Domenica 18 maggio 2014

Nella Chiesa noi siamo le “pietre vive”, fondate sulla pietra angolare che è Cristo. Grazie a lui possiamo andare al Padre ed essere accolti come figli.

«IO SONO LA VIA, LA VERITÀ E LA VITA», dice il Signore

«Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio…».LA Chiesa, edificio spirituale costruito con pietre vive (II Lettura), possiede un tesoro inesauribile che le fa cavalcare i secoli e oltrepassare i confini delle culture. Infatti, laddove i bisogni sociali sono esigenti, i cristiani s’impegnano a intervenire mantenendo al loro centro il Vangelo e la preghiera (I Lettura). Questo segreto consente alla Chiesa di agire come unico corpo costituito di membra distinte ma non divise: unite dal medesimo Spirito di Cristo.
Come Gesù (Vangelo) è venuto a cambiare l’indirizzo della storia, così ogni cristiano è chiamato lì dove vive a portare la serenità e la fiducia di chi crede in Dio. Il Signore Gesù ha iniziato l’opera, ora spetta alla Chiesa portare l’annuncio di Cristo, attraverso l’amore del Vangelo. A ragione il salmo 30 loda il Signore poiché egli è l’ispiratore della giustizia. I suoi fedeli, mossi dalla carità e dall’esempio di Cristo servo, diacono, sono attenti alle povertà in ogni tempo e in ogni tipo di società. Il Signore ci prepara un posto nella pace del Padre, a noi il compito di leggere i segni dei tempi per trovare il nostro posto in questo mondo, affinché il disegno di amore di Dio si compia nei cieli e sulla terra.

«Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio…».

Fr Tinello Tinello, OFM, Cap

ALLEGORIA

“La parabola del buon Samaritano”, (illustrazione di Giorgio Trevisan). Sant’Agostino, con una lettura allegorica, identifica il Signore con il buon Samaritano, e l’uomo aggredito dai briganti come Adamo, origine e figura di tutta l’umanità decaduta.QUESTO termine di origine greca (allos, “altro”, agorèuo, “dire”) racchiude quel modo di interpretazione della Bibbia che era adottato dai Padri della Chiesa (cioè i grandi scrittori e commentatori della Bibbia dei primi secoli cristiani) e conosciuto come lettura allegorica.
Ricercare un “altro” significato di un testo biblico significava aprirsi a un “altro” registro (o modo) di lettura, un registro più  profondo, più spirituale, capace di illuminare e orientare la vita e la fede del credente. Ma soprattutto la lettura allegorica della Bibbia trovava la sua motivazione di fronte a quei testi che presentavano maggiori difficoltà di comprensione o contenevano
episodi e azioni che potevano sembrare a prima vista poco “edificanti” (pensiamo alla “guerra santa” o all’ordine divino di sterminare i nemici sconfitti o a comportamenti non sempre esemplari sotto l’aspetto morale). Alla lettura allegorica della Bibbia (il cui esponente principale fu Origène [185-254]) si contrapponeva la lettura letterale dei testi biblici, che venivano interpretati nel loro significato immediato. Anche gli ebrei conoscevano la lettura allegorica, che però applicavano al solo libro del Cantico dei cantici, interpretandolo come un canto d’amore di Dio (“lo sposo”) per il suo popolo Israele (“la sposa”). I commentatori cristiani
invece ne facevano un’ampia applicazione interpretando tutto l’Antico Testamento come “figura” o “tipo” o “anticipazione” del Nuovo Testamento (ad esempio Mosè e Gesù, le acque del Mar Rosso e l’acqua del Battesimo). Ma era nell’interpretazione delle parabole evangeliche che appariva con più evidenza la lettura allegorica,
come nell’interpretazione della parabola del buon Samaritano (Lc 10,29-37), dove il ferito è l’umanità colpita dal peccato, il buon Samaritano è Gesù salvatore, l’olio e il vino sono i sacramenti della Chiesa e l’albergo è la Chiesa.

“La parabola del buon Samaritano”, (illustrazione di Giorgio Trevisan). Sant’Agostino, con una lettura allegorica, identifica il Signore con il buon Samaritano, e l’uomo aggredito dai briganti come Adamo, origine e figura di tutta l’umanità decaduta.

Primo Gironi, biblista

Prega con il Vangelo - «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto Filippo?»

«Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto Filippo?» (Gv 14, 9). Che solitudine l’incomprensione e la cecità del cuore che spesso colpisce anche
noi, come Filippo che non vede il Padre in Gesù. E noi, quante volte non vediamo il Padre nell’uomo? Quante volte ti sentirai incompreso dalle nostre parole ed azioni! Aiutaci, nel prezioso tempo che ci è dato e dalle molteplici opportunità che Tu ci offri, a riconoscerti e a comprendere che solo Tu sei la via, la verità e la vita.

Letizia Battaglino

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, il Signore Gesù ci invita ad avere fiducia in Lui e nel Padre, solo così la nostra gioia sarà piena e la nostra sofferenza troverà conforto. Fiduciosi nella sua Parola preghiamo dicendo:

A - Buon Pastore, guida e proteggi la tua Chiesa.

1. Per la Chiesa diffusa nel mondo intero, affinché continui la sua opera concreta di carità verso tutti. Possa sempre tenere lo sguardo fisso su Gesù vero medico e medicina degli uomini. Preghiamo.

2. Per chi vive nelle tenebre della tristezza e della disperazione a causa del dolore fisico e morale. Le strutture civili e religiose possano lavorare con risorse adeguate, per lenire le sofferenze dei malati con giustizia e serenità. Preghiamo.

3. Per chi è stato travolto dal lutto di una persona cara, affinché la fede e la vicinanza di amici e parenti portino l’annuncio che i nostri defunti sono al sicuro con il Padre di ogni consolazione. Preghiamo.

4. Per la nostra comunità cristiana, affinché trovi in Cristo la via della felicità, la verità del cuore e la vita ripiena di gioia nello Spirito. Preghiamo.

C - Dio Padre buono, tu conosci i pensieri del nostro cuore e le storie di ognuno di noi. Conduci le nostre vite sul tuo sentiero nell’attesa di essere con te e vederti nella beatitudine. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

V SETTIMANA DI PASQUA

19 L Non a noi, Signore, ma al tuo nome da’ gloria. La coerenza di vita è il termometro per comprendere se veramente amiamo il Signore. Quando si rinuncia a  compiere alcuni atti per amore di Dio, è lì che cominciamo ad amare. San Pietro Celestino; San Crispino da Viterbo; Sant’Ivo. At 14,5-18; Sal 113B,1-4.15-16; Gv 14,21-26.

20 M I miei amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno. La pace è un bene a cui l’umanità anela più di qualunque altro. Ogni giorno però ci rendiamo conto di quanto sia difficile non solo raggiungerla, ma mantenerla. Solo la pace di Cristo è un dono autentico che non delude e non ha tramonto. San Bernardino da Siena (m.f.); Santa Lidia; Beato Guglielmo Thomson. At 14,19-28; Sal 144,10-13.21; Gv 14,27-31ª

21 M Andremo con gioia alla casa del Signore. Al Signore sta a cuore la nostra gioia e per questo non cessa di richiamarci, di starci vicino, di amarci. A noi spetta
solo di corrispondere con un sì ai suoi inviti di comunione. Santa Rita da Cascia (m.f.); Santa Giulia; Beata Umiltà (Rosanna). At 15,7-21; Sal 95,1-3.10; Gv 15,9-11.

22 G Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore. Accogliere Cristo nella propria vita è accogliere il Padre, Colui che ci ha creati e ci ama infinitamente. Non dovremmo mai dimenticare questa verità, perché il Signore ci ha offerto la possibilità di vivere con lui per sempre nella gioia. San Severino delle Marche; Sant’Isidoro, agricoltore; San Ruperto. At 13,13-25; Sal 88,2-3.21-22.25.27; Gv 13,16-20.

23 V Ti loderò tra i popoli, Signore. Non più servi, ma amici. Cristo cambia la nostra prospettiva di vita su questo mondo: non siamo schiavi di qualcuno o qualcosa, ma abbiamo la possibilità di vivere in comunione. Amici di Cristo e amici dei fratelli. San Desiderio; San Giovanni B. de Rossi; Sant’Onorato. At 15,22-31; Sal 56,8-12; Gv 15,12-17.

24 S Acclamate il Signore, voi tutti della terra. Il cristiano vive nel mondo, ma non è del mondo, perché appartiene al Salvatore. È come un corpo estraneo che le potenze del male non tollerano. Dobbiamo imparare a vivere su questa terra sempre con lo sguardo rivolto verso la nostra meta finale. B. V. Maria Ausiliatrice; San Vincenzo di Lerino; San Servulo. At 16,1-10; Sal 99,2-3.5; Gv 15,18-21.

Nicola Gori

25 D VI Domenica di Pasqua / A (San Beda; Santa Maria Maddalena de’ Pazzi) At 8,5-8.14-17; Sal 65,1.3-7.16.20; 1 Pt 3,15-18; Gv 14,15-21.

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: Cristo vivente (176); Alleluia! Giorno di Cristo risorto (165)
Salmo responsoriale: Modulo: M° A. Parisi
Ritornello: Alleluia pasquale (11)
Processione offertoriale: Amatevi, fratelli (255)
Comunione: O Gesù, tu sei il pane (367); Vieni, Santo Spirito (196)
Congedo: Ave, Regina caelorum (214)

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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