Domenica 17 agosto 2014
Le letture di questa domenica ci aprono all’universalità. Non possiamo chiuderci dentro i nostri gruppi che si credono “perfetti” e “arrivati”, ma è necessario diventare il segno vivente della salvezza offerta a tutti i popoli. Il dono della fede va condiviso.
«DONNA GRANDE È LA TUA FEDE AVVENGA COME TU DESIDERI!»
PER chi ha fede, a qualunque popolo appartenga, la porta della salvezza è sempre aperta. Sembra questo il messaggio che il Signore vuole trasmetterci. Una donna Cananea, (Vangelo) quindi, pagana, non appartenente al popolo eletto, ha il coraggio di chiedere in pubblico a Gesù di guarire sua figlia. La premura di madre le fa trovare il coraggio di esprimere pubblicamente la sua fede in Gesù. In effetti, questa donna non ha più nulla da perdere, è nella situazione di estrema povertà spirituale, però è colma di fiducia. Così la sua audacia viene premiata: Cristo accoglie la sua testimonianza di fede e le offre non solo la salvezza, ma anche la guarigione della figlia. Anche noi siamo chiamati come la donna Cananea a vivere di fede per accogliere la salvezza. Il profeta Isaia (I Lettura) annuncia che il Signore accoglie nella sua casa gli stranieri che vogliono servirlo, senza fare distinzioni. San Paolo nella Lettera ai Romani (II Lettura) si definisce apostolo dei Gentili, i quali anche loro sono chiamati alla salvezza e ad essere partecipi della stessa sorte del popolo di Israele.
Alle parole del Signore la donna Cananea disse: «È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le briciole…».
Nicola Gori
DESERTO
Luogo dell’elezione e della tentazione
Il deserto di Giuda, da Gerusalemme a Gerico. FOTO MARCATO
DESCRITTA nei libri della Bibbia come «la terra in cui scorrono latte e miele» (Es 3,8), la Palestina è in realtà una regione arida, che la rende simile al deserto. Non si tratta, certo, del deserto come lo intendiamo noi oggi (una estensione sabbiosa, ondulata da dune), ma come terreno pietroso, dove però possono spuntare radici erbose, possono vivere animali ed è possibile fissare gli accampamenti dei nomadi. A motivo di questa varietà di terreno, la lingua ebraica conosce una serie di termini per indicare il deserto: midbàr è il “terreno sassoso”, sjàh è il “terreno roccioso”, arabàh è il “terreno incolto e senza vita” (come la regione del mar Morto, chiamata proprio “Araba” in Ez 47,8). Nella Bibbia, tuttavia, affiora più frequentemente il valore simbolico del deserto. Questo luogo “geografico” si trasforma allora in luogo “dello spirito”. Il deserto diventa, così, il luogo della prova e della tentazione (come per il popolo di Israele, che vi dimora per 40 anni «per essere messo alla prova» (Dt 8,2) e per Gesù, che vi rimane 40 giorni «tentato da Satana» (Mc 1,13), il luogo della ribellione e della sfiducia nei confronti di Dio (come nelle vicende presso le località di Massa [= “Prova”]e Merìba [= “Ribellione”]: Cfr Es 17,1-7). Ma è anche il luogo dell’elezione di Israele a popolo di Dio e il luogo dove questo popolo sperimenta la tenerezza di Dio, simile a quella dello sposo per la sposa: «Ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto, le parlerò al cuore» (Os 2,16; Cfr Os 11,1-6). L’uomo della Bibbia sa che il deserto è il luogo della sete, dell’abbandono, della solitudine e della morte. Sa anche che è il luogo del castigo per le sue infedeltà a Dio, che provocheranno l’esilio a Babilonia, come leggiamo nei libri dei Profeti. Solo l’intervento di Dio può ridare vita al deserto, vincendo l’aridità del suo suolo, fino a renderlo simile alle regioni più fertili della Palestina, come la pianura di Izreèl (“Dio ha seminato”), come il monte Carmelo (“il frutteto”) e come il Libano, ricco di sorgenti e di splendidi cedri. Ecco come Dio trasformerà il deserto per il suo popolo che lo attraverserà ritornando dall’esilio e per il suo fedele che sperimenta il deserto del peccato.
Primo Gironi, biblista
«Signore, ci chiedi di rinunciare al superfluo»
«Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri» (Mt 15,28). Signore, l’insistenza, la tenacia, l’amore di una madre supera ogni barriera, ogni confine culturale, religioso e sociale. Per l’uomo, come per i discepoli, la donna è un grido da placare, un peso da cui scrollarsi, ma non per te che ne scorgi la grandezza della fede e ne fai un modello. Fa’, o Signore, che ciascuno di noi possa essere quel modello da imitare.
Letizia Battaglino
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, rivolgiamo con fiducia la nostra supplica al Signore Gesù: come ha accolto l’umile implorazione della donna Cananea, accolga la nostra invocazione e l’esaudisca.
Preghiamo dicendo:
A - Signore, Figlio di Davide, ascoltaci
1. Per la Chiesa chiamata ad annunciare la compassione di Dio ad un’umanità ferita da quel peccato che provoca violenze, ingiustizie e conflitti, preghiamo.
2. Per le famiglie ferite dalla discordia; per i giovani disorientati da ingannevoli miraggi di felicità; per i bambini che si aprono alla vita di questo mondo, preghiamo.
3. Per tutte le persone i cui progetti di vita sono stati sconvolti dalla malattia, dal lutto o dalla perdita del lavoro, preghiamo.
4. Per noi e per quanti, in casa o nel luogo del lavoro, condividono con noi il peso quotidiano della vita con amore sincero e disinteressato, preghiamo:
Intenzioni della comunità locale
C - Signore Gesù, ascolta la preghiera che sale a te dai nostri cuori e vieni in soccorso alla nostra debolezza. Tu che vivi e regni nei secoli
dei secoli.
A - Amen.
XX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
18 L Hai dimenticato Dio che ti ha generato. Quel tale del Vangelo rappresenta ciascuno di noi di fronte a Gesù: cosa fare di buono per la vita eterna? Ecco la proposta più esigente: mettere al primo posto le necessità dei poveri. Sant’Elena; Sant’Agapito; Beata Paola Montaldi. Ez 24,15-24; Cant. Dt 32,18-21; Mt 19,16-22.
19 M Il Signore farà giustizia al suo popolo. Per chi ha il cuore troppo attaccato ai beni e al possesso, è difficile, ma non impossibile, fidarsi di Dio e mettere Gesù al primo posto, cioè relativizzare tutto il resto. San Giovanni Eudes (m.f.); San Sisto III; Beato Guerrico. Ez 28,1-10; Cant. Dt 32,26-36a; Mt 19,23-30.
20 M San Bernardo, abate e dottore della Chiesa. Memoria (bianco). Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla. Ecco rappresentata plasticamente la “logica” di Dio: come ricorda la parabola del padrone di casa, che si accorda con i lavoratori a giornata nella sua vigna, il compenso non dipende né dalle ore lavorate, né è legato a calcoli umani, bensì è misurato dalla bontà di Dio. San Samuele; San Filiberto. Ez 34,1-11; Sal 22,1-6; Mt 20,1-16.
21 G San Pio X, papa. Memoria (bianco). Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati. Gesù parla con parabole, per comunicare lo stile del Regno; ad esso sono chiamati tutti, ma scelti soltanto coloro che avranno conservato integra la veste battesimale, anche grazie all’itinerario del Catechismo, di cui Pio X fu maestro. Santa Ciriaca; San Privato. Ez 36,23-28; Sal 50,12-15.18-19; Mt 22,1-14.
22 V B.V. Maria Regina. Memoria (bianco). Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre. I gruppi religiosi del tempo si alternano nel mettere alla prova la fede proposta da Gesù. Ora è giunto il momento del più grande comandamento, che non può essere altro che l’amore per Dio, per sé e per il prossimo. San Filippo Benizi; San Fabrizio. Ez 37,1-14; Sal 106,2-9; Mt 22,34-40.
23 S La gloria del Signore abiti la nostra terra. Quando gli educatori dicono e non fanno, imponendo soltanto pesi addosso agli altri, snaturano il loro vero ruolo. Da Dio e da Cristo impariamo, invece, il vero stile educativo. Santa Rosa da Lima (m.f.); San Zaccheo; San Flaviano. Ez 43,1-7a; Sal 84,9ab-14; Mt 23,1-12. Pasquale Giustiniani
24 D XXI Domenica del T.O. / A (San Bartolomeo; Santa Giovanna Antida)
Is 22,19-23; Sal 137,1-3.6.8bc; Rm 11,33-36; Mt 16,13-20.
Salmo responsoriale e accompagnamento

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: Chiesa di fratelli (168); Terra tutta, da’ lode a Dio (306).
Salmo responsoriale: da Il canto del Salmo (ElleDiCi, 2011);
Ritornello: Popoli tutti, lodate il Signore (183).
Processione offertoriale: Dov’è carità e amore (124).
Comunione: Mistero della cena (364); Passa questo mondo (300).
Congedo: Quello che abbiamo udito (301)..
ACCOMPAGNAMENTO
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