Domenica 22 giugno 2014

Il Signore ha nutrito il popolo d’Israele nel deserto, donandogli la manna. Oggi ci nutre nell’Eucaristia con il corpo di Cristo. Ascoltiamo l’apostolo Paolo che ci dice: «Noi che mangiamo lo stesso pane, dobbiamo formare un solo corpo».

«IO SONO IL PANE VIVO DISCESO DAL CIELO»

«Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Gv 6,51).OGGI la Chiesa festeggia il mistero del Corpo e del Sangue di Cristo. Nella prima Lettura ci viene ricordato il dono della manna del deserto, simbolo dell’eucaristia, quale cibo nel cammino della nostra vita, soprattutto nei momenti più duri e difficili. Il vagabondare nel deserto da parte di Israele è figura della nostra esistenza: un cammino segnato dalla minaccia della morte, nel quale non viene meno il desiderio della terra promessa. Ma ecco il miracolo: Dio si fa vicino, il cielo scende sulla terra. Dio si è fatto carne: in che modo questo evento cambia la nostra vita? La risposta ce la suggerisce la seconda Lettura e il Vangelo. Dio si è fatto carne, e la carne si è fatta pane, ostia. Come trovare Cristo in quel frammento? Ce lo dice Paolo: «Il pane che noi spezziamo, è comunione con il corpo di Cristo». E in modo più esplicito Gesù: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui». È vero, Cristo si è fatto piccolo, fino quasi a scomparire in quel pezzetto di pane perché vuole che noi stessi diventiamo il suo corpo! Signore grazie, perché hai scelto di rimanere con noi, per continuare a nutrire la nostra vita con la tua presenza.

«Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Gv 6,51).

Filippo Rappa ssp

IL “CUORE” NELLA BIBBIA

“Davide, il cantore”. «Crea in me, o Dio, un cuore puro». Questa preghiera sulle labbra di Davide è racchiusa nel salmo 51,12.«TU amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore» (Dt 6,5). Nella Bibbia l’invito ad amare il Signore coinvolge sempre il “cuore” dell’uomo. Infatti, mentre per noi il cuore indica il “luogo” dei sentimenti e dell’affetto, nella concezione biblica designa invece tutto l’uomo, la sua volontà e coscienza, la sua capacità di scegliere e di decidere tra il bene e il male. Nel cuore è quindi il centro della persona, da cui si diffondono il bene e il male. Per questo Gesù può dire ai suoi contemporanei che il male non viene dal di fuori dell’uomo, ma ha le sue vere origini nell’uomo stesso, nelle sue scelte, nel suo stile di vita, cioè nel suo “cuore”: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri… invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo» (Marco 7,21-23; Cfr anche Matteo 15,10-20). Nel “cuore” dell'uomo quindi culmina l’opera educatrice di Dio che, partendo dalle molte norme esteriori, è ora finalmente arrivata, con la parola di Gesù, al suo centro, alla sua interiorità, al suo “cuore”. Un atteggiamento dell’uomo particolarmente disapprovato dalla Bibbia è la “durezza di cuore”: «Non indurite il cuore come a Merìba » (Sal 95,8), «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli » (Mt 19,8). La “durezza di cuore” è chiamata nel Vangelo con il vocabolo greco sklerokardìa (letteralmente: “sclerosi del cuore”). Il termine skleròtes (“sclerosi”) indica l’indurimento o la chiusura delle arterie, per cui il sangue non fluisce con facilità nel nostro organismo, con grave rischio per la salute. Così è dell’uomo nel cui cuore non fluisce più la Parola di Dio. Non più alimentato da questo flusso vitale, l’uomo rischia il fallimento totale di se stesso. Si rende allora necessaria una profonda conversione, che il Salmista invoca con umiltà («Crea in me, o Dio, un cuore puro»; Sal 51,12) e che Gesù chiama “purezza di cuore”, alla quale è promessa la beatitudine della visione di Dio («Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio»; Mt 5,8).

“Davide, il cantore”. «Crea in me, o Dio, un cuore puro». Questa preghiera sulle labbra di Davide è racchiusa nel salmo 51,12.

Primo Gironi, biblista

Prega con il Vangelo - «Grazie Padre, per il sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo...»

Grazie Padre, per il sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo, che ci hai lasciato come memoriale del tuo amore smisurato. Fa’, Signore, che l’Eucaristia rinnovi la vita e il ritmo delle nostre comunità, e il tuo Spirito ci conceda di saper trasfondere nella vita ciò che abbiamo celebrato.

F.R.

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, nel Corpo donato e nel Sangue versato del suo Figlio Gesù, Dio fa risplendere per noi la misura del suo amore e ci dona il cibo e la bevanda per alimentare la nostra unione con lui e fra di noi. Con fiducia eleviamo la nostra preghiera.

L - Preghiamo dicendo:

A - Ascoltaci, o Signore.

1. Per il Papa... Il sacrificio di Cristo, reso presente in ogni celebrazione eucaristica, sia per il successore di Pietro sorgente di rinnovato vigore per guidare la Chiesa verso i nuovi orizzonti di un mondo che cambia. Preghiamo.

2. Per i ministri ordinati e per tutte le persone consacrate. Il sacramento dell’Eucaristia li sostenga nella loro scelta di vita e faccia di loro un chiaro segno dell’amore di Dio per l’umanità che soffre e che spera. Preghiamo.

3. Per coloro che si trovano in difficili situazioni di vita. Il sacrificio di Cristo continuamente offerto per la salvezza del mondo, rischiari la notte del dolore, solleciti la fraterna carità e apra il cuore alla speranza che non muore. Preghiamo.

4. Per i fanciulli che si accostano per la prima volta alla mensa eucaristica. La comunione con Cristo e con il suo corpo che è la Chiesa possa sviluppare in loro i semi di bontà che portano nel cuore per la loro gioia e per il bene della famiglia e della società. Preghiamo:

5. Per la famiglia di Dio oggi qui convocata. L’Eucaristia plasmi la nostra esistenza e ci renda capaci di portare a tutti la presenza di Cristo, pane di vita, attraverso la testimonianza della nostra carità. Preghiamo:

C - Padre di misericordia, che in Gesù Cristo, pane disceso dal cielo, ti chini sull’umanità sofferente,
sostieni la nostra fede, mantieni viva la fiamma della nostra carità e il desiderio di te, meta ultima del nostro pellegrinaggio terreno. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

XII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

23 L Salvaci con la tua destra e rispondici, Signore! Guardiamo a noi e alla nostra vita, invece di emettere facili giudizi sugli altri e sui loro difetti. Saremo tutti giudicati da Dio con lo stesso metro con cui oggi giudichiamo gli altri. San Giuseppe Cafasso; San Lanfranco; Beata Maria R. Cimatti. 2Re 17,5-8.13-15a.18; Sal 59,3-5.13-14; Mt 7,1-5.

24 M Natività di San Giovanni Battista. Solennità (bianco) Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda. Al momento della circoncisione, sia Elisabetta che Zaccaria concordano sul nome del loro neonato: Giovanni. Su di lui sarà la mano dell’Altissimo, che lo fortificherà fino a che egli si manifesti a tutto il popolo dell’alleanza. San Teodolfo. Is 49,1-6; Sal 138,1-3.13-15; At 13,22-26; Lc 1,57-66.80.

25 M Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti. Come distinguere un vero annunciatore di Dio da un falso profeta? Anche le persone si riconoscono dai frutti, ci ricorda Gesù. San Massimo di Torino; San Guglielmo di Montevergine; San Prospero. 2Re 22,8-13; 23,1-3; Sal 118,33-37.40; Mt 7,15-20.

26 G Salvaci, Signore, per la gloria del tuo nome. Entrare nel Regno dei cieli non è questione di parole da dire, bensì di decisioni da prendere. Chi mette in pratica le parole di Gesù, sta costruendo sulla roccia. Santi Giovanni e Paolo; San Vigilio; San Josemariá Escrivá de Balaguer. 2Re 24,8-17; Sal 78,1-5.8-9; Mt 7,21-29.

27 V Sacratissimo Cuore di Gesù. Solennità (bianco). L’amore del Signore è per sempre. Stanchi ed oppressi, veniamo a te, cuore mite e umile di Gesù: facci conoscere, in te, il Padre divino! San Cirillo d’Alessandria. Dt 7,6-11; Sal 102,1-4.6-8.10; 1Gv 4,7-16; Mt 11,25-30.

28 S Cuore Immacolato di Maria. Memoria (bianco). Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore. Coltiviamo gli stessi sentimenti del cuore di Maria: «Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore» (Lc 2,51). Angosciata di fronte al mancato ritrovamento di Gesù, con lei ascoltiamo la risposta di quel “suo” ragazzo, che pone al primo posto il Padre dei cieli. Sant’Ireneo; Santa Vincenza Gerosa. Is 61,9-11; Cant. 1Sam 2,1.4-8; Lc 2,41-51.

Pasquale Giustiniani

29 D Santi Pietro e Paolo, apostoli (Beato Raimondo Lullo)
At 12,1-11; Sal 33,2-9; 2 Tm 4,6-8.17-18; Mt 16,13-19.


Giornata dell’Obolo di san Pietro per la carità del Papa.

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio:  Il pane del cammino (358); Cristo Gesù, Salvatore (273).
Salmo responsoriale: Modulo: G. Assandri;
Ritornello: Popoli tutti, lodate il Signore (183).
Processione offertoriale: O Dio dell’universo (297)
Comunione: E venne il giorno (352-353); Tendo la mano (304).
Congedo: Acqua di fonte cristallina (207).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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