19 maggio 2019
Amarsi gli uni gli altri non è un invito nuovo: la novità del Vangelo è di poter seguire questo amore fin dove il Signore Gesù l’ha condotto, fino al dono totale della sua vita e fino all’amore verso i nemici. - Oggi si celebra la Giornata di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica.
LA MISURA DELL’AMORE È CRISTO SIGNORE
NELLA Pasqua, Dio glorifica il proprio Figlio e, attraverso di lui, glorifica se stesso. Rivela cioè la sua gloria, il suo volto più vero, il suo mistero d’amore. Tutto ciò accade mentre Gesù viene tradito: le tenebre del peccato degli uomini vengono rischiarate da questo amore più grande, che non si limita soltanto a vincere in noi il male, ma ci dona il comandamento nuovo, cioè la possibilità di amarci gli uni gli altri come siamo stati amati. A glorificare Dio, rivelando la profondità del suo amore, è proprio il nostro amore fraterno, frutto della Pasqua di Gesù. Dio, che «fa nuove tutte le cose » (II Lettura), anzitutto rinnova il nostro cuore e ci concede di dimorare nella verità del suo amore.
Le nostre lacrime vengono asciugate e noi veniamo chiamati a un impegno nella storia per trasformare la nostra terra, rendendola capace di accogliere la Gerusalemme santa che scende dal cielo. In questa celebrazione preghiamo affinché Dio apra anche a noi la porta della fede (I lettura), così che possiamo attendere con perseveranza e fedeltà il compimento di tutte le sue promesse.
Luca Fallica Comunità monastica Ss. Trinità di Dumenza
LA CHIESA IN ASCOLTO DEI POPOLI INDIGENI
LA celebrazione di un Sinodo per l’Amazzonia vedrà la Chiesa in ascolto dei popoli indigeni e del grido della madre terra. L’immensa regione Amazzonica comprende territori di nove stati (Brasile, Perù, Bolivia, Colombia, Equador, Venezuela, Suriname, Guyana, Guyana Francese); sono quasi 8 milioni di chilometri quadrati, con circa 34 milioni di abitanti, suddivisi in poco meno di 400 tra popoli e nazioni.
Ricca di lingue e culture, l’Amazzonia è un patrimonio per tutta l’umanità. Che accoglienza avrà nel Sinodo? Ci saranno “madri sinodali”? Ce lo chiediamo perché le donne in queste culture hanno spesso un ruolo significativo. Lo Spirito del Signore ascolta i gemiti di questi popoli; saprà fare altrettanto il Sinodo?
Questo ecosistema unico di terra, acqua e popoli, sarà rispettato dal mondo così detto civilizzato? O continueranno il saccheggio, lo sfruttamento della foresta, l’avvelenamento dei fiumi, spesso costretti in ciclopiche dighe?
La «Laudato si’» si pone queste domande che il Sinodo dovrà riprendere. La vera economia, come cura della casa comune, compia la sua missione, affinché sia garantito un futuro al pianeta terra.
In questo contesto vitale, ascoltate le tante domande che salgono dai popoli, quale sarà il cammino della Chiesa? Si presenterà come “Chiesa in uscita”, capace di ascoltare la “Buona Novella” dei popoli indigeni? Farà suo uno stile di vita in armonia con la terra e dove per tutti ci sia abbondanza di amore?
Vincenzo Zambello, Fidei donum, Diocesi di Verona
Significative le parole del Vescovo di Huancayo (Perù): «Più volte ho sentito con le mie orecchie gli indios amazzonici, di qualunque religione, dire di papa Francesco: “Non siamo soli”».
TERESA BRACCO
TERESA BRACCO - Teresa (Santa Giulia, Dego, Savona, 24 febbraio 1924 - 29 agosto 1944) testimoniò la propria dignità di donna sacrificando la vita con coraggio per non tradire i suoi valori cristiani. Nel clima di atrocità e violenza dell’ultima grande guerra, quando nell’agosto 1944 le truppe naziste occuparono il suo paese, fu catturata come ostaggio dai soldati tedeschi. Teresa tentò la fuga dirigendosi verso il bosco, ma venne raggiunta da un ufficiale che, vista la sua resistenza, la uccise. «In Teresa brilla la castità, difesa e testimoniata fino al martirio», disse san Giovanni Paolo II, in occasione della beatificazione, a Torino il 14 maggio 1998.
Cristina Santacroce
Preghiera dei fedeli
C- Fratelli e sorelle, le domeniche del Tempo di Pasqua ci preparano al rinnovato dono dello Spirito Santo per essere fedeli e credibili testimoni del Risorto. Invochiamo questo dono per tutta la Chiesa, per ciascuno di noi e per il mondo intero.
Innalziamo la nostra preghiera dicendo insieme: Manda, Signore, il tuo Santo Spirito.
1. Perché ogni comunità cristiana renda visibile la Chiesa di Dio, quale immagine dell’umanità redenta, sale della terra e luce del mondo, preghiamo:
2. Perché la buona notizia del Cristo risorto raggiunga tutte le periferie geografiche ed esistenziali attraverso l’azione missionaria della Chiesa e la fedele testimonianza di ogni battezzato, preghiamo:
3. Perché, come discepoli di Gesù, manifestiamo la nostra fedeltà al Vangelo attraverso l’attenzione ai più deboli e ai più sofferenti, il rispetto delle diversità, il dialogo fraterno e l’autentica carità, preghiamo:
4. Perché da questa assemblea eucaristica si diffondano nelle nostre case, nei luoghi di lavoro e in ogni altro luogo d’incontro, uomini e donne capaci di esprimere, ad immagine di Cristo, la gratuità dell’amore di Dio, preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C - Donaci, Signore, la luce e la forza del tuo Santo Spirito perché possiamo renderti un culto gradito con la nostra vita ed essere un giorno partecipi della gloria del tuo Figlio risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
A - Amen
V SETTIMANA DI PASQUA
20 L Non a noi, Signore, ma al tuo nome dà gloria. Amare Gesù non significa provare grandi sentimenti, vibrare per delle emozioni: sarebbe un amore fragile. Egli chiede un amore concreto, fatto di obbedienza ai suoi comandamenti, di fedeltà al suo Vangelo. S. Bernardino da Siena (m.f.); S. Lidia; B. Guglielmo Talamone. At 14,5-18; Sal 113B,1-4.15-16; Gv 14,21-26.
21 M I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno. Il mondo propone una pace flebile e incerta, fatta di benessere, di assenza di conflitti, di tranquillità. Cristo, invece, ci dona la sua pace (shalom in ebraico): pienezza di vita, perfezione, gioia. Ss. Cristoforo Magallanes e c. (m.f.); S. Carlo Eugenio de Mazenod. At 14,19-28; Sal 144,10-13.21; Gv 14,27-31a.
22 M Andremo con gioia alla casa del Signore. Cristo si propone con l’immagine della vite unita ai tralci, per dire che in Lui e nei discepoli deve scorrere la stessa linfa, lo Spirito Santo, colui che produce il frutto sperato e atteso dal Padre. S. Rita da Cascia (m.f.); S. Giulia; B. Umiltà (Rosanna). At 15,1-6; Sal 121,1-6; Gv 15,1-8.
23 G Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signor. Rimanere nell’amore di Cristo, osservando i suoi comandamenti, ci conduce alla vera gioia. Dobbiamo credere e fidarci di questa gioia che il Signore ci dona. S. Desiderio; S. Giovanni B. de Rossi; S. Onorato. At 15,7-21; Sal 95,1-3.10; Gv 15,9-11.
24 V Ti loderò fra i popoli, Signore. Il Signore ci consegna il comandamento dell’amore; più che un precetto, è una rivelazione: è la rivelazione di Gesù Cristo, Figlio di Dio, che fa conoscere al mondo l’amore del Padre. B.V. Maria Ausiliatrice; S. Vincenzo di Lerins; S. Servulo. At 15,22-31; Sal 56,8-12; Gv 15,12-17.
25 S Acclamate il Signore, voi tutti della terra. Cristo mette in opposizione il suo amore con quello del mondo che ama quelli che gli appartengono: se ci ama, noi gli apparteniamo. Dobbiamo essere vigilanti. S. Beda (m.f.); S. Gregorio VII (m.f.); S. Maria Maddalena de’ Pazzi (m.f.). At 16,1-10; Sal 99,2-3.5; Gv 15,18-21.
[26 D VI Domenica di Pasqua / C (S. Filippo Neri) At 15,1-2.22-29; Sal 66,2-3.5-6.8; Ap 21,10-14.22-23; Gv 14,23-29].
Elide Siviero
Salmo responsoriale e accompagnamento
PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa.
Inizio: Un solo Signore (756); Signore, sei venuto (728).
Salmo responsoriale: G. Assandri. Ritornello: O Signore, nostro Dio (84).
Processione offertoriale: Signore, fa’ di me uno strumento (726).
Comunione: Passa questo mondo (702); Com’è bello (626).
Congedo: Regina dei cieli (590).