20 Ottobre
Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).
Accostiamoci con piena fiducia a Dio
Quante pretese abbiamo sempre nella preghiera… A volte sembra che siamo noi a insegnare a Dio quel che deve fare, e non che si compia la sua volontà! «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo» (Vangelo). Sappiamo noi qual è il nostro vero bene? Sappiamo se quello che abbiamo in mente corrisponde davvero al bene dell’altro? Sappiamo esattamente quale sia la volontà di Dio su noi e sugli altri? Quante domande… ma è bene che ce le facciamo, perché la nostra preghiera non diventi l’esibizione di esigenze di cui abbiamo già la soluzione, anche se non la sappiamo trovare da soli e quindi chiediamo la “bacchetta magica” di Dio. Qual è, allora, l’atteggiamento giusto per rivolgerci al Signore? L’umiltà, la consapevolezza che è il Padre a conoscerci più di quanto noi possiamo conoscere noi stessi; e quindi accostarci a lui con “piena fiducia” per ricevere misericordia e trovare grazia (II Lettura), e attendere con serenità il compimento in noi della sua volontà e saziarci della sua conoscenza (I Lettura).
don Tiberio Cantaboni
Il valore missionario della preghiera monastica
In una società che esalta l’azione, riesce difficile comprendere il valore della vita monastica. Perché “rinchiudersi” tra quattro mura quando il mondo ha bisogno di braccia che forniscano aiuti concreti a tante persone svantaggiate? Una risposta ci viene da un dato apparentemente sorprendente: patrona delle missioni, insieme al missionario san Francesco Saverio, è santa Teresa di Lisieux, carmelitana scalza morta a soli 24 anni, senza aver mai posato il piede in terra di missione.
Perché i missionari chiesero a Pio XI di darle questo titolo? Fu proprio lo slancio apostolico della giovane monaca di clausura, che «bruciava di ardore e zelo affinché la fede si diffondesse» (Decr. Apostolicorum in missionibus della Sacra Congreg. dei Riti, 14 dic. 1927 in AAS 20 [1928] 147-148). Gli scritti di santa Teresina sono costellati di espressioni che lo manifestano. Nelle lettere ai missionari che le erano stati affidati come fratelli spirituali emerge il ruolo assolutamente “fattivo” che la santa assegnava alla preghiera. A padre Adolphe Roulland, missionario in Cina, scriveva: «Come Giosuè, lei combatte nella pianura. Io sono il suo piccolo Mosè e incessantemente il mio cuore è rivolto verso il Cielo per ottenere la vittoria» (Lettera 201, 1° novembre 1896).
Il riferimento è all’episodio biblico in cui le sorti della battaglia tra gli Amaleciti e gli Israeliti capitanati da Giosuè dipendono direttamente dalla preghiera di Mosè (Es 17,8-13). Poco prima di morire scriveva a padre Maurice Bellière, missionario in Africa: «Le prometto di restare anche Lassù la sua piccola sorella. […] I nostri ruoli resteranno gli stessi: a lei le armi apostoliche, a me la preghiera e l’amore» (Lettera 220, 24 febbraio 1897). Un vero “gioco di squadra” nell’apostolato, fra persone di vita attiva e di vita contemplativa, due contributi altrettanto essenziali per l’efficacia dell’azione missionaria.
padre Giorgio Maria Faré, OCD
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, sorretti dalla fiducia che la preghiera degli umili raggiunge il cuore di Dio, a lui eleviamo la nostra supplica.
Lettore - Preghiamo insieme: Padre, sia fatta la tua volontà.
1. La tua volontà si compia nella Chiesa, la comunità di coloro che credono in te e che invocano la tua sapienza per saper discernere i segni dei tempi. Ti preghiamo:
2. La tua volontà si compia nell’azione missionaria della Chiesa: rafforza la fede dei missionari e chiama giovani a seguirli nella gioiosa fatica dell’annuncio della tua pace e della salvezza per tutti i popoli. Ti preghiamo:
3. La tua volontà si compia in chi attende la liberazione da ogni forma di schiavitù e in coloro che, fra le tribolazioni del mondo, lavorano per la giustizia e la pace. Ti preghiamo:
4. La tua volontà si compia in questo nostro mondo attraversato da rivendicazioni e continui cambiamenti; i cristiani testimonino che il vero bene lo si conquista con la mitezza e il servizio. Ti preghiamo:
5. La tua volontà si compia in noi, qui riuniti in preghiera; fa’ che sentiamo l’abbraccio del tuo amore perché anche noi possiamo donarlo ai nostri fratelli.
Ti preghiamo: Intenzioni della comunità locale.
C - Padre della vita e della luce, manda in noi il tuo Spirito e insegnaci la preghiera autentica, quella che è gradita a te ed effonde su di noi la tua benevolenza.
Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.
Calendario liturgico: (21-27 ottobre 2024)
21 L Il Signore ci ha fatti e noi siamo suoi. La vita non dipende dai beni che accumuliamo in terra, ma dal tesoro di opere buone che ci fa ricchi davanti a Dio. Ss. Orsola e c.; S. Malco; B. Carlo d’Asburgo. Ef 2,1-10; Sal 99; Lc 12,13-21.
22 M Il Signore annuncia la pace al suo popolo. Come i servi vigilanti, così anche noi dobbiamo preparare i cuori alla venuta di Gesù, della quale non conosciamo l’ora. S. Giovanni Paolo II (mf); S. Abercio; S. Donato Scoto. Ef 2,12-22; Sal 84; Lc 12,35-38.
23 M Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza. Molto sarà chiesto a chi molto ha ricevuto. Lo Spirito ci doni piena consapevolezza delle nostre responsabilità per i doni ricevuti. S. Giovanni da Capestrano (mf); S. Severino Boezio. Ef 3,2-12; Cant. Is 12,2-6; Lc 12,39-48.
24 G Dell’amore del Signore è piena la terra. Gesù porta la guerra al male e al peccato. Sono inevitabili le divisioni tra chi accoglie la sua parola e chi la rifiuta. S. Antonio M. Claret (mf); S. Luigi Guanella. Ef 3,14-21; Sal 32; Lc 12,49-53.
25 V Noi cerchiamo il tuo volto, Signore. Il tempo presente ci è dato per cogliere i segni della presenza di Dio e deciderci per lui. Chiediamo che accresca la nostra fede e ci dia il coraggio della decisione. S. Miniato; S. Frontone; S. Gaudenzio; B. Carlo Gnocchi. Ef 4,1-6; Sal 23; Lc 12,54-59.
26 S Andremo con gioia alla casa del Signore. La pazienza di Dio è un dono per noi. Chi ha fede non ne abusa, ma si lascia da lui lavorare per essere salvato. Ss. Luciano e Marciano; B. Damiano Furcheri; B. Celina C. Ef 4,7-16; Sal 121; Lc 13,1-9.
27 D XXX Domenica del T.O. / B. XXX sett. del T.O. - II sett. del Salterio. S. Evaristo; S. Gaudioso. Ger 31,7-9; Sal 125; Eb 5,1-6; Mc 10,46-52.
Lucia Giallorenzo
Salmo
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.
Inizio: Dio è mia luce (638); Cristo Gesù, Salvatore (633).
Salmo responsoriale: M° S. Militello;
oppure: Spero nel Signore (137).
Processione offertoriale: Signore, fa’ di me uno strumento (726).
Comunione: Sei tu, Signore, il pane (719); Signore, a te cantiamo (724).
Congedo: Quello che abbiamo udito (710).
COMUNICATO DELL'EDITORE
Si rende noto che i contributi pubblicati su "La Domenica" a firma di padre Giorgio Maria Farè, dell'ordine dei Carmelitani Scalzi (Provincia Lombarda), sono stati commissionati e stampati già da alcuni mesi e comunque non contengono tesi non conformi al Magistero della Chiesa. Circa le sue recenti posizioni su Papa Francesco, l'editore si dissocia completamente e ribadisce la propria fedeltà al Sommo Pontefice. Anche il vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti, da cui dipende il nullaosta per i testi biblici e liturgici, si dissocia da quanto sostenuto dal padre carmelitano.