Guida all’ascolto della Parola di Dio / 8

IL “CUORE” NELLA BIBBIA

“Davide, il cantore”. «Crea in me, o Dio, un cuore puro». Questa preghiera sulle labbra di Davide è racchiusa nel salmo 51,12.«TU amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore» (Dt 6,5). Nella Bibbia l’invito ad amare il Signore coinvolge sempre il “cuore” dell’uomo. Infatti, mentre per noi il cuore indica il “luogo” dei sentimenti e dell’affetto, nella concezione biblica designa invece tutto l’uomo, la sua volontà e coscienza, la sua capacità di scegliere e di decidere tra il bene e il male. Nel cuore è quindi il centro della persona, da cui si diffondono il bene e il male. Per questo Gesù può dire ai suoi contemporanei che il male non viene dal di fuori dell’uomo, ma ha le sue vere origini nell’uomo stesso, nelle sue scelte, nel suo stile di vita, cioè nel suo “cuore”: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri… invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo» (Marco 7,21-23; Cfr anche Matteo 15,10-20). Nel “cuore” dell'uomo quindi culmina l’opera educatrice di Dio che, partendo dalle molte norme esteriori, è ora finalmente arrivata, con la parola di Gesù, al suo centro, alla sua interiorità, al suo “cuore”. Un atteggiamento dell’uomo particolarmente disapprovato dalla Bibbia è la “durezza di cuore”: «Non indurite il cuore come a Merìba » (Sal 95,8), «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli » (Mt 19,8). La “durezza di cuore” è chiamata nel Vangelo con il vocabolo greco sklerokardìa (letteralmente: “sclerosi del cuore”). Il termine skleròtes (“sclerosi”) indica l’indurimento o la chiusura delle arterie, per cui il sangue non fluisce con facilità nel nostro organismo, con grave rischio per la salute. Così è dell’uomo nel cui cuore non fluisce più la Parola di Dio. Non più alimentato da questo flusso vitale, l’uomo rischia il fallimento totale di se stesso. Si rende allora necessaria una profonda conversione, che il Salmista invoca con umiltà («Crea in me, o Dio, un cuore puro»; Sal 51,12) e che Gesù chiama “purezza di cuore”, alla quale è promessa la beatitudine della visione di Dio («Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio»; Mt 5,8).

“Davide, il cantore”. «Crea in me, o Dio, un cuore puro». Questa preghiera sulle labbra di Davide è racchiusa nel salmo 51,12.

Primo Gironi, biblista

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