9 Luglio 2023

Gesù rende lode al Padre per avere riservato i segreti della grazia e della gioia del Vangelo ai piccoli, cioè a coloro che si accontentano di essere guardati e giudicati dagli occhi di Dio, negandola invece ai presuntuosi, che, chiusi nella loro superbia, si considerano sapienti e dotti. Oggi ricorre la Domenica del Mare.

Alla scuola del Maestro

commento

L’attesa messianica, che pervade le parole del profeta Zaccaria (I Lettura), è la grande speranza che motiva la letizia di Gerusalemme. Non la gloria né la potenza umana, ma l’umiltà e la mitezza saranno le prerogative del salvatore d’Israele. Egli sarà artefice di giustizia e di pace. La violenza si arrenderà alla mitezza; l’umiltà confonderà ogni orgogliosa autosufficienza. La parola profetica si compie in Gesù (Mt 21,4-5). Maestro di mitezza e di umiltà (Vangelo), la sua vita è scuola per chi si consegna a lui. Qui impariamo a sentirci piccoli per le nostre miserie e preziosi per la fiducia ch’egli ripone in noi; qui pregustiamo la bellezza dell’amore filiale, contemplando l’intima gioia che fluisce tra il Padre e il Figlio; qui impariamo a non fuggire la realtà faticosa, talora ingrata, per attingere da Gesù sollievo e conforto. Alla scuola del Maestro ci convinciamo che «il mondo non può essere trasfigurato e offerto a Dio senza lo spirito delle beatitudini» (Lumen gentium, 31). Lasciamo, dunque, che la corrente soave e benefica dello Spirito del Maestro fecondi pensieri e opere, e alimenti oasi di pace nella frenesia alienante dei nostri giorni (II Lettura). don Giuliano Saredi, ssp

La stima dei Padri della Chiesa

Nella liturgia il canto accomuna tutti coloro che professano la fede, facendo avvertire – come dicevano i Padri della Chiesa – quell’«una vox» (unica voce) che contraddistingue l’espressione della preghiera comunitaria. L’intento omiletico dei Padri non si rivolgeva tanto all’aspetto tecnico del canto (riconosciuto necessario), quanto in primo luogo alla sua efficacia spirituale. In particolare, nel promuovere il canto dei salmi, essi si concentravano sulla formazione della comunità che, radunata per la preghiera, attingeva dal canto sacro (melopéa) la forza spirituale per crescere come membra armoniose del corpo di Cristo. Così, per esempio, si esprime Ignazio di Antiochia sul finire del I secolo: «Ciascuno di voi si studi di far coro. Nell’armonia della concordia e prendendo nell’unità il tono di Dio, per mezzo di Gesù Cristo a una sola voce inneggiate al Padre, ed egli vi ascolterà e vi riconoscerà, dalle vostre opere buone, membra del suo Figlio» (Lett. agli Efesini IV,1-2). Il canto è stimato dai Padri per le sue diverse valenze, tra le quali il ritmare e il permeare la vita quotidiana con la lode continua, la sua capacità di favorire lo spirito comunitario: «La salmodia procura il massimo dei beni, l’amore, in quanto introduce l’uso del canto comune come una specie di vincolo di concordia, e in quanto fonde armoniosamente la moltitudine nella sinfonia di un solo coro» (Basilio, In Ps. 1,2).

L’efficacia spirituale del canto si condensa nel celebre detto agostiniano: «Canti la voce, canti la vita, cantino le opere», espressione che lega l’impegno del canto liturgico al rinnovamento della vita e, di conseguenza, alla testimonianza operosa (Agostino, Enarr. in Ps. 148,2). La circolarità di “voce-vita-opere” è sinonimo dell’armonia e bellezza della fede: il canto liturgico è, infatti, davvero espressione della fede che investe tutte le dimensioni e le circostanze dell’esistenza. Nel IV secolo Ambrogio di Milano usa, a questo riguardo, la significativa espressione «Fidei canora confessio» (la professione cantata della fede) per descrivere come la dolcezza del canto sia connaturale alla fede che loda Dio, «espressione di autentica devozione, gioia di libertà, grido di giubilo, suono di letizia» (Enarr. in Ps. 1).

M° Sergio Militello

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, abbiamo accolto nel cuore parole di lode e di tenerezza, di mitezza e di umiltà, di giustizia e di pace. Lo Spirito di Dio, che abita in noi, riempia d’amore la nostra
preghiera.

Lettore - Diciamo insieme:

Donaci, Signore, un cuore umile.

1. Per il popolo santo di Dio: alla scuola del Maestro divino ciascuno avverta l’urgenza di testimoniare con umile pazienza e gioia la vita buona del Vangelo. Preghiamo:

2. Per gli amministratori della cosa pubblica: il servizio al bene comune sia prioritario nei loro pensieri e nelle loro azioni; ad esso dedichino tempo ed energie, con attenzione ai poveri e ai disagiati. Preghiamo:

3. Per i lavoratori del mare: il loro lavoro, benefico per l’economia dell’intera società, favorisca sane relazioni e contribuisca alla concordia e alla solidarietà tra i popoli; sia dignitoso e remunerato con equità. Preghiamo:

4. Per la nostra comunità: il periodo estivo risvegli in noi lo stupore per le bellezze del creato e ritempri il corpo e lo spirito, come oasi benefica nella frenesia delle nostre giornate. Preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Il tuo Spirito, Signore Gesù, renda il nostro cuore simile al tuo e ci insegni la bontà che comprende, consola, allieta e dona. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

A - Amen.

Calendario liturgico: (10-16 luglio 2023)

10 L Mio Dio, in te confido. La fede in Gesù ha il potere di guarire e liberare. Signore, accresci la nostra fede! Ss. Rufina e Seconda; S. Canuto; Bb. Emanuele Ruiz e c. Gen 28,10-22a; Sal 90; Mt 9,18-26.

11 M S. Benedetto patr. d’Europa (f, bianco). Gustate e vedete com’è buono il Signore. Gesù rassicura Pietro, e tutti coloro che hanno lasciato ogni cosa per seguirlo, sulla ricompensa che spetta a chi si fida di lui. S. Olga. Pr 2,1-9; Sal 33; Mt 19,27-29.

12 M Su di noi, Signore, sia il tuo amore. La prima missione dei Dodici è rivolta a Israele, a cui devono portare l’annuncio della Parola e l’invito alla conversione. Ss. Nàbore e Felice; S. G. Gualberto; S. Leone I. Gen 41,55-57; 42,5-7a.17-24a; Sal 32; Mt 10,1-7.

13 G Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie. L’annuncio e la testimonianza del Vangelo avvengono nel segno della povertà e nella dimensione della gratuità. S. Enrico (mf); S. Clelia Barbieri. Gen 44,18-21.23b-29; 45,1-5; Sal 104; Mt 10,7-15.

14 V La salvezza dei giusti viene dal Signore. I discepoli in missione devono essere prudenti: è lo Spirito a suggerire le parole giuste al momento opportuno. S. Camillo de Lellis (mf); S. Toscana; B. Angelina da Marsciano. Gen 46,1-7.28-30; Sal 36; Mt 10,16-23.

15 S S. Bonaventura (m, bianco). Voi che cercate Dio, fatevi coraggio. Il Signore ci conosce, ci ama e ci chiede, come ai discepoli, di riconoscerlo davanti ai fratelli. S. Vladimiro di Kiev; S. Ansuero. Gen 49,29-33; 50,15-26a; Sal 104; Mt 10,24-33.

16 D XV Domenica del T.O. / A. XV sett. del T.O. - III sett. del Salterio. B.V. Maria del M. Carmelo. Is 55,10-11; Sal 64; Rm 8,18-23; Mt 13,1-23.
Lucia Giallorenzo

Salmo

salmo

PROPOSTE PER I CANTI: 
da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.

Inizio: Padre, che hai fatto ogni cosa (698); Chiesa di Dio (622).
Salmo responsoriale: M° S. Militello; oppure: Sei la mia luce (97).
Processione offertoriale: Tu, fonte viva (740).
Comunione: Grandi cose (655); Il cielo narra la tua gloria (657).
Congedo: O povertà (696).

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