24 Novembre

Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).

 
 
 

Il “potere” che muove la storia

Forse anche a te capita di chiedere il perché di quanto accade nella tua vita e nella storia del mondo. La solennità di Cristo Re dell’universo ci ricorda, alla fine di questo anno liturgico, che la storia non va avanti “a caso” ma avanza verso una meta. Oggi ci è dato di scorgere con l’occhio della profezia (I e II Lettura) la chiave di volta in cui tutto trova senso e compimento: Cristo, il cui «potere eterno non finirà mai». «Dunque, tu sei re?», chiede Pilato. Se i regni di questo mondo si affermano con la potenza delle armi, il regno di Cristo avanza nella storia con la forza di un’attrazione interiore che ha nome “verità”. La verità è il richiamo silenzioso («la mia voce») radicato nei cuori umani, rivolto a chiunque sa mettersi in gioco nell’incontro personale con lui (Vangelo). «Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue» è l’eterno Sacerdote sul cui altare, ogni giorno nell’Eucaristia, si riversa tutta la vita del mondo, riconsegnata al suo “destino ultimo”; e noi, resi nel battesimo re, profeti e sacerdoti, abbiamo parte al suo potere regale. Un solo atto d’amore ha il potere di trascinare il mondo.

Sorelle Clarisse, Monastero Immacolata Concezione - Albano L. (RM)

Promuovere i veri valori cristiani per non piegarsi ai poteri umani

La dottrina della regalità sociale di Cristo, sorta nella seconda metà dell’Ottocento, afferma la necessità di realizzare il regno di Cristo non solo in senso spirituale ma anche tramite l’istituzione di una società fondata sui principi morali cristiani. Scriveva Leone XIII nell’enciclica Tametsi futura: «Anche nel convivere umano e nella civile società deve imperare la legge di Cristo, così che non solo nella vita privata, ma anche in quella pubblica essa sia guida e maestra». Egli spiegava che rifiutare l’impero di Cristo nell’illusione di essere più indipendenti, espone al rischio di cadere nelle mani di un potere umano. La dottrina fu sostenuta dai successivi pontefici, da Pio X a Pio XI, il quale istituì la festa di Cristo Re con l’enciclica Quas primas (1925).

Egli paventava il rischio di un disordine sociale causato dalla laicizzazione dello stato. «Allontanato, infatti, […] Gesù Cristo dalle leggi e dalla società, l’autorità appare senz’altro come derivata non da Dio ma dagli uomini, in maniera che anche il fondamento della medesima vacilla: tolta la causa prima, non v’è ragione per cui uno debba comandare e l’altro obbedire». La teoria della regalità sociale di Cristo si intreccia strettamente col culto del Sacro Cuore, immagine visibile del “Re d’amore”, e una delle sue pratiche è l’intronizzazione del Sacro Cuore nelle famiglie.

Si tratta di un gesto concreto, un rito celebrato da un sacerdote col quale un’immagine del Sacro Cuore viene solennemente posta in un luogo centrale dell’abitazione, per diventare il fulcro materiale e spirituale della famiglia, intesa come cellula fondamentale della società. Un’idea tutt’altro che sorpassata; su un concetto molto simile si basa, infatti, la spiritualità promossa da san Josemaría Escrivá de Balaguer per i laici, incentrata sull’aspirazione alla santità dei singoli e delle famiglie per costituire «una società di persone libere, tutte con gli stessi diritti e doveri davanti allo stato, che insieme si impegnano concordemente e attivamente a promuovere il bene comune, applicando i principi evangelici». Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptor hominis (1979) ribadiva la necessità di «spalancare le porte a Cristo» in ogni aspetto della vita sociale. Nel muovere l’accorata esortazione egli era stato senz’altro influenzato dalla propria esperienza in un regime totalitario.

A circa 50 anni di distanza, la realtà dell’Occidente post-cristiano è, piuttosto, la dissoluzione di ogni principio morale, estrema conseguenza del liberalismo. Se al giorno d’oggi sembra anacronistico parlare di uno stato confessionale, occorre però ammettere che si vanno realizzando i rischi prospettati dai pontefici dello scorso secolo. Un impegno, almeno personale, di tutti i fedeli nel promuovere gli autentici valori cristiani, è necessario perché sia garantita una vera libertà, rispettosa della dignità umana, dei più deboli, delle minoranze e della vita in ogni sua stagione. p. Giorgio Maria Faré, OCD

Preghiera dei fedeli

C - Fratelli e sorelle, nel potere regale di Cristo trova compimento il destino della storia umana e del cosmo. A lui, Sacerdote eterno, presentiamo l’offerta della nostra preghiera.

Lettore - Chiediamo insieme:  Signore Gesù, venga il tuo Regno!

1. Pastore supremo, orienta il cammino della Chiesa universale all’autentica speranza della vita eterna, che plasma e trasforma dal di dentro la storia. Preghiamo:
2. Sovrano dei re della terra, infondi nei governanti un vivo interesse alla formazione delle coscienze, perché l’impegno politico contribuisca alla crescita del tuo Regno. Preghiamo:
3. Tu che ci ami e ci hai liberato dai nostri peccati con il tuo sangue, rivela la falsità del potere delle armi e manifesta al mondo la verità dell’amore che salva. Preghiamo:
4. Testimone fedele, accompagna i giovani del mondo nel cammino della vita; sostienili con la forza di quella speranza che mai si stanca e sempre si rinnova. Preghiamo:
5. Tu, che nell’amore trafitto hai rivelato il volto della verità al cuore di ogni uomo e donna, insegnaci ad ascoltare la tua voce nel sacrario delle nostre anime. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale.

C - Figlio dell’uomo, costituito dal Padre Re dell’universo, accogli la nostra preghiera e rendici con te eredi del tuo regno. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

A - Amen.

Calendario liturgico: (25 novembre-1 dicembre 2024)

25 L - S. Caterina di Alessandria
Tema: La generazione che cerca il volto di Dio; si evidenzia l'importanza del valore qualitativo dei gesti, più che quello quantitativo.
Passi: Ap 14,1-3.4b-5; Sal 23; Lc 21,1-4.

26 M - S. Corrado
Tema: La giustizia divina e il discernimento nelle scelte difficili, in contrapposizione alle facili promesse dei falsi profeti.
Passi: Ap 14,14-19; Sal 95; Lc 21,5-11.

27 M - S. Laverio
Tema: La grandezza delle opere di Dio e l'importanza della perseveranza per la salvezza.
Passi: Ap 15,1-4; Sal 97; Lc 21,12-19.

28 G - S. Teodora
Tema: La chiamata alla speranza e alla riconoscenza dei segni dei tempi.
Passi: Ap 18,1-2.21-23; 19,1-3.9a; Sal 99; Lc 21,20-28.

29 V - S. Saturnino
Tema: La consolazione della parola di salvezza di fronte alla fine dei tempi.
Passi: Ap 20,1-4.11–21,2; Sal 83; Lc 21,29-33.

30 S - S. Andrea Apostolo
Tema: La diffusione dell'annuncio cristiano e l'importanza della fraternità nella Chiesa.
Passi: Rm 10,9-18; Sal 18; Mt 4,18-22.

1 D - I Domenica di Avvento / C
Tema: Inizio del tempo di Avvento, la promessa di Dio e la preparazione alla sua venuta.
Passi: Ger 33,14-16; Sal 24; 1Ts 3,12–4,2; Lc 21,25-28.34-36.

Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica».
Annotazione: Elide Siviero.

Salmo


PROPOSTE PER I CANTI:
 da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed. 

Inizio: Annunceremo il tuo regno (614); Cieli e terra nuova (447).
Salmo responsoriale: M° S. Militello;
oppure: O Signore, nostro Dio (84).
Processione offertoriale: Jubilate, servite (665).
Comunione: Un solo Signore (756); Tu sei la mia vita (732).
Congedo: Lode all’Altissimo (286).

Sussidio Musicale Digitale in omaggio con La Domenica

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COMUNICATO DELL'EDITORE
Si rende noto che i contributi pubblicati su "La Domenica" a firma di padre Giorgio Maria Farè, dell'ordine dei Carmelitani Scalzi (Provincia Lombarda), sono stati commissionati e stampati già da alcuni mesi e comunque non contengono tesi non conformi al Magistero della Chiesa. Circa le sue recenti posizioni su Papa Francesco, l'editore si dissocia completamente e ribadisce la propria fedeltà al Sommo Pontefice. Anche il vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti, da cui dipende il nullaosta per i testi biblici e liturgici, si dissocia da quanto sostenuto dal padre carmelitano.

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