14 Febbraio
Rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio è la risposta di Gesù a una domanda tranello. È chiaro che solo a Dio si deve dare tutta la nostra persona e che, al contempo, va dato il proprio contributo leale alle istituzioni civili. Questo Gesù lo insegnerà con la sua vita e l’obbedienza della Croce, quando i suoi avversari sceglieranno di stare dalla parte del potere umano e non dalla parte di Dio. Oggi ricorre la 97a Giornata missionaria (colletta obbligatoria).
«Il padre tuo, che vede nel segreto»
All’inizio della Quaresima il Vangelo ci indica la triplice via del cammino verso la Pasqua: elemosina, preghiera e digiuno. È un cammino di conversione che chiede l’autenticità del nostro cuore e non solo l’impegno del nostro “fare”. Anche i gesti più belli, infatti, se staccati dalla sorgente da cui scaturiscono (il cuore), rischiano di svuotarsi della loro verità profonda. L’elemosina, più che onorare l’altro, può cercare l’apparenza.
La preghiera, più che davanti a Dio, ci può porre «davanti agli uomini». Il digiuno, invece di ridirci la nostra fame di verità, può saziare il bisogno di essere notati dagli altri. Forse senza neanche accorgercene rischiamo di non saper vivere sotto lo sguardo del Padre, nella stanza interiore («la tua camera») creata in noi quando il suo alito soffiava sull’Adamo fatto di polvere.
La via del ritorno, la guarigione, passa per l’intesa ritrovata di questo sguardo d’amore incrociato «nel segreto», il solo capace di rivelarci la nostra verità e dare significato autentico ai nostri gesti. Anche il gesto di ricevere le ceneri sul capo ci restituisce alla nostra umile realtà di figli fragili e peccatori, ma infinitamente amati.
Sorelle Clarisse, Monastero Immacolata Concezione - Albano L. (RM)
«Misericordia io voglio e non sacrifici»
Nella sua predicazione, racchiusa nel Vangelo, Gesù ha sempre proposto ai suoi ascoltatori l’armonia nella pratica religiosa, una pratica che coinvolge il cuore e il corpo, la preghiera personale e il culto del Tempio, la relazione filiale con Dio e le relazioni fraterne con il prossimo. Anche la predicazione dei Profeti proponeva al popolo di Israele l’armonia tra vita e culto, tra le mani alzate in preghiera a Dio e le mani aperte alle necessità del prossimo: «Dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, senza tetto, vestire uno che vedi nudo» (Is 58,7).
La Quaresima appena iniziata propone anche a noi una spiritualità delle pratiche penitenziali che caratterizzano questo tempo. Il richiamo di Gesù ai suoi ascoltatori – «Misericordia io voglio e non sacrifici» (Mt 9,13) – rivela la sua preferenza per la misericordia e il perdono, l’amore gratuito e accogliente, più che l’esecuzione rigida della pratica religiosa, senza coinvolgimento interiore e disgiunta dall’amore del prossimo. La misericordia è l’amore di Gesù per te, è il perdono che ogni giorno ti guarisce e ti rende degno di sedere alla sua mensa, come è avvenuto per i peccatori e i pubblicani da lui incontrati e onorati (cf. Mt 9,11).
La misericordia con cui ti ha rivestito e onorato Gesù diventa la misericordia con cui tu rivestirai e onorerai il tuo prossimo con la pratica quaresimale delle opere di carità, del digiuno e dell’elemosina. Questa misericordia verso il corpo di Cristo, che è il tuo prossimo, è la misericordia che dà verità e valore ai sacrifici che offri al Signore con la tua preghiera e la tua pratica religiosa. Ascolta ora queste parole di san Giovanni Crisostomo: «Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non onorarlo qui in chiesa con stoffe di seta, mentre fuori lo trascuri quando soffre per il freddo, privo di vestiti per coprirsi.
Che vantaggio può avere Cristo se la mensa del sacrificio è piena di vasi d’oro, mentre poi muore di fame nella persona dei poveri? Dio non ha bisogno di vasi d’oro, ma di anime d’oro. Egli infatti accetta i doni per la sua casa terrena, ma gradisce molto più l’aiuto dato ai poveri e a chi è nel bisogno».
don Primo Gironi, ssp, biblista
Preghiera dei fedeli
C - Fratelli e sorelle, ai primi passi del nostro cammino penitenziale ci rivolgiamo umilmente al Padre per essere rinnovati interiormente con il dono della sua grazia.
Lettore - Chiediamo con fede: Crea in noi, Signore, un cuore puro.
1. Per la Chiesa: fortificata nella lotta contro lo spirito del male, sia sacramento di perdono e riconciliazione per gli uomini e le donne del nostro tempo. Preghiamo:
2. Per i Governi delle nazioni: riconoscano nei valori umani e cristiani le basi autentiche per promuovere la dignità e la libertà di tutti i popoli. Preghiamo:
3. Per i malati e quanti soffrono nel corpo e nello spirito: intimamente uniti alla passione di Cristo, si sentano pienamente partecipi della sua vittoria pasquale. Preghiamo:
4. Per noi qui presenti: la grazia di questo tempo propizio trasformi la nostra vita, generando frutti di conversione in gesti concreti di cura e carità fraterna. Preghiamo: Intenzioni della comunità locale.
C - Padre di grande amore, fonte del perdono, sostieni il nostro cammino quaresimale con le armi della penitenza, per poter celebrare rinnovati la Pasqua del tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
A - Amen.
Salmo
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5a ed.
Inizio: Accogli, o Dio pietoso (8); Padre, perdona (499).
Salmo responsoriale: M° S. Militello; oppure: Perdonaci, Signore (430).
Imposizione delle ceneri: Misericordias Domini (677). Processione offertoriale: O Dio dell’universo (308).
Comunione: Come un padre (492); Se tu mi accogli (501).
Congedo:La madre col pianto nel cuore (580).