11 giugno 2017

Dio non è lontano dall’uomo. Noi siamo amati da Dio come figli. Oggi, questa liturgia eucaristica nella quale contempliamo le tre Persone della Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo, ci sostenga nella fede e ci apra alla lode e al ringraziamento.

«GLORIA AL PADRE E AL FIGLIO E ALLO SPIRITO SANTO»

Commento - Disegno: Stefano Pachì
LA sapienza della Chiesa pone la solennità della Santissima Trinità dopo la Pentecoste; non si possono penetrare i misteri divini senza lo Spirito Santo che egli ci ha lasciato in eredità. Dio si è progressivamente rivelato ai patriarchi e ai profeti. La misericordia e la fedeltà di Dio convinsero Mosè a chiedere all’Altissimo di camminare con il popolo. Bisognerà arrivare alla manifestazione di Cristo Gesù, per cogliere l’intima essenza della Santissima Trinità. Nell’odierna celebrazione, lo Spirito Santo, ci rivela che il Padre e il Figlio desiderano ardentemente avvicinarsi agli uomini e donare la vita eterna ai credenti (Vangelo). Se il firmamento è sfuocato dalle nubi delle nostre occupazioni e il trono del suo regno è così distante dai nostri abissi, che pur Egli dice di poter penetrare: «Fatevi coraggio a vicenda», esorta san Paolo (II Lettura).
L’iniziativa del Padre e del Figlio è di stare accanto all’umanità ancora oggi. Lo Spirito Santo, invocato per la comunità di Corinto, si fa dono e impegno per i battezzati nel nome della Trinità. Noi siamo il tempio santo abitato dallo Spirito.

Fr. Gianfranco Tinello, OFMCap

ITALA MELA OGGI BEATA

«LA volontà di Cristo, che io sento imperiosa nel profondo della mia anima, è di trascinarmi, d’immergermi negli abissi della SS. Trinità». Così Itala Mela, (1904-1957), oggi beata, oblata benedettina dell’abbazia romana di San Paolo fuori le Mura. Era una testimonianza che segnava un percorso fatto di riflessione, meditazione, sacrificio e preghiera.
La ricerca di un senso alla vita era iniziata in lei in maniera traumatica con la morte del fratello di appena nove anni, nel 1920. Durante gli anni universitari si riavvicina alla fede e grazie all’incontro con Mons. Montini, il cardinale Schuster e padre Gemelli inizierà un cammino di crescita spirituale nella Fuci.
Nel 1928 a Pontremoli un evento sconvolse la sua vita: dal tabernacolo della chiesa venne inondata da un raggio di luce e da una voce: «Tu la farai conoscere».
Decise di entrare tra le benedettine, ma fu costretta a rinunciare per malattia. Nel marzo 1929 una forte febbre la ridusse in fin di vita, ma si riprese e nella Pentecoste dello stesso anno si offrì vittima all’Amore misericordioso. Ebbe molte esperienze mistiche, tra le quali, la visione della Trinità.

Nicola Gori

La Madonna appare ai tre fanciulli

Apparizione della Madonna ai tre pastorelli
Dal 13 maggio al 13 ottobre 1917 la Vergine apparve sei volte invitando i tre pastorelli alla penitenza e alla preghiera, specie con il rosario, (il 13 ottobre si rivela come “La Madonna del Rosario”) per la conversione dei peccatori e la fine della guerra. Il 13 luglio la Signora svela il segreto di cui le prime due parti sono. 1) la visione dell’inferno; 2) la predizione di una “guerra peggiore” e la rivelazione che Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al suo Cuore Immacolato. Fatima ripropone l’accoglienza del Vangelo esortando alla conversione, la comunione riparatrice, la preghiera e la devozione a Maria.

Sergio Gaspari, Monfortano. Disegno di A. Allegretti 2016

BEATA MAMA ANTULA

BEATA MAMA ANTULA. Maria Antonia de Paz y Figueroa, nota in Sudamerica come Mama Antula, nacque a Santiago del Estero, in Argentina, nel 1730. Da laica consacrata, trascorse la sua vita al servizio degli ultimi. Durante la crisi del sistema coloniale, seguita dall’espulsione dei Gesuiti nel 1767, si dedicò a promuovere con perseveranza la spiritualità d’azione della Compagnia di Gesù: evangelizzazione dei popoli nativi ed assistenza ai poveri. Con tenacia e umiltà, nel 1795 fondò la congregazione delle Figlie del Divin Salvatore con sede a Buenos Aires, dove morì nel 1799. Venne beatificata il 27 agosto 2016.

Cristina Santacroce

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli carissimi, che siamo stati chiamati alla fede nel Dio Uno e Trino, presentiamo la nostra supplica e la nostra preghiera.

Diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore.

1.
Per il papa e i vescovi, padri e pastori della Chiesa, affinché con umiltà e carità, sappiano custodire e trasmettere i misteri divini, preghiamo:

2. Per tutti i popoli della terra, perché siano disponibili all’annuncio del Vangelo di Cristo e attenti alla voce della retta coscienza, preghiamo:

3. Per i sofferenti, affinché lo Spirito Santo li sostenga intimamente nella tristezza e siano prontamente aiutati nelle difficoltà, preghiamo:

4. Per noi qui riuniti alla mensa del Signore, affinché come figli dello stesso Padre, sappiamo coltivare relazioni fraterne e gioiose, preghiamo.

Intenzioni della comunità locale.

C
- Accogli, o Padre buono, le preghiere che con fiducia di figli abbiamo innalzato a te: dona sempre ai tuoi fedeli la luce del tuo Santo Spirito e la sapienza che viene dal Vangelo. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

12 L Gustate e vedete com’è buono il Signore. Sul monte, Gesù promulga la nuova ed eterna alleanza: gli scartati e gli ultimi sono i veri beati. S. Onofrio; S. Gaspare Bertoni; B. Maria Candida dell’Eucaristia. 2Cor 1,1-7; Sal 33,2-9; Mt 5,1-12a.

13 M S. Antonio di Padova, presbitero e dottore della Chiesa. Memoria (bianco). Risplenda su di noi la luce del tuo volto, Signore. Sale che insaporisca la vita, luce delle opere buone per suscitare lodi all’Altissimo: ecco i compiti del discepolo. S. Cetéo o Pellegrino. 2Cor 1,18-22; Sal 118,129. 13.131-133. 135; Mt 5,13-16.

14M Tu sei santo, Signore, nostro Dio. Legge e Profeti non sono soppressi, ma trovano compimento con Gesù. Con Lui si apre la strada che conduce al cielo. S. Eliseo pr.; Ss. Valerio e Rufino; S. Metodio. 2Cor 3,4-11; Sal 98,5-9; Mt 5,17-19.

15 G Donaci occhi, Signore, per vedere la tua gloria. Una giustizia realizzata secondo la lettera non basta. Bisogna attuarne lo spirito, anzi realizzarla con l’amore. S. Vito; S. Amos pr.; B. Luigi M. Palazzolo. 2Cor 3,15 – 4,1.3-6; Sal 84,9ab.10-14; Mt 5,20-26.

16 V A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento. In Cristo cambiano tutte le relazioni, anche quelle con il partner e con la propria corporeità: in particolare, diventa nuova l’”amoris laetitia”. Ss. Quirico e Giulitta; S. Aureliano. 2Cor 4,7-15; Sal 115,10-11.15-18: Mt 5,27-32.

17 S Misericordioso e pietoso è il Signore. A Gesù importa che si dica sempre la verità, più che la fedeltà ai giuramenti. S. Raniero; S. Nicandro e Marciano. 2Cor 5,14-21; Sal 102,1-4.8-9.11-12; Mt 5,33-37.

[18 D Corpo e Sangue di Cristo / A (S. Gregorio Barbarigo) Dt 8,2-3.14-16; Sal 147,12-15.19-20; 1 Cor 10,16-17; Gv 6,51-58].

Pasquale Giustiniani

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Padre, che hai fatto ogni cosa (698); La creazione giubili (668).
Salmo responsoriale: Modulo: da Il canto del salmo responsoriale (ElleDiCi, 2011); Ritornello: Popoli tutti, lodate il Signore (127).
Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (705).
Comunione: Un solo Signore (756); O Trinità infinita (19).
Congedo: Madre del salvatore (584).

ACCOMPAGNAMENTO
Clicca sull'immagine per ingrandire:

Accompagnamento


Archivio

Vai