29 marzo 2015

L’entusiasmo della gente verso Gesù che entra in Gerusalemme si trasforma nell’inatteso grido: «Crocifiggilo!». Nel brano evangelico che introduce la processione delle Palme e in quello del racconto della Passione si staglia la Croce, culmine del Vangelo di Marco

BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE

La folla gridava: «Osanna!… Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!».

La folla gridava: «Osanna!… Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!».

LA Liturgia della Parola di questa domenica delle Palme è oltremodo ricca: unisce alla commemorazione dell’ingresso messianico di Gesù in Gerusalemme, il memoriale della sua Pasqua che è mistero di morte, sepoltura e risurrezione. Concentrando la nostra attenzione su un aspetto, quello della croce, la Liturgia ci invita a guardare il brillante prezioso che è Cristo da una angolazione precisa, senza però dimenticare tutta la luce che questo diamante ci dà. Non stiamo semplicemente ricordando quello che Cristo ha vissuto, ma celebrando la sua donazione totale che unisce alla croce la potenza della risurrezione. Isaia (I Lettura) con il canto del “Servo sofferente” ci mostra la profezia che si realizza in Gesù. San Paolo (II Lettura) ci offe un antico inno che, sottolineando la spogliazione di Cristo fino alla morte, ci mostra la croce come suo trono: da lì egli riceve un nome al di sopra di ogni altro nome. Il lungo Vangelo si sofferma su ogni dettaglio della passione per condurci al suo vertice: l’affermazione del centurione: «Veramente quest’uomo era figlio di Dio». Oggi, anche noi siamo invitati a riconoscere sulla croce la divinità di Gesù.
Elide Siviero

L'ABBRACCIO DEL PADRE MISERICORDIOSO

“Padre con il figliol prodigo”, scultura di Ferdinando Perathoner.«IO vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia... Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto» (Papa Francesco). La nostra vita è una continua battaglia contro quell’unico peccato, che è origine di tutti gli altri peccati: l’idolatria di sé. Una lotta dalla quale non si esce senza qualche ferita. Dio ha mandato il suo Figlio «non per condannare, ma per salvare; non per curare i sani, ma i malati» (Gv 3,17; Mt 9,12). Con questa stessa missione il Risorto ha inviato nel mondo i suoi discepoli: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi» (Gv 20,21). Si tratta di offrire la misericordia e il perdono di Dio a quanti, pur credendo a quei valori di vita incarnati da Gesù, devono umilmente riconoscere anche la propria infedeltà a quel modello di vita. Il sacramento della Penitenza ( = confessione) non è omologabile ad un tribunale umano e tanto meno ad “una sala di tortura” (Papa Francesco). Il sacramento della Penitenza è espressione visibile di quella Chiesa che è chiamata dal suo Fondatore ad «essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possano sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo » (Papa Francesco). Nel sacramento della penitenza, infatti, non è tanto importante ciò che si è fatto in passato, quanto piuttosto ciò che si intende fare per il futuro, per quanto possibile.

Silvano Sirboni, liturgista

Nella foto: “Padre con il figliol prodigo”, scultura di Ferdinando Perathoner.

Intenzioni: Aprile

Universale: Perché gli uomini imparino a rispettare il creato e a custodirlo quale dono di Dio.
Per l’evangelizzazione: Perché i cristiani perseguitati sentano la presenza confortante del Signore Risorto e la solidarietà di tutta la Chiesa.
Vescovi: Perché ogni Chiesa particolare si impegni ad essere presente dove maggiormente mancano la luce e la vita del Risorto.
Mariana: Maria, la “piena di grazia” ci ricordi che tutti siamo chiamati alla santità.

IN PREGHIERA CON IL SALMO 21/22

Nell’ora delle tenebre aiutaci, o Padre, a confidare nel tuo amore. Mai la malizia prevarrà sulla tua grazia. Mentre il tuo Figlio si dona come “servo innocente” per noi, la tua misericordia si manifesta nel mondo, rinnovando ogni cosa. La morte non è l’ultima parola: essa cede il posto alla vita senza fine.

Preghiera dei fedeli

C - Il Signore Gesù ha dato la sua vita sulla croce ed è lui stesso che con le sue mani forate e il fianco aperto presenta al Padre le nostre suppliche

Con fiducia, diciamo insieme:

A - Per la passione del tuo Figlio, ascolta, o Padre, la nostra preghiera.


1. Per la Chiesa perché, attraverso ciascuno di noi, sia una chiara immagine di quel Gesù che è stato mandato non per condannare, ma per
salvare, preghiamo.

2. Per i cristiani perseguitati in tante parti del mondo, perché le loro sofferenze e il loro sangue siano testimonianza feconda per aprire il cuore di molti al Vangelo di Cristo, preghiamo.

3. Per le tante persone emarginate e disprezzate nelle periferie esistenziali di questo mondo, perché non siano ignorate e abbandonate sotto il peso delle loro croci, preghiamo.

4. Per i tanti giovani che in questo inizio della Settimana Santa si ritrovano attorno alla croce, perché trovino il coraggio di mettere le loro forze e il loro entusiasmo a servizio di tutto ciò che è vero, buono e giusto, preghiamo.

Intenzioni della comunità locale.

C - Accogli, Padre, la nostra preghiera perché, anche nell'ora oscura della sofferenza, mai ci venga a mancare la luce che splende oltre la croce. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

SETTIMANA SANTA

30 Lunedì santo. Il Signore è mia luce e mia salvezza. Gesù è pienamente consapevole della sua imminente morte e sepoltura. Tra tanto odio dei suoi avversari e l’ingordigia di un suo discepolo, Gesù loda il gesto delicato di Maria verso la sua umanità, presto oggetto di estrema crudeltà. S. Secondo. Is 42,1-7; Sal 26,1-3.13-14; Gv 12,1-11.

31 Martedì santo. La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza. L’arresto di Gesù doveva passare attraverso il tradimento di un discepolo, Giuda, schiavo a sua volta del diavolo che lo possiede, ed entrambi inconsapevoli strumenti per la glorificazione di Dio nel Figlio dell’uomo. S. Beniamino. Is 49,1-6; Sal 70,1-6.15.17; Gv 13,21-33.36-38.

Mercoledì santo. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi. Il tradimento suppone sempre un calcolo errato, che svaluta un bene. Il Figlio dell’uomo è svenduto per sole trenta monete d’argento. È il grave errore di ogni peccato, preceduto sempre da una svalutazione dei beni divini. S. Maria Egiziaca. Is 50,4-9a; Sal 68,8-10.21-22.33-34; Mt 26,14-25.

Tarcisio Stramare, osj

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI:
da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: Processione con le palme: Osanna al Figlio di David (105-106); Sei giorni prima della Pasqua (107).
Ritornello al Salmo responsoriale: da Il canto del salmo responsoriale (ElleDiCi 2011); Oppure: Rit. comune: Mio Dio, mio Dio (108).
Processione offertoriale: Quando venne la sua ora (120).
Comunione: Padre,se questo calice (109-110); O Croce gloriosa (142).
Congedo: Sei giorni prima della Pasqua (107).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento

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