8 febbraio 2015
In questa domenica la sofferenza fa da filo conduttore nella Liturgia della Parola: Giobbe, nel suo dolore, si rivolge a Dio; Gesù opera come medico delle anime e dei corpi; l’apostolo Paolo dichiara la sua condivisione con le fragilità dei fratelli più deboli. - Tempo di preparazione alla 23a Giornata del malato (11 febbraio).
GUARÌ MOLTI CHE ERANO AFFLITTI DA VARIE MALATTIE
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano i malati e gli indemoniati.
«IL nostro tempo ha voluto scorgere in Gesù il grande riformatore sociale, che vede le miserie e le sofferenze degli uomini e cerca di alleviarle. È vero, ma non è tutto» (Romano Guardini, grande teologo, Verona 1885 – Monaco di Baviera 1968). Infatti, Gesù nel Vangelo odierno si mostra certo come colui che si fa carico delle sofferenze e delle infermità umane e si impegna per alleviarle, ma rifiuta di essere solo un taumaturgo: la sua azione è volta all’incontro dell’uomo con Dio. Il miracolo, nella sua ottica, ha un significato autentico solo se suscita e promuove la fede di quanti ne fanno esperienza, senza spettacolarizzazioni, cui Gesù Cristo si sottrae sempre. Attraverso il recupero della salute, Gesù desidera fare in modo che l’uomo si apra a un rinnovato incontro con Dio e con la sua Parola, che lo spinga a una convinta testimonianza (II Lettura), perché la vita non sia sentita come una delusione, un soffio che passa fra duro lavoro e illusioni mai appagate (I Lettura), ma abbia sempre speranza.
Tiberio Cantaboni
“LA SAPIENZA DEL CUORE”
San Giovanni Paolo II a Lourdes il 15 agosto 1983. FOTO PERIODICI SAN PAOLO
Il tema scelto da Papa Francesco per la XXIII Giornata Mondiale del Malato, che si celebra nel giorno dell’apparizione di Lourdes, è tratto da un lungo soliloquio di Giobbe – «Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo» (29,15) – che, nel tempo della prova, ricorda le opere di giustizia da lui compiute quando era ricco, felice e onorato. Quante volte, soprattutto quando la malattia si mostra particolarmente aggressiva e prolungata, il ricordo di tempi sereni e pieni di vigore, torna ad affacciarsi alla mente. Talvolta questa memoria diventa occasione di ringraziamento, altre volte di rimpianto e quindi causa di ulteriore sofferenza. La salute fisica è un dono da custodire con cura, ed è sapiente usare le forze per fare della nostra vita un dono agli altri, soprattutto ai più poveri. Non ci pentiremo mai di aver amato il nostro prossimo. Ma anche quando, nel tempo della malattia, le forze vengono meno, la sapienza del cuore, quella che affonda le sue radici nella parola di Dio, assicura che la vita dell’uomo è preziosa e rivestita di inalterabile dignità. È questo il momento nel quale, con particolare attenzione, la comunità cristiana è chiamata a stringersi attorno ai malati, camminare con loro, consolarne la solitudine, diventando così strumenti dell'amore effusivo di Dio che ci salva.
Don Carmine Arice Direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute
10 febbraio - Santa Scolastica
La vita di santa Scolastica (480-547) è narrata dai “Dialoghi” di san Gregorio Magno. Vergine saggia e consacrata a Dio fin dall’infanzia, aveva con il fratello san Benedetto una tale comunione in Dio che ogni anno trascorrevano una giornata intera a lodare Dio e in sacra conversazione. Nell’ultimo colloquio con il fratello antepose la forza della preghiera alla preoccupazione di Benedetto di rispettare le regole, ed ella perciò “poté di più, perché amò di più”.
Luigi Giovannini, ssp
IN PREGHIERA CON IL SALMO 146/147
Nella malattia, risanaci, o Signore. Nel dubbio, illumina le nostre menti. Nella tristezza conforta l'anima nostra. Nelle piaghe, poni la tua mano e risana le nostre ferite. Signore nostro Dio, entra nella casa dei servi e liberaci dalla sofferenza: tu che sei il Padre dei poveri e degli umili.
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, al Signore che risana i cuori affranti e fascia le ferite dell’umanità sofferente, eleviamo il nostro grido di supplica, fiduciosi nella sua fedeltà e bontà.
Preghiamo insieme, dicendo:
A - Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi figli.
1. Per la Chiesa: sia madre e maestra di umanità, sensibile alle sofferenze di ogni uomo. Preghiamo.
2. Per le associazioni e i gruppi di volontariato sociale: possano lasciar trasparire nel loro sorriso compassionevole la bontà di Dio verso tutte le sue creature. Preghiamo.
3. Per gli ammalati: siano raggiunti dal conforto e dall’aiuto fattivo dei cristiani come segno dell’amore di Dio che mai abbandona e mai lascia nella solitudine. Preghiamo.
4. Per ciascuno di noi: cerchi anzitutto il dialogo con il Signore e ogni giorno si alimenti di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio. Preghiamo
Intenzioni della comunità locale.
C - O Padre, nel tuo Figlio ci hai mostrato quanto grande è la tua sollecitudine verso di noi, tendi l’orecchio alla nostra preghiera ed esaudiscila secondo la tua santa volontà. Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.
V SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
9 L Gioisca il Signore per tutte le sue creature. Il vangelo testimonia una speciale sollecitudine di Gesù nei confronti dei malati. E nessuno di loro rimane prigioniero del suo male. S. Apollonia; B. Anna Katharina Emmerick. Gen 1,1-19; Sal 103,1.5-6.10.12.24.35; Mc 6,53-56.
10 M Santa Scolastica, vergine. Memoria (bianco). O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! Guai a noi se confondiamo le nostre tradizioni, per quanto utili, buone e sante, con la volontà di Dio. S. Silvano; B. Luigi Stepinac. Gen 1,20 – 2,4a; Sal 8,4-9; Mc 7,1-13. - Giornata del ricordo delle Foibe.
11 M Benedici il Signore, anima mia! Ciò che non entra nel cuore non danneggia l’uomo, ma il male che esce dal suo cuore è altamente contaminante. Beata Vergine Maria di Lourdes (m. f.); S. Sotere; S. Pasquale I. Gen 2,4b-9.15-17; Sal 103,1-2.37-30; Mc 7,14-23. - Oggi si celebra la 23ma Giornata del malato.
12 G Beato chi teme il Signore. Come un cagnolino, una donna pagana elemosina una briciola di grazia per sua figlia. Una grande lezione di umiltà e di sconfinata fiducia nel Signore. Ss. Martiri di Abitene; S. Benedetto di Aniane; B. Ombelina. Gen 2,18-25; Sal 127,1-5; Mc 7,24-30.
13 V Beato l’uomo a cui è tolta la colpa. La guarigione del sordomuto in pieno territorio pagano assume anche un valore simbolico. Chi era lontano da Dio è reso capace di ascoltare la sua parola e rendergli gloria. S. Martiniano; S. Benigno. Gen 3,1-8; Sal 31,1-5; Mc 7,31-37.
14 S Santi Cirillo, monaco, e Metodio, vescovo, patroni d’Europa. Festa (bianco). Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. I fratelli bizantini hanno portato ai popoli slavi la luce del Vangelo incarnandolo nella loro lingua e cultura e in comunione con la Chiesa di Roma. San Valentino. At 13,46-49; Sal 116,1-2; Lc 10,1-9.
15 D VI Domenica del T. O. / B (Ss. Faustino e Giovita)
Lv 13,1-2.45-46; Sal 31,1-2.5.11; 1Cor 10,31 – 11,1; Mc 1,40-45.
Agatino Gugliara, ssp
Salmo responsoriale e accompagnamento
PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei 2009.
Inizio: Terra promessa (305); Tu sei come roccia (309).
Ritornelo al Salmo responsoriale del M° A. Parisi; Oppure: Rit. comune: A te, Signore, innalzo l’anima mia (41).
Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (376).
Comunione: Amatevi, fratelli (255); Quando venne la sua ora (120).
Congedo: Grandi cose (216).
ACCOMPAGNAMENTO
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