22 Ottobre

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).

Vedere in ogni volto un’icona di dio

Il Vangelo odierno ci offre una delle parole più forti del Nuovo Testamento. Gesù ci invita a “rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Questo è davvero il Vangelo della pace. La moneta che porta l’effigie e il nome dell’imperatore va data a Cesare pagando le tasse se sono giuste. Ma l’uomo e la donna, che portano l’effigie di Dio, appartengono a Dio. Si tratta, quindi, di restituire l’uomo e la donna a Dio. Nessun Cesare sulla terra può appropriarsi della persona umana. Nessun Cesare sulla terra può prendere il posto di Dio. Non si può neppure scappare dal diritto e dalla giustizia a nome di Dio. È, però, splendida la fede cristiana, che agisce come una spada di verità per liberarci da ogni confusione. Se un pagano – l’imperatore persiano Ciro – fu strumento di liberazione per Israele, pur non conoscendo Dio, a maggior ragione noi oggi possiamo essere strumenti di liberazione e di pace. Come? Con la verità del Vangelo. Il Signore ci dia una fede operosa, un amore disposto a stancarsi e una speranza perseverante! E porteremo la sua pace al mondo. fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze.

fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze 

“Cuori ardenti, piedi in cammino”

Quest’anno, la Giornata missionaria coincide con la memoria di san Giovanni Paolo II (22 ottobre), giorno in cui, nel 1978, papa Wojtyla iniziava solennemente il suo ministero.

Non possiamo, quindi, celebrare la Giornata senza rinnovare la nostra riconoscenza al Papa polacco per il suo insegnamento, come quando indicava la necessità di rinnovare l’impegno di portare a tutti il Vangelo con lo «stesso entusiasmo che fu proprio dei cristiani della prima ora» (Lettera apostolica Novo millennio ineunte, 6 gennaio 2001). Come saranno i credenti di oggi a confronto con i cristiani della prima ora? Il desiderio che traspare dal messaggio di papa Francesco orienta verso tre atteggiamenti, a partire dall’esperienza dei discepoli di Emmaus: cuori ardenti per le Scritture, occhi aperti per riconoscere la presenza reale di Cristo, piedi solerti nel porsi in cammino per annunciarlo (Lc 24,13-35).

Il Risorto accosta anche oggi i suoi evangelizzatori «perché – scrive il Papa – questa missione, in fin dei conti, è sua e noi siamo semplicemente i suoi umili collaboratori». C’è in queste parole vicinanza a coloro che si trovano in difficoltà, perché non si lascino bloccare «dall’iniquità che li circonda», ma sappiano decifrare gli eventi e comprendere alla luce delle stesse l’unità tra la missione di Cristo e la loro, cioè «annunciare al mondo il suo mistero di salvezza con la potenza e la sapienza che vengono dal suo Spirito».

Guardando Cristo nei gesti dello “spezzare il pane” e del “farsi pane” per il mondo, essi potranno capire che «lo spezzare il Pane eucaristico che è Cristo stesso è l’azione missionaria per eccellenza ». L’unione col Maestro, alimentata nell’adorazione della sua presenza reale, renderà consapevole il discepolo di poter essere un «mistico in azione» inviato ad gentes. «Tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo» e «i cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno ». È, infine, urgente una coesa cooperazione missionaria tra i membri della Chiesa a ogni livello. Questa è per il Papa la testimonianza inequivocabile di una sinodalità vissuta che dia visibilità alle tre parole programmatiche: comunione, partecipazione, missione.

don Vittorio Stesuri, ssp

Preghiera dei fedeli

C -  Fratelli e sorelle, assumiamo insieme la nostra responsabilità nei confronti del mondo, pregando con fede.

Lettore - Diciamo insieme:

Ascoltaci, Signore!

1. Per i ministri della Chiesa, chiamati a servire il tuo popolo fino al sacrificio della propria vita, amando come ami tu, noi ti preghiamo:

2. Per i cristiani che nel mondo vivono il Vangelo della carità nell’annuncio gioioso della salvezza eterna, noi ti preghiamo:

3. Per i non credenti che si adoperano a servizio dei poveri, in una vita spesa nella tua luce e con la tua forza, noi ti preghiamo:

4. Per la nostra comunità eucaristica, chiamata a risplendere nel nostro tempo travagliato con la consolante luce del Vangelo, noi ti preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Ascolta, o Padre, i gemiti dei nostri cuori. Confidiamo in te e nel tuo aiuto per giungere alla pienezza di libertà e di amore a cui aspiriamo. Per Cristo nostro Signore. A - Ame

Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

Calendario liturgico: (22-28 ottobre 2023)



23 L Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo. Gesù ci mette in guardia dalla cupidigia che può sempre abitare nel nostro cuore. S. Giovanni da Capestrano (mf); S. Severino Boezio. Rm 4,20-25; Cant. Lc 1,68-75; Lc 12,13-21.

24 M Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà. Siamo invitati a restare vigili: il Signore è vicino. S. Antonio M. Claret (mf); S. Luigi Guanella. Rm 5,12.15b.17-19.20b-21; Sal 39; Lc 12,35-38.

25 M Il nostro aiuto è nel nome del Signore. Il discepolo sa distinguere il ritardo della venuta del Signore dalla sua assenza, la sua attesa dalla perdita di tempo. S. Miniato; S. Gaudenzio; S. Frontone; B. Carlo Gnocchi. Rm 6,12-18; Sal 123; Lc 12,39-48.

26 G Beato l’uomo che confida nel Signore. Per prendere le giuste decisioni per la nostra vita è prima di tutto necessario riconoscere chi ne è il Signore: Gesù Cristo. Le sue logiche sono differenti da quelle del mondo. Ss. Luciano e Marciano; B. Damiano Furcheri; B. Celina C. Rm 6,19-23; Sal 1; Lc 12,49-53.

27 V Insegnami, Signore, i tuoi decreti. Gesù ci insegna a non rimandare, a fare quanto è in nostro potere per trovare l’accordo con i nostri fratelli. S. Evaristo; S. Gaudioso; B. Bartolomeo di Breganze. Rm 7,18-25a; Sal 118; Lc 12,54-59.

28 S Ss. Simone e Giuda ap. (f, rosso). Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. Dopo una notte in preghiera Gesù sceglie i Dodici: ogni grande decisione è preparata da una prolungata preghiera. S. Ferruccio. Ef 2,19-22; Sal 18; Lc 6,12-19.

29 D XXX Domenica del T.O. / A. XXX sett. del T.O. - II sett. del Salterio. S. Onorato di Vercelli. Es 22,20-26; Sal 17; 1Ts 1,5c-10; Mt 22,34-40. Elide Siviero

Salmo



PROPOSTE PER I CANTI: 
da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed. 

Inizio: Padre, che hai fatto ogni cosa (698); Te lodiamo, Trinità (733).
Salmo responsoriale: M° S. Militello; oppure: O Signore, nostro Dio (84).
Processione offertoriale: Tu, fonte viva (740).
Comunione: Tu sei come roccia (745); Mistero della cena (678).
Congedo: Chi è mia madre? (474).

 


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