11 Dicembre 2022

Oggi la liturgia, nella figura di Giovanni Battista, ci mostra quanto costi la coerenza e la fedeltà a Dio. Allo stesso tempo ci invita alla letizia: rallegriamoci, perché il Signore è vicino! Ogni rinuncia e sacrificio non sono fine a sé stessi, ma ci preparano ad accogliere con cuore puro il Signore che viene

ANDIAMO CON GIOIA INCONTRO AL SIGNORE

Commento-11-dicembre

Le letture liturgiche di questa domenica sottolineano il duplice carattere dell’Avvento, che intende predisporci sia alla venuta storica del Figlio di Dio, sia alla sua venuta alla fine dei tempi. L’opera salvifica del Figlio di Dio, adombrata dal profeta Isaìa nelle immagini festose del ritorno d’Israele dalla schiavitù babilonese (I Lettura), vive nella pagina evangelica come presenza amorevole, che libera dal male e risana, vivifica e allieta. La profezia si compie in Gesù: questo gli inviati devono riferire a Giovanni Battista, a conferma della solidità del suo operato di precursore. Ora che la bella notizia corre verso il carcere in cui Giovanni è rinchiuso, Gesù ne tesse l’elogio. La sua figura austera, il suo comportamento limpido e retto, le sue parole radicali e audaci sono note alla gente, ma Giovanni è di più, per la sua missione unica di preparare le coscienze ad accogliere il Messia. L’apostolo Giacomo (II Lettura) si sofferma, invece, sulla seconda venuta del Signore come orizzonte irrevocabile dell’esistenza terrena. Con parole pacate, egli esorta ripetutamente a tener desta l’attesa del Signore, perseverando nel bene con fermezza d’animo e serena fiducia.

don Giuliano Saredi, ssp

Vi lascio la gioia, vi do la mia gioia

La liturgia oggi ci invita alla gioia. Non dovrebbe essere questo un tratto caratteristico del cristiano? Certamente! Ma gli attentati alla gioia non mancano. Da quelli che ci procuriamo da soli a quelli, forse i più dolorosi, causati da amici e fratelli.

C’è poi la non-gioia frutto delle scelte politiche, spesso infelici, di chi ci governa, che si traducono per molti in maggiore povertà, ingiustizia, mancanza di lavoro, compressione delle libertà. Il diritto alla felicità scritto nella Costituzione degli Stati Uniti, e l’Inno alla Gioia dell’Unione Europea, sembrano oggi reliquie di un tempo passato per sempre, con le sue promesse di felicità. Non dobbiamo, però, perdere la speranza. Come la pace cristiana è differente da quella che dà il mondo, così è per la gioia cristiana, da non confondere con quella del mondo, che distrae dal dolore negandolo.

Guardiamo a Maria nell’Annunciazione. L’Angelo le si rivolge con questo saluto: «Rallegrati piena di grazia, il Signore è con te» (Lc 1,28). E che saluto! Non le dice questo o quello ma rallegrati, sii felice. La storia di Maria inizia con il linguaggio della gioia. E come poteva essere altrimenti? Lei è amata, traboccante dell’amore di Dio che sin dall’inizio del tempo l’ha scelta per essere la madre del suo Figlio. Possiamo anche noi partecipare di tanta gioia? Certamente! Accogliamo l’invito di Paolo ai Filippesi: «Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti» (Fil 4,4) e apriamoci a Dio, sorgente della vera gioia, della letizia, della felicità. A quelli di Maria, di Gesù Cristo sulla croce, dei santi, uniamo il nostro «sì» a Dio.

Spogliamoci da ogni dipendenza e idolatria, dal consumo, dall’egoismo, dalla tristezza, dal bisogno di possedere e di controllare tutto e facciamo spazio al Signore che viene. Apriamo i nostri cuori a Dio! Lui li riempirà dei suoi doni di grazia e di gioia. Il vero cristiano è questo, è chi crede che «il dono della grazia supera le capacità dell’intelligenza e le forze della volontà dell’uomo». L’amicizia di Dio, infatti, «ci supera infinitamente, non può essere comprata da noi con le nostre opere e può solo essere un dono della sua iniziativa d’amore. Questo ci invita a vivere con gioiosa gratitudine per tale dono che mai meriteremo» (cf. Esort. Ap. Gaudete et Exsultate, 54).

don Pietro Roberto Minali, ssp

Preghiera dei fedeli

C -Fratelli e sorelle, mentre pregustiamo la gioia del Natale che si avvicina, affidiamo al Signore i desideri di bene che portiamo in cuore per la Chiesa, per il mondo, per noi.
Lettore - Preghiamo insieme:  Vieni, Signore Gesù

1. Per la Chiesa: nelle tribolazioni e nelle prove conservi sempre la gioiosa speranza della salvezza, e l’annunci con costanza nell’attesa del Signore che viene. Preghiamo

2. Per chi è stanco e sfiduciato: rinfranchi il suo cuore pensando all’immensa bontà del Padre, che manda il suo Figlio a salvarci, e a lui si affidi con serena fiducia. Preghiamo

3. Per i perseguitati per la fede: coltivino la persuasione che, come avvenne per san Giovanni Battista, la loro sofferta testimonianza prepara la via a Cristo Signore. Preghiamo:

4.Per noi qui presenti: il nostro incontro eucaristico ravvivi la gioia della fraternità e ci renda capaci di avvertire la vicinanza di Gesù nelle vicende quotidiane. Preghiamo

Intenzioni della comunità locale.

C-  La tua venuta ci conforti, o Signore, e sostenga in noi la lieta speranza di godere un giorno con te il gaudio eterno. Tu vivi e regni nei secoli dei secoli

A - Amen.

Calendario liturgico:12-18 Dicembre 2022

12 L Fammi conoscere, Signore, le tue vie. L’autorità di Gesù viene contestata dai capi religiosi. Il loro non è amore per la verità, ma calcolo e opportunismo. B.V. Maria di Gua- dalupe (mf); B. Giacomo Capocci. Nm 24,2-7.15-17b; Sal 24; Mt 21,23-27

13 M S. Lucia (m, rosso). Il povero grida e il Signore lo ascolta. La parabola dei due figli annuncia la pazienza di Dio con i peccatori, ai quali offre sempre l’occasione per cambiare vita. S. Ottilia; B. Giovanni Marinoni. Sof 3,1-2.9-13; Sal 33; Mt 21,28-32

14 M S. Giovanni della Croce (m, bianco). Stillate cieli dall’alto e le nubi facciano piovere il giusto. È beato chi non trova in Gesù motivo di scandalo, ma gioisce per le sue parole e per le meraviglie che compie. S. Venanzio Fortunato. Is 45,6b-8.18.21b-25; Sal 84; Lc 7,19-23

15 G
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato. L’elogio di Giovanni il Battista da parte di Gesù, annuncia la grandezza del progetto di Dio. S. Valeriano; B. Maria Vittoria de Fornari. Is 54,1-10; Sal 29; Lc 7,24-30

16 V
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Gesù ha salde radici nella storia umana, appartenendo alla discendenza di Abramo e di Davide. S. Adelaide; B. Clemente Marchisio. Is 56,1-3a.6-8; Sal 66; Gv 5,33-36

17 S
Venga il tuo regno di giustizia e di pace. Gesù riceve testimonianza dalle opere che compie nel nome del Padre. È necessario ascoltare le sue parole per essere salvati. S. Giovanni de Matha; S. Modesto. Gen 49,2.8-10; Sal 71; Mt 1,1-17

18 D
IV domenica di Avvento / A. IV sett. di Avvento / A - IV sett. del Salterio. S. Gaziano. Is 7,10-14; Sal 23; Rm 1,1-7; Mt 1,18-24

Lucia Giallorenzo

Salmo

salmo11dicembre

PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.

- Inizio: Si accende una luce (458); Ti preghiam con viva fede (460).

Salmo responsoriale: Ritornello: M° S. Militello; oppure: Rallegratevi, fratelli (113).

Processione offertoriale: Vieni fra noi (758).

Comunione: Signore, vieni (459); O Redentore dell’uomo (454).

Congedo: Dono sublime del padre (577)

Sussidio Musicale Digitale in omaggio con La Domenica

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