19 Novembre

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).

Dona e sarai dono


Oggi il Vangelo ci parla di un padrone che ha piena fiducia dei suoi servi. Conosce le capacità di ogni singolo servitore e si fida ciecamente di ciascuno. A ognuno consegna dei talenti; a chi cinque, a chi due, a chi uno. È chiaro il significato del racconto: non è il molto o il poco ciò che conta, ma il mettere a frutto tutto quello che Dio, l’unico Padrone e Signore, affida a ciascuno. Al battezzato è richiesta una responsabilità attiva che si misura con il parametro della lealtà. Dio non teme di consegnarci «i suoi beni» che sono da amministrare secondo la logica del tutto. Infatti, chi risponde con «tutto sé stesso» a Dio diviene, per mezzo di Cristo, «proprietà di Dio». Senza paura, anzi, con la sincera furbizia dei santi, il cristiano deve promuovere gli interessi del Signore che chiede una risposta piena da parte di ognuno. Il dono ricevuto è proprietà di Dio e non è da nascondere, ma va fatto fruttificare con onesta scaltrezza, perché divenga dono anche per gli altri. È così che il battezzato si manifesta al mondo come vero “figlio della luce”, lui stesso “dono” di Dio per la crescita del suo Regno.
don Michele G. D’Agostino, ssp

Apri la mano a chi è nel bisogno

La presenza dei poveri nella Bibbia occupa un posto rilevante. È lo stesso mondo antico con i suoi limiti, le sue carenze, i pochi mezzi di sussistenza e la diffusione della schiavitù a mettere a nudo la condizione di povertà e di indigenza di molti strati della società.

Come oggi, anche il mondo biblico ha conosciuto sperequazioni e disuguaglianze. Infatti, accanto ai poveri è sempre presente la categoria dei ricchi, nelle cui mani sono le leve del potere (governo, giustizia, esercito) e gran parte dei beni disponibili (come il patrimonio edilizio, le proprietà terriere, le attività commerciali). La Bibbia non è un trattato di sociologia. Essa non contiene soluzioni ai problemi sociali, ma la Parola di Dio, che offre, nella libertà e nella verità, una visione della vita e del mondo ispirata alla giustizia, alla fraternità, alla solidarietà.

Sulla bocca dei profeti questa Parola diventa richiamo ai ricchi per aprire la mano a chi è nel bisogno e per convertire il cuore da quella mentalità ingiusta che considerava la ricchezza una benedizione e la povertà una maledizione. Tutto questo è bene espresso dal Messaggio di papa Francesco per la 7a Giornata mondiale dei Poveri, il cui contenuto prende ispirazione dal libro di Tobia, ed è chiaro fin dal titolo: «Non distogliere lo sguardo dal povero» (Tb 4,7), che è quanto l’anziano Tobi raccomanda al figlio Tobia.

La Parola di Dio è un forte richiamo anche per noi, oggi, a chinarci sulla condizione di estrema incertezza, solitudine e povertà di tanti nostri contemporanei. E quando l’aiuto è dato allo straniero non va dimenticato che questo va armonizzato con l’aiuto dato ai poveri, ai senza casa e ai disoccupati che già sono tra noi e nelle nostre famiglie. «Dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, senza tetto, vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti»: così il profeta Isaia vede l’armonia della società quando avviene l’abbraccio tra ricchezza e povertà, tra lo straniero e chi lo accoglie (Is 58,7). È l’armonia annunciata da Gesù, che, nelle sue Beatitudini, offre sia al ricco sia al povero una spiritualità della povertà, come via per entrare nel Regno:

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli» (Mt 5,3).

don Primo Gironi, ssp, biblista

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, il Signore ci chiede di essere vigilanti perché a nessuno manchi quanto è necessario per vivere dignitosamente. A lui rivolgiamo le nostre suppliche.

Lettore - Diciamo insieme:  Signore, ascoltaci.

1. Per la Chiesa, i suoi pastori e tutti i battezzati: ognuno sappia mettere a frutto i talenti ricevuti dal Signore per il bene dei fratelli. Preghiamo:
2. Per il nostro Paese e il nostro popolo: ognuno sappia valorizzare i doni e i talenti di fede, di cultura e di bellezza ricevuti, per costruire una società sempre più giusta e solidale. Preghiamo:
3. Per chi vive come se il Signore non esistesse e per chi invece lo attende nella paura: ognuno apprenda a usare bene il tempo che gli è dato e a vivere nella pace. Preghiamo:
4. Per i genitori cristiani: illuminino le loro dimore e le giornate dei figli con una vita virtuosa ricca di fede e di opere buone. Preghiamo:
5. Per la nostra comunità: nutrita dall’Eucaristia diventi sempre più credibile nell’imitare il Maestro divino nella sua donazione totale per la salvezza dei fratelli.

Preghiamo:Intenzioni della comunità locale.

C - Ti abbiamo presentato, o Padre, la nostra preghiera. Accoglila, purificala ed esaudisci ciò che è per il nostro bene.
Per Cristo nostro Signore.
A - Amen

Calendario liturgico: (20-26 novembre 2023)

20 L Dammi vita, Signore, e osserverò la tua parola. Anche oggi chi invoca il Signore così umilmente come il cieco nato sarà da lui interiormente guarito. S. Teonesto; S. Edmondo; B. Maria Fortunata Viti. 1Mac 1,10-15.41-43.54-57.62-64; Sal 118; Lc 18,35-43.

21 M Presentazione della B.V. Maria (m, bianco). Il Signore mi sostiene. Zaccheo vuole vedere Gesù, ma è Gesù che lo guarda per primo: il suo amore sempre ci precede. S. Agapio; S. Gelasio I. 2Mac 6,18-31; Sal 3; Lc 19,1-10.

22 M S. Cecilia (m, rosso). Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto. L’attesa del ritorno del Signore deve avvenire nell’impegno al suo servizio, trafficando i doni che abbiamo ricevuto. S. Benigno; Bb. Salvatore Lilli e c. 2Mac 7,1.20-31; Sal 16; Lc 19,11-28.

23 G A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio. Chi persiste a rimanere lontano da Dio, non riconoscendo la sua salvezza, è destinato a cadere in disgrazia. S. Clemente I (mf); S. Colombano (mf); B. Margherita di Savoia. 1Mac 2,15-29; Sal 49; Lc 19,41-44.

24 V Ss. Andrea Dung-Lac e c. (m, rosso). Lodiamo il tuo nome glorioso, Signore. Le parole di Gesù nel Tempio chiedono di attuare una purificazione, individuando e togliendo tutto ciò che appesantisce il cuore. S. Firmina; Ss. Flora e Maria. 1Mac 4,36-37.52-59; Cant. 1Cr 29,10-12; Lc 19,45-48.

25 S Esulterò, Signore, per la tua salvezza. A chi dice che non c’è risurrezione Gesù risponde che quelli che sono giudicati degni della vita futura non possono più morire. S. Caterina di Alessandria (mf); S. Maurino. 1Mac 6,1-13; Sal 9; Lc 20,27-40.

26 D S. N. Gesù Cristo Re dell’universo (s, bianco) - XXXIV Domenica del Tempo Ordinario / A. XXXIV sett. del T.O. / A - II sett. del Salterio. S. Corrado; S. Leonardo da P.M. Ez 34,11-12.15-17; Sal 22; 1Cor 15,20-26.28; Mt 25,31-46.

Elide Siviero

Salmo

PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.

Inizio: Rallegratevi, fratelli (711); Cielo nuovo è la tua Parola (625). Salmo responsoriale: M° S. Militello; oppure: Beato chi teme il Signore (401).
Processione offertoriale: Signore fa’ di me (726).
Comunione: Vieni fra noi (758); Pane vivo, spezzato per noi (699).
Congedo:Beata sei tu, Maria (754)

 


Sussidio Musicale Digitale in omaggio con La Domenica

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