10 giugno 2018

La nostra vita è dono di Dio. Il suo amore per noi non ha limiti. La sua provvidenza ci investe giorno per giorno. «Chi compie la volontà di Dio» è il vero discepolo di Gesù, che egli non esita a chiamare con i nomi di “fratello”, “sorella” e “madre”.

GESÙ HA LO SPIRITO SANTO E LIBERA L’UOMO DA SATANA

Commento - Disegno: Stefano Pachì
NEL Vangelo oggi Gesù si esprime “con parabole” di fronte alla calunnia degli scribi, così davanti ai discepoli che lo credono «fuori di sé». Ma sullo Spirito Santo non transige. Gesù sa che gli uomini avranno bisogno di farsi illuminare dal Paraclito se vorranno accogliere la verità e riconoscere lui stesso come Salvatore. Lo Spirito Santo ci offre il dono del discernimento per compiere scelte secondo la volontà di Dio che tutto guida per la nostra salvezza. Lo Spirito di Dio è il buon consigliere quando siamo tentati di continuare il gioco dell’antico avversario che si compiace di mettere l’uno contro l’altro e l’uomo contro Dio (I Lettura).
San Paolo (II Lettura) ci invita a togliere dal nostro cuore lo scoraggiamento e ad ampliare il nostro orizzonte in vista del bene che ci consegnerà una «quantità smisurata di eterna gloria». Chi ci sostiene? Vano è lo sforzo senza lo Spirito Santo. Egli ci «insegni a rimanere quieti anche in mezzo a queste rocce» (Thomas S. Eliot) e ad attendere l’aurora con la gratitudine nel cuore.

Fr. Gianfranco Tinello, OFMCap

GESÙ, «IL SIGNORE»

“Risurrezione”, di Arrigo Poz (2008). Santuario Madonna di Monte Berico, Vicenza. Per gentile concessione. Foto Alessandro Calegaro.
IL titolo “Signore” riferito a Gesù è la traduzione del termine greco Kyrios (presente ancora oggi nell’invocazione: Kyrie elèison, «Signore abbi pietà»). È, questo, il nome che maggiormente evidenzia la divinità di Gesù. Infatti il nome JHWH (= Jahwèh) con cui la Bibbia chiama Dio non si può pronunciare, e perciò viene reso con il termine Kyrios, che gli scritti del Nuovo Testamento attribuiscono anche a Gesù.
Vero uomo, Gesù appare nella pienezza della sua divinità nella risurrezione. È questo evento che fa dell’uomo Gesù il Kyrios, che la comunità di fede riconosce e confessa come “il Risorto” e «il Signore dell’universo» («Ogni lingua proclami: Gesù Cristo è Signore!», Fil 2,11).
Le prime comunità cristiane ci hanno tramandato la più antica professione di fede in Gesù «Signore/ Kyrios» nella sua formulazione in lingua aramaica (molto simile all’ebraico), da esse usata nella loro liturgia. Si tratta dell’acclamazione Maràna thà, che troviamo in 1Cor 16,22. Essa attribuisce a Gesù il nome aramaico Mar, (“Signore”), che traduce il nome greco Kyrios, e può significare: «Signore nostro [Gesù] vieni!», oppure: «Il Signore [Gesù] viene».
Il nome “Signore” è «il nome che è al di sopra di ogni nome» (Fil 2,9) e sulle nostre labbra viene pronunciato solo grazie allo Spirito Santo: «Nessuno può dire: «Gesù è Signore», se non sotto l’azione dello Spirito Santo» (1Cor 12,3).

Don Primo Gironi, ssp, biblista

SAN GAETANO THIENE

SAN GAETANO THIENE - Definito da Pio XII: «Acceso apostolo del divino amore e campione insigne dell’umana carità», fu invocato come il Santo della Provvidenza, Gaetano (Vicenza 1480 - Napoli 1547), sacerdote nel 1516, promosse il rinnovamento della Chiesa: istituì associazioni per la formazione di laici e religiosi, ospedali per assistere gli incurabili, opere di assistenza caritativa e strutture per orfani e ragazze “emarginate”. Nel 1524, con il sostegno spirituale di Gian Pietro Carafa, Vescovo di Chieti, poi Paolo IV, fondò i Chierici Regolari Teatini.

Cristina Santacroce

Preghiera dei fedeli

C - Cari fratelli e sorelle, san Paolo ci invita a parlare perché animati dallo spirito di fede. Con fiducia filiale innalziamo le nostre preghiere al Padre. 

Diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore.

1.
Per il Papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi, perché illuminati dallo Spirito di verità aiutino i fedeli a conoscere il Cristo, l’inviato del Padre. Preghiamo:

2. Per i sofferenti che nella malattia provano la tribolazione del corpo, perché siano consolati dalla vicinanza dei familiari e amici, riflesso dell’amore divino. Preghiamo:

3. Per i governanti delle nazioni chiamati ad amministrare con rettitudine, affinché favoriscano il dialogo e la giustizia come soluzione ai conflitti. Preghiamo:

4. Per noi qui riuniti attorno alla mensa del Signore, perché possiamo divenire sempre più familiari a Gesù sull’esempio di Maria Madre di Dio. Preghiamo:

Intenzioni della comunità locale

C - O Padre, che nel tuo Figlio diletto hai fatto risplendere la pienezza del tuo Amore, rinnova il cuore dei tuoi fedeli affinché possano godere la dolcezza della tua presenza nelle vicende della loro vita. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen

X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

11 L S. Barnaba apostolo. Memoria (rosso). Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore. Tutti siamo chiamati a cooperare all’azione missionaria della Chiesa, con la testimonianza e col distacco affettivo dai beni di questo mondo. S. Paola Frassinetti; B. Maria Schininà. At 11,21b-26; 13,1-3; Sal 97,1-6; Mt 10,7-13.

12 M Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Gesù vuole che noi, con le nostre buone opere, facciamo gustare la sapienza e la potenza illuminatrice della sua Parola. S. Onofrio; S. Gaspare Bertone; B. Maria Candida dell’Eucaristia. 1Re 17,7-16; Sal 4,2-5.7-8; Mt 5,13-16.

13 M  S. Antonio di Padova, presbitero. Memoria (bianco). Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. La grandezza del cristiano consiste nel praticare con coerenza ogni precetto della legge divina e nell’impegnarsi a farla osservare. S. Cetéo o Pellegrino. 1Re 18,20-39; Sal 15,1-2.4-5.8.11; Mt 5,17-19.

14 G A te la lode, o Dio, in Sion. Non basta amare: bisogna essere amabili, facilitare il compito agli altri di amare ed essere pronti a fare il primo passo nella riconciliazione col fratello. S. Eliseo profeta; Ss. Valerio e Rufino; S. Metodio. 1Re 18,41-46; Sal 64,10-13; Mt 5,20-26.

15 V Io ti cerco, Signore: mostrami il tuo volto. Gesù vuole che diamo sempre il buon esempio; in particolare, devono darlo gli sposi cristiani, primi e indispensabili educatori dei loro figli. S. Vito; S. Amos profeta; B. Luigi M. Palazzolo. 1Re 19,9a.11-16; Sal 26,7-9.13-14; Mt 5,27-32.

16 S Tu sei, Signore, mia parte di eredità. La semplicità è raccomandata da Gesù anche nel dialogo con gli altri: un dialogo basato sulla lealtà e sulla reciproca fiducia. Ss. Quirico e Giulitta; B. Maria Teresa Scherer. 1Re 19,19-21; Sal 15,1-2.5.7-10; Mt 5,33-37.

[17 D  XI Domenica del T. O. / B (S. Raniero) Ez 17,22-24; Sal 91,2-3.13-16; 2 Cor 5,6-10; Mc 4,26-34].

D. Mariano Grosso, osb

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Padre che hai fatto (698); Beati quelli che ascoltano (615).
Salmo responsoriale: Ritornello: Spero nel Signore (137); M° A. Parisi.
Processione offertoriale: Molte le spighe (697).
Comunione: Sei come il sole (718); Il Signore è il mio pastore (661).
Congedo: Chi è mia Madre? (575).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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