26 luglio 2015
Oggi il Vangelo, che per alcune domeniche ci proporrà la lettura del capitolo VI di Giovanni, presenta il “segno” della moltiplicazione dei pani come sfondo del “discorso sul pane di vita” che questo evangelista ci ha trasmesso.
AI DISCEPOLI: «RACCOGLIETE I PEZZI AVANZATI...»

«C’è un ragazzo che ha cinque pani e due pesci; ma cos’è ciò per tanta gente?...».
IL profeta Eliseo moltiplica venti pani, che fa distribuire a cento persone, poiché il Signore dice: «Ne mangeranno e ne faranno avanzare». Questa sovrabbondanza di cibo dimostra che solo la generosità illimitata del Signore può moltiplicare il pane. Allora non ci si deve prostrare davanti ad altri dèi che nulla possono per gli uomini (I Lettura). Nel Vangelo Gesù spezza il pane e moltiplica i pesci per nutrire la grande folla affamata che lo cerca presso il lago di Tiberiade. Ma se la gente segue Gesù «perché vedeva i segni che compiva sugli infermi», il racconto dell’evangelista Giovanni guarda già all’istituzione della Cena eucaristica. Infatti la cornice temporale del miracolo evoca la Pasqua vicina, e i gesti di Gesù sono modellati su quelli dell’ultima Cena: «prese i pani, rese grazie, li distribuì». Il miracolo dei pani, che sazia la fame fisica della folla, è segno di un’altra fame che va nutrita con il pane eucaristico. Grazie a questo pane di vita, (II Lettura) noi possiamo perseverare nell’umiltà, nella mansuetudine e nell’accettazione reciproca, cercando di restare uniti nel vincolo della pace, come suggerisce Paolo agli Efesini.
Sergio Gaspari, smm
LE EREMITE
L’esperienza di Viviana Maria Rispoli
FOTO G. LAGNI - FIRENZE
COMINCIAI a leggere il Vangelo, da sola e un giorno, una Parola di Gesù mi colpì cosi profondamente da farmi desiderare di lasciare tutto per seguirlo anche se non sapevo come. La sua Provvidenza mi guidò da una anziana eremita. Aveva la gioia e la vitalità di chi era andata diritto all’essenza di ogni bene, e lì in quella solitudine compresi la mia vocazione: volevo vivere da sola con Dio. Il suo Spirito mi guidò ad abitare in una canonica di una chiesa di campagna ormai chiusa. Fu così bello riaprirla e ridare vita a quel luogo sacro! Dopo qualche anno cominciai a pensare che potesse essere importante, addirittura necessaria una “comunità” di fratelli e sorelle che scegliendo la solitudine e la vita di preghiera, si impegnassero ad abitare le innumerevoli chiese ormai chiuse al culto, del nostro Paese, restituendole a nuova vita. Così nel 2001 affiancata da un sacerdote e da alcuni fratelli, è nato il progetto “eremiti con san Francesco” eremiti.net . La mia giornata è comune a quella di tante altre persone che vivono sole, con la differenza che vivo la mia solitudine come un prezioso dono del suo Amore: è la sua presenza che fa diventare straordinario ogni momento, perché anche nella più totale ordinarietà, Lui c’è!
Viviana Maria Rispoli, eremita Pieve di san Giorgio a Savigno/Bologna
IN PREGHIERA CON IL SALMO 144 / 145
Tu, Signore, sei il Dio della Provvidenza e in te vive ogni creatura. Lungo il cammino della nostra vita guidaci con la tua presenza e nutrici con il pane del cielo. Tutti gli uomini possano accogliere la tua Parola, vincendo la tentazione di chiudersi nell’egoismo e nelle sicurezze effimere del potere e del denaro.
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, con la fiducia che lo Spirito di Cristo suscita nei nostri cuori, innalziamo la nostra preghiera a Dio Padre che si prende cura di ognuno di noi.
Preghiamo insieme, dicendo con fede:
A - Ascoltaci, o Signore
1. Per il Papa, i vescovi, i sacerdoti e i diaconi, perché assumano sempre più i sentimenti del Signore per essere pastori pronti a dare la vita per il popolo loro affidato, preghiamo.
2. Per i popoli che di continuo sono minacciati dalle armi, dalla povertà, dall’intolleranza e dal fanatismo religioso, preghiamo.
3. Per i cristiani, perché siano strumenti di unità e di pace pronti a rendere testimonianza della speranza che è in loro, preghiamo.
4. Per tutti noi che prendiamo parte a questa Eucaristia, perché ogni giorno cerchiamo di dare il nostro contributo per la costruzione di un mondo più umano, preghiamo.
Intenzioni della comunità locale
C - Padre, che hai posto il tuo Cristo come luce delle genti, fa’ che dall’oscurità dell’ora presente emergano tratti di un mondo pacificato e giusto, e la tua Chiesa possa liberamente servire la causa del Vangelo e le speranze dei poveri. Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.
XVII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (27 luglio – 1 agosto)
27 L Rendete grazie al Signore, perché è buono. La parabola del granello di senape mette in evidenza l’umile inizio del Regno in confronto con la grandezza del suo futuro. S. Pantaleone; S. Celestino I; B. Raimondo Palmerio. Es 32,15-24.30-34; Sal 105,19-23; Mt 13,31-35.
28 M Misericordioso e pietoso è il Signore. Figli del Regno o figli del maligno? Alla fine resisterà soltanto quel seme che non genera iniquità, ma bontà. Ss. Nazario e Celso; S. Pietro Poveda; S. Botvido. Es 33,7-11; 34,5-9.28; Sal 102,6-13; Mt 13,36-43.
29 M S. Marta. Memoria (bianco). Gustate e vedete com'è buono il Signore. Due stili da imitare: Marta, decisa nel professare la fede; Maria, donna dell’ascolto. Ognuno di noi, volendo, può esercitare la medesima ospitalità; servendo i nostri fratelli, serviamo Cristo. S. Lazzaro; S. Olaf. 1Gv 4,7-16; Sal 33,2-11; Gv 11,19-27 opp. Lc 10,38 - 42.
30 G Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti! Il Maestro chiude il ciclo delle parabole con quella della pesca: la separazione finale dei buoni dai cattivi. S. Pietro Crisologo (m.f.); S. Orso; S. Massima. Es 40,16-21.34-38; Sal 83,3-6.8.11; Mt 13,47-53.
31 V S. Ignazio di Loyola, presbitero. Memoria (bianco). Esultate in Dio, nostra forza. Di fronte a Gesù, non bisogna fermarsi mai alla scorza sociale e familiare. Bisogna andare sempre “oltre”. S. Fabio; S. Calimero. Lv 23,1.4-11.15-16.27.34b-37; Sal 80,3-6b.10-11ab; Mt 13,54-58
1° S S. Alfonso M. de’ Liguori, vescovo e dottore della Chiesa. Memoria (bianco). Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Il Battista, una voce moralmente scomoda che osa giudicare la vita privata dell’autorità, e perciò eliminata in modo brutale. B. Pietro Favre; S. Severo. Lv 25,1.8-17; Sal 66,2-3.5.7-8; Mt 14,1-12.
2 D XVIII Domenica del T.O. / B (S. Eusebio di Vercelli)
Es 16,2-4.12-15; Sal 77,3-4.23-25.54; Ef 4,17.20-24; Gv 6,24-35.
Pasquale Giustiniani
26 luglio - Santa Bartolomea Capitanio
Nacque il 13/1/1807 a Lovere (Bergamo), dove pure morì il 26/7/1833. Venne beatificata nel 1926 e canonizzata da Pio XII nel 1950 con santa Vincenza Gerosa (1784-1847), con la quale fondò le Suore di Carità dette di Maria Bambina e con la quale la sua vita e la sua storia sono strettamente intrecciate. Diverse per età, furono diverse anche per indole e formazione, ma furono entrambe eminenti nella carità. Bartolomea morì giovanissima, a 26 anni, ma Vincenza continuò la sua opera.
Luigi Giovannini, ssp
Salmo responsoriale e accompagnamento

PROPOSTA PER I CANTI: Da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: Chiesa di Dio (267); Chiesa di fratelli (268).
Ritornello del Salmo responsoriale: M° A. Parisi; Oppure: Rit. comune: Terra tutta, da’ lode a Dio (306).
Processione offertoriale: Passa questo mondo (300).
Comunione: Pane per noi spezzato (372); Amatevi fratelli (255).
Congedo: Maria, madre della Chiesa (217).
ACCOMPAGNAMENTO
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