12 marzo 2017

Trasfigurandosi, Gesù rivela in anticipo la sua gloria, per invitare i discepoli a vincere lo scandalo della croce. Con la liturgia affermiamo: «Solo attraverso la passione possiamo giungere al trionfo della risurrezione».

GESÙ CRISTO SUL MONTE ANTICIPA LA SUA GLORIA

Commento - Disegno: Stefano Pachì
LUNGO le celebrazioni domenicali di questo tempo quaresimale ci vengono proposte le grandi tappe della storia della salvezza, con i personaggi che ne sono stati protagonisti, come Abramo, da cui ha avuto origine il popolo di Dio (I Lettura). La sua figura è caratterizzata dalla piena disponibilità alla volontà di Dio e dalla collaborazione al suo progetto di salvezza. Egli rappresenta la moltitudine di tutti coloro che si fidano del Signore.
Il racconto della trasfigurazione (Vangelo) da una parte ci indica la finalità del digiuno e della pratica quaresimale con la trasformazione della nostra vita, dall’altra colloca al centro della storia della salvezza la persona di Gesù (“Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento”), e anticipa il mistero di gloria della sua morte e risurrezione. La presenza di Mosè e di Elia (rappresentanti dell’Antico Testamento) conferma che ora l’ascolto del credente va rivolto unicamente a Gesù (“Ascoltatelo!”). San Paolo (II Lettura) invita il cristiano a soffrire con lui per il Vangelo, per poter partecipare alla pienezza della redenzione operata da Cristo.

Orlando Zambello, ssp

SAN GIUSEPPE SPOSO DELLA B. V. MARIA

TUTTA l’avventura umana di Giuseppe comincia con un sogno: un sogno che svela un progetto di Dio su di lui, un progetto che lo trascende e a cui lui consegna la propria vita, con l’accettazione di prendere con sé Maria sua sposa e di diventare padre legale del Figlio di Dio. Un sogno sovvertitore, che mette in questione i suoi precedenti progetti.
Giuseppe: “uomo giusto”: (Mt 1,19). Un uomo che porta in sé ricchezza di umanità, che instaura un rapporto autentico con Dio e con il prossimo.
Quindi uomo di fede. Uomo disponibile a compiere il volere di Dio. Anche nei momenti difficili. Ha amato, ha protetto, ha custodito Maria e il suo Gesù, si è preso cura di loro. Ha salvato Gesù bambino dalla persecuzione di Erode, affrontando il grave disagio della migrazione in terra straniera, in Egitto: ha salvato il Salvatore.
Giuseppe, padre “speciale” di Gesù: padre nel senso affettivo, educativo, formativo. Ha amato Gesù con amore paterno. È stato responsabile della formazione umana di Gesù. È stato la figura terrena del Padre celeste. Giuseppe, uomo lavoratore. Di lui il Vangelo non riferisce nessuna parola. Ma ci dice che “fece” come l’Angelo gli aveva detto.
Giuseppe, uomo in ricerca. Maria dice a Gesù, dopo lo smarrimento al tempio: «Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Giuseppe ci insegna a cercare con amore e con passione il Signore nella nostra vita.

Mons. Giuseppe Greco

San Giuseppe con il bambino Gesù. Foto Zvonimiratleti/IStock
Preghiamo tutti insieme

A TE, O BEATO GIUSEPPE
, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio insieme a quello della tua santissima Sposa. Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Maria Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno, la cara eredità che Gesù Cristo acquistò con il suo Sangue, e con il tuo potere ed aiuto, soccorri ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amantissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal Cielo in questa lotta con il potere delle tenebre, o nostro fortissimo Protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del Bambino Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità. Estendi sopra ciascuno di noi il tuo continuo patrocinio, affinché con il tuo esempio, e con il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire, e conseguire l’eterna beatitudine in Cielo. Amen.

Leone XIII (1878-1903)

I FRATELLI CAVANIS

I FRATELLI CAVANIS - A Venezia, finita la gloriosa Repubblica (1797) e in una travagliata fase politico-sociale, la Provvidenza bussò al cuore di due fratelli, Antonio (1772-1858) e Marco Cavanis (1774–1853), ora Venerabili. In umile obbedienza allo Spirito e alla storia, diventeranno Educatori. Fondarono la Congregazione delle Scuole di Carità - Istituto Cavanis (1802), ora diffusa in 9 Paesi, facendo della Paternità, Gratuità e Provvidenza i capisaldi della santità, a servizio della Chiesa dei giovani.

P. Giuseppe Moni, CSCh.

TRASFIGURAZIONE

TRASFIGURAZIONE - «(Gesù) Li condusse sul monte e mostrò loro la sua regalità prima di patire, la sua potenza prima di morire, la sua gloria prima di essere oltraggiato, il suo onore prima di subire l’ignominia. Così, quando sarebbe stato catturato e crocifisso, i suoi apostoli avrebbero compreso che non lo era stato per debolezza, ma volontariamente e di buon grado per la salvezza del mondo».

(Omelia I sulla Trasfigurazione attribuita a Efrem Siro).

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, il nostro cammino sulle orme di Cristo passa attraverso il mistero della croce. Per essere partecipi anche della sua gloriosa risurrezione, invochiamo la luce e la forza che vengono dall’alto.

Preghiamo insieme dicendo: Conforta, Signore, la nostra debolezza.
1.
Per la Chiesa, chiamata ad annnunciare il Vangelo della giustizia e della pace, in un mondo continuamente minacciato dall’egoismo e dalla violenza, preghiamo:

2. Per coloro che attraversio il sacramento dell’Ordine o attraverso la vita consacrata, sono chiamati in modo speciale a far conoscere la gioia del Vangelo, con la testimonianza della loro vita, preghiamo:

3. Per le tante famiglie che ogni giorno devono affrontare grandi difficoltà a causa della povertà, della malattia e della discordia, preghiamo:

4. Per tutti noi che con il Battesimo siamo stati chiamati a mettere tutta la nostra vita al servizio dell’amore per lasciar trasparire la presenza e l’azione misericordiosa di Dio Padre, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C -
Padre di infinita misericordia, che nella trasfigurazione del tuo Figlio sul monte hai illuminato il grande mistero della croce, conforta la nostra debolezza nell’ora della prova. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

II SETTIMANA DI QUARESIMA

13 L Signore, non trattarci secondo i nostri peccati. Per bocca del profeta, il popolo riconosce di essere stato infedele all’alleanza. Non ha nessun titolo per implorare il perdono da Dio, se non la misericordia stessa di Dio. S. Sabino; S. Cristina; S. Ansovino. Dn 9,4b-10; Sal 78,8-9.11.13; Lc 6,36-38.

14 M A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio. Nel vangelo leggiamo un forte rimprovero contro l’ipocrisia religiosa che si annidava nelle guide spirituali del giudaismo di allora. S. Matilde; S. Paolina; B. Giacomo Cusmano. Is 1,10.16-20; Sal 49,8-9.16-17.21.23; Mt 23,1-12.

15 M Salvami, Signore, per la tua misericordia. Gesù per la terza volta annunzia ai dodici il suo destino di morte e di gloria. Diversa è la richiesta della madre “dei figli di Zebedeo”, la quale vuol vedere i suoi figli come ministri nel futuro regno messianico. Netta la risposta di Gesù, l’autorità sia servizio e non potere. S. Zaccaria profeta; S. Luisa de Marillac; B. Artemide Zatti. Ger 18,18-20; Sal 30,5-6.14-16; Mt 20,17-28.

16 G Beato l’uomo che confida nel Signore. Viene narrata la famosa parabola, solo di Luca, del ricco epulone e del misero Lazzaro: ricorda l’importanza del buon uso delle ricchezze e della premura verso i bisognosi. Ss. Ilario e Taziano; S. Eriberto; B. Giovanni Sordi. Ger 17,5-10; Sal 1,1-4.6; Lc 16,19-31.

17 V Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie. La parabola dei vignaioli omicidi. La vigna è il popolo che Dio ha scelto. Purtroppo Israele ha spesso rifiutato i benefici divini, uccidendo i profeti (i servi), ora rifiuta il Figlio di Dio. La vigna sarà data ad altri popoli. S. Patrizio; S. Geltrude; B. Corrado. Gen 37,3-4.12-13a.17b-28; Sal 104,16-21; Mt 21,33-43.45-46.

18 S Misericordioso e pietoso è il Signore. È la famosa parabola del figliol prodigo, che ha per protagonista non tanto il figlio prodigo di peccato, quanto piuttosto il padre prodigo d’amore. Egli attende senza tregua il volto del figlio. S. Cirillo di Gerusalemme; S. Frediano; S. Edoardo. Mi 7,14-15.18-20; Sal 102,1-4.9-10.11-12; Lc 15,1-3.11-32.

[19 D III Domenica di Quaresima / A Es 17,3-7; Sal 94,1-2.6-9; Rm 5,1-2.5-8; Gv 4,5-42]. Quest’anno la solennità di San Giuseppe verrà celebrata il 20 marzo.

o.z.

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009.

Inizio: Soccorri i tuoi figli (98); Tu sei come roccia (309).
Salmo responsoriale: Modulo: da Il canto del Salmo responsoriale (ElleDiCi, Leumann 2011); Ritornello: Spero nel Signore (336).
Processione offertoriale: Tu, fonte viva (381).
Comunione: Tendo la mano (304); Se tu mi accogli (96).
Congedo: Tu percorri con noi (307).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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