Domenica 6 aprile 2014

DOMENICA DI LAZZARO – Prossimi ormai alla Settimana santa, la liturgia si sofferma sulla risurrezione di Lazzaro. Questo miracolo di Gesù è segno e anticipo della sua vittoria sulla morte e del dono della pienezza di vita.

GESÙ DISSE A MARTA: «IO SONO LA RISURREZIONE E LA VITA»

Quando Maria vide Gesù si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto».QUELLO che unifica la liturgia odierna è la definizione che Gesù dà di se stesso nella narrazione giovannea della risurrezione di Lazzaro: «Io sono la risurrezione e la vita». In questa domenica, il tema della vita risalta in tutta la sua evidenza. Esso viene preparato dalla visione del profeta Ezechiele (I Lettura) delle “ossa aride”, che simboleggiano la rovina di Israele. Queste ossa, sotto l’irrompere dello Spirito di Dio, riprendono vita e un popolo nuovo sta in piedi e si muove speditamente per il grande ritorno in patria. C’è, dunque, una speranza! Per l’apostolo Paolo (II Lettura), il cristiano che nel battesimo ha ricevuto lo Spirito Santo è chiamato a vivere per sempre unito a Cristo che lo ha liberato dal peccato e gli ha comunicato la nuova vita. La scena della risurrezione di Lazzaro, avvenuta a Betania, villaggio vicino a Gerusalemme, è per i discepoli presenti un segno grandioso: perché nella persona di Gesù sia glorificato il Padre e perché i discepoli credano che egli è l’inviato del Padre. Ed è un gesto che apre alla speranza: in Cristo Gesù anche noi risorgeremo. Una risurrezione iscritta nel futuro, ma già palese in Lazzaro e nei battezzati.

Quando Maria vide Gesù si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto».

Domenico Brandolino, ssp

San Filippo Neri, patrono dei giovani

San Filippo Neri, BONASERA SANTOIL decennio che stiamo attraversando viene dedicato dalla Conferenza Episcopale Italiana alle tematiche dell’educazione, della formazione, dell’istruzione e dello sviluppo per cui assai rappresentativa è la figura di san Filippo Neri (Firenze 1515 - Roma 1595), sacerdote ed educatore di grande spessore umano e caritativo. Il suo segreto era la Madonna, che egli venerava come “Mater Gratiae” onorando i misteri del santo Rosario. Per i giovani il nostro creò per primo l’Oratorio, un sano modo d’istruire, di studiare, di pregare – anticipatore delle idee di san Giovanni Bosco – e la Visita alle Sette Chiese. Anche le Quarantore, con l’esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione individuale, sono un’“invenzione” della pedagogia filippina: san Filippo, infatti, attraverso di esse metteva in relazione il Cristo Eucaristico con la Madonna e i giovani. La liturgia lo ricorda il 26 maggio.

Filippo Marino agiografo-mariologo

Prega con il Vangelo - Ravviva in noi, Signore Gesù, il dono della fede

Ravviva in noi, Signore Gesù, il dono della fede: fa’ che crediamo sempre più nella tua potenza e nel tuo amore, rendici solidali con coloro che sono nella sofferenza e, confidando nella materna intercessione di Maria, aiutaci a consolare coloro che sono nel pianto e a soccorrere i fratelli che sono nel bisogno, per offrire loro la speranza della gioia eterna, a cui si giunge, grazie alla tua Pasqua.

D. Mariano Grosso osb

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, Gesù chiede a Marta e oggi anche a noi: «Credi tu in me?». Senza la fede in Cristo non possiamo dirci cristiani. Chiediamo a Dio di donarci una fede solida, per poter superare con successo le difficoltà della vita.

Lettore - Preghiamo insieme e diciamo:

A - Ascoltaci, o Signore.

1.  Per la Chiesa: perché proclami con forza il messaggio di Cristo nel nostro mondo sconvolto dalla violenza e dalla guerra, preghiamo.

2. Per le donne e gli uomini del nostro tempo: perché riscoprano il vero senso della vita e si abbandonino con fiducia nelle mani di Dio, preghiamo.

3. Per i cristiani: perché, uniti intimamente a Cristo, vivano il mistero della sua morte e risurrezione, preghiamo.

4. Per noi stessi: perché viviamo intensamente il dramma della passione del Signore, preghiamo.

C - Signore Gesù Cristo, che hai vinto la morte risuscitando il tuo amico Lazzaro, libera anche noi dall’indifferenza, dall’egoismo e dallo scoraggiamento. Donaci di ritornare a una vita di fede autentica, per poter comunicare anche alle sorelle e ai fratelli la gioia di appartenerti. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

A - Amen.

V SETTIMANA DI QUARESIMA

7 L Con te, Signore, non temo alcun male. Gli episodi di Susanna e della donna adultera mostrano l’intervento di Dio che salva l’innocente e dona misericordia. San Giovanni Battista de La Salle; Sant’Ermanno Giuseppe. Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62; Sal 22,1-6; Gv 8,1-11.

8 M Signore, ascolta la mia preghiera. Il Padre ha donato la salvezza per mezzo della morte del Figlio in croce, avvenimento preannunciato simbolicamente nel libro dei Numeri, la prima lettura. Sant’Amanzio; Beato Clemente da Osimo; Santa Giulia Billiart. Nm 21,4-9; Sal 101,2-3.16-21; Gv 8,21-30.

9 M A te la lode e la gloria nei secoli. Non è sufficiente compiere alcune osservanze per essere veri cristiani, ma occorre seguire Gesù ogni giorno della vita. San Demetrio; San Liborio; Beato Antonio Pavoni. Dn 3,14-20.46-50.91-92.95; Sal Cant. Dn 3,52-56; Gv 8,31-42.

10 G Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza. La figura di Abramo è il collante delle due letture: egli, il modello del credente, ha accolto la promessa che ha trovato il suo compimento in Cristo Gesù. San Palladio; Santa Maddalena di Canossa; San Fulberto. Gen 17,3-9; Sal 104,4-9; Gv 8,51-59. 11 V Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore. I Giudei vogliono lapidare Gesù, ma non è ancora giunta la sua ora: il Signore è al suo fianco. San Stanislao; Santa Gemma Galgani; Beata Elena Guerra. Ger 20,10-13; Sal 17, 2-7; Gv 10,31-42.

12 S Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge. La risurrezione di Lazzaro diviene il pretesto per decidere di mettere a morte Gesù. San Giulio I; San Zeno; San Giuseppe Moscati. Ez 37,21-28; Cant. Ger 31,10-12b.13; Gv 11,45-56.

Enrico Maria Beraudo

13 D Domenica della Palme e della Passione del Signore /A (San Martino I; Beata Ida)
Is 50,4-7; Sal 21,8-9.17-20.23-24; Fil 2,6-l1; Mt 26,14 - 27,66

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: Santo, vero Spirito del Padre (186); Soccorri i tuoi figli (98).
Salmo responsoriale: Modulo: M° A. Parisi ; Ritornello: Spero nel Signore (336).
Processione offertoriale: Quando venne la sua ora (120).
Comunione: Pane vivo, spezzato per noi (373); Donaci, Signore, un cuore nuovo (81).
Congedo: Conducimi tu (271).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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