedele amico dell’uomo

“Cane”, illustrazione di Alfredo Brasioli, 2014.

“Cane”, illustrazione di Alfredo Brasioli, 2014.

IL cane (in ebraico keleb; in greco kuon), fedele amico dell’uomo, nell’antichità era utilizzato per la guardia dei greggi e la caccia. A causa della sua aggressività, dovuta all’abbandono e al maltrattamento da parte dell’uomo, il cane non godeva di buona fama (Cfr Qo 9,4). Spesso gruppi di randagi, ridotti alla fame diventavano pericolosi e, secondo una comune credenza, il loro morso procurava la malattia contagiosa della rabbia. Per tale ragione troviamo nella Bibbia espressioni di disprezzo collegate al simbolismo canino (Cfr 1Sam 17,43; 2Sam 9,8) e proverbi che riflettono una concezione negativa e violenta del cane (Cfr Pr 26,11.17; 1Re 22,38; 2Re 9; Sal 22,17.21; 68,24). Nella comune espressione simbolica, l’appellativo di “cane” è impiegato nei riguardi dei popoli impuri e di solito designa personaggi pagani (Cfr Dt 23,19; Mt 7,6; 15,26; Mc 7,1) ed eretici (2Pt 2,22; Ap 22,15). Vi sono anche testimonianze positive in alcuni detti evangelici (Cfr Mc 7,24-30; Lc 16,21) e nel racconto del libro di Tobia (Cfr Tb 11,4).

Giuseppe De Virgilio, biblista

VERSO L'ANNO STRAORDINARIO

Papa Francesco ha annunciato il 13 marzo un Anno Santo straordinario dedicato alla misericordia nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II. L’ultimo Anno Santo straordinario è stato indetto da Papa Karol Woityla nel 1983 dedicato alla Redenzione. Il Giubileo si aprirà l’8 dicembre 2015, giorno dell’Immacolata Concezione, e si concluderà il 20 novembre 2016, solennità di Cristo Re.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, rivolgiamo la comune preghiera a Dio nostro Padre, perché ci renda discepoli e testimoni del Cristo, primizia dell’umanità nuova.

Preghiamo insieme e diciamo:

A - Ascoltaci, o Signore


1. La Chiesa ha il compito di annunciare il Vangelo agli uomini e alle donne del nostro tempo. Perché lo faccia con coraggio, fede e genuina carità, preghiamo.

2. In tanti luoghi la libertà di pensiero e di parola è impedita. Perché sia data a tutti i popoli la possibilità di esprimere la loro fede, preghiamo.

3. Perché l’Anno Santo della misericordia, annunciato da Papa Francesco, possa recare frutti di conversione attraverso la riscoperta del sacramento della Penitenza e degli altri sacramenti, preghiamo.

4. Per la nostra comunità parrocchiale, che ogni domenica celebra l’Eucaristia, perché attinga la pace e la speranza che vengono dalla fede in Cristo, preghiamo.

Intenzioni della comunità locale

C - Signore Gesù, che hai conosciuto l’incomprensione e i limiti della condizione umana, insegnaci ad accettare le prove della vita con serenità e fiducia. Tu che vivi e regni con il Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.

A - Amen.

EUCARISTIA - MATRIMONIO - FAMIGLIA, Bari 27-30 agosto 2015

Relazioni: La famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo (Coniugi Franco Miano e Giuseppina De Simone); “Senza la Domenica non possiamo vivere” (Don Giorgio Mazzanti, docente di Sacramentaria, Università Urbaniana e Don Silvano Sirboni, liturgista, parroco); Ogni celebrazione è una festa nuziale (Mons. Bruno Forte); “Padre Mariano Magrassi” (Dom Giulio Meiattini o.s.b.); L’Eucaristia della famiglia nel Giorno del Signore (fr Enzo Bianchi, Bose).

Rivolgersi a Centro di Azione Liturgica, Segreteria. Via Liberiana 17 - 00185 Roma. Tel. 06.4741870 - Fax 06.4741860 - www.centroazioneliturgica.it
Ufficio Liturgico Diocesano - Segreteria: C.so AlcideDe Gasperi, 274/ A - 70125 Bari. Tel 080 5288408 - Fax 080 5690230- liturgico@odegitria.bari.it ; segreteria@66settimanaliturgica.it

XIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

6 LMio Dio, in te confido. Dio si rivela per entrare in comunione con noi e la nostra risposta è la preghiera. S. Maria Goretti (m.f.); S. Maria Teresa  Ledochowska. Gen 28,l0-22a; Sal 90,1-4.14-15; Mt 9,18-26.

7 M Nella giustizia, Signore, contemplerò il tuo volto. L’episodio di Giacobbe è simile alla notte oscura dei mistici. S. Panteno di Alessandria; S. Odone; S. Carlo Liviero. Gen 32,23-33; Sal 16,1-3.6-8.15; Mt 9,32-38.

8 M Su di noi, Signore, sia il tuo amore. La famiglia di Giacobbe anche se litigiosa non è abbandonata da Dio, anzi proprio attraverso colui che era stato rifiutato Dio le fa conoscere il suo amore. Ss. Aquila e Priscilla; S. Adriano III; B. Pietro Vigne. Gen 41,55-57; 42,5-7a.17-24a; Sal 32,2-3.10-11.18-19; Mt 10,1-7.

9 G Ricordiamo. Signore, le tue meraviglie. L’atteggiamento di Giuseppe verso i suoi fratelli serve per far cogliere a loro gli errori commessi e a riconciliarsi con lui e con Dio. Ss. Agostino Zhao Rong e c. (m.f.); S. Veronica Giuliani. Gen 44,l8-21.23b-29; 45,1.5; Sal 104,16-21; Mt l0,7-15.

10 V La salvezza dei giusti viene dal Signore. I racconti dei Patriarchi ci mostrano un Dio di cui ci si può fidare. Ss. Rufina e Seconda; Bb. Emanuele Ruiz e c. Gen 46,1-7.28-30; Sal 36,3-4.18-19.27-28.39-40; Mt 10,16-23.

11 S S. Benedetto, abate, patrono d’Europa. Festa (bianco). Gustate e vedete com’è buono il Signore. San Benedetto ha fondato monasteri in cui s’impara a servire il Signore con cuore libero e ardente. S. Pio I; S. Leonzio; S. Olga. Pr 2,1-9; Sal 33,2-11; Mt 19,27-29. Gen 27,1-5.15-29; Sal 134,1-6; Mt 9,14-17.

[12 XV Domenica del T.O. / B (S. G. Gualberto; S. Leone I). Am 7,12-15; Sal 84,9-14; Ef 1,3-14; Mc 6,7-13].
Enrico Maria Beraudo

11 luglio - San Benedetto da Norcia

Nato intorno al 480 a Norcia, è considerato il patriarca del monachesimo occidentale. Dopo un periodo di solitudine a Subiaco, passò alla forma cenobitica a Montecassino. La sua Regola aprì una via nuova alla civiltà europea dopo il declino di quella romana. In essa hanno un ruolo determinante la lettura meditata della Parola di Dio e la lode liturgica, alternate con i ritmi del lavoro (Ora et labora) in un clima intenso di carità fraterna e di servizio reciproco. Paolo VI lo proclamò patrono d’Europa (24/10/1964)..
Luigi Giovannini, ssp

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: Cielo nuovo (47); Tu sei come roccia (309).
Ritornello al Salmo responsoriale: E.M. Beraudo;
Rit. comune: Spero nel Signore (336).
Processione offertoriale: Conducimi tu (271).
Comunione: Passa questo mondo (300); Grandi cose (216).
Congedo: Acqua di fonte cristallina (207).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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