6 marzo 2019

Il mercoledì delle Ceneri i cristiani sono invitati al raccoglimento e alla riflessione, alla preghiera e al digiuno, prima di intraprendere insieme con la comunità il cammino quaresimale verso la Pasqua. Facciamo nostra la supplica di Paolo: «È ora il momento favorevole».

SOBRIETÀ E COERENZA NEI GESTI PENITENZIALI

Commento - Illustrazione di G. Trevisan
L’AUSTERO simbolo delle ceneri che oggi riceviamo sul capo costituisce un eloquente richiamo alla nostra umana finitezza. Questa consapevolezza di limite, lo sappiamo bene, non ci esclude però dall’approdo nello sconfinato orizzonte di quel gioioso evento pasquale verso cui le ceneri ci indirizzano. In questo itinerario il cristiano sa di poter trovare sempre un grande sostegno nella forza della Parola di Dio. Le parole di Gioele (I Lettura) invitano tutti i componenti della società (vecchi, fanciulli, lattanti…) alla sobrietà e incisività dei gesti: «Laceratevi il cuore e non le vesti».
Paolo nella sua lettera ai Corinzi (II Lettura) ci ricorda la perenne e confortante disponibilità del Padre all’abbraccio del perdono: «Lasciatevi riconciliare con Dio». I segni penitenziali del digiuno, della tristezza e del pianto (Vangelo), per essere veramente tali, ci dice Gesù, devono scaturire dalla sincerità del cuore e devono essere lontani da ogni forma di malcelata ipocrisia che ne può pregiudicare tutto il senso e l’efficacia: «Tu quando digiuni, profùmati la testa e làvati il volto».

Vito Di Luca, ssp

IL DIGIUNO

«Gesù nell’orto degli Ulivi», Cappella XXI, Santuario di Varallo Sesia (Vercelli).
Il tempo quaresimale ci propone ogni anno la pratica del digiuno, anche se ormai limitata a due soli giorni: il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo.
Presso le comunità islamiche il digiuno comprende un intero mese – quello di Ramadàn (“l’arido”) – ed è uno dei “cinque pilastri” dell’Islam.
Nell’Ebraismo il digiuno era prescritto solo nel giorno in cui si celebrava “il rito dell’espiazione” (in ebraico, Yòm Kippùr. In quel giorno si offrivano sacrifici nel Tempio, seguendo le norme del libro del Levitico (Cfr Lv 16,1-34).
Distrutto il Tempio (70 d.C.), non fu più possibile offrire i sacrifici e il digiuno seguì le norme di un “regolamento” chiamato Yomà, cioè “il giorno per eccellenza”, quale era lo Yom Kippùr.
Al tempo di Gesù il digiuno era praticato da alcuni gruppi, che ne fissarono pure i giorni (lunedì e giovedì). Le prime comunità cristiane scelsero invece il mercoledì e il venerdì, che ricordava la morte di Gesù: «Quando lo sposo (Gesù) sarà loro tolto, allora digiuneranno » (Mc 2,20).
Gesù non ha fissato norme per il digiuno. L’evangelista Matteo, sensibile alle pratiche del Giudaismo (preghiera, digiuno, elemosina), riporta la raccomandazione di Gesù a evitare ogni forma di ostentazione e a privilegiare l’interiorità, che solo il Padre vede e gradisce (Cfr Mt 6,16-18).
Gesù si ispirava alla svolta data dai profeti alla pratica del digiuno. Essi inculcavano una “spiritualità del digiuno”, che eliminava ogni esteriorità (Cfr Is 58,1-12). È a questa “spiritualità” che siamo chiamati anche noi oggi.

Don Primo Gironi, ssp, biblista

LA SANTA QUARESIMA

MOLTI avranno scelto, in un particolare momento della vita, di partecipare a un corso di Esercizi Spirituali: hanno vissuto cioè un tempo di maggiore distensione dalle attività quotidiane per ritirarsi nel silenzio, nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio.
La Chiesa prevede per tutti, invece, un vero e proprio itinerario di esercizio della vita interiore, aiutato anche dal sacrificio esteriore. Questo tempo è la Quaresima! I tre elementi essenziali che lo caratterizzano sono determinanti: digiuno, preghiera, carità.
Il digiuno fisico aiuta lo spirito ad aprirsi a spazi intensi di preghiera e a rendersi sempre più coscienti che bisogna essere solidali con i fratelli attorno a noi. Sono aspetti che è possibile vivere non solo personalmente, ma anche comunitariamente, facendo opportune scelte in famiglia, aderendo alle iniziative della comunità parrocchiale o di qualche gruppo di ispirazione cristiana.
Aiutarsi in tutto questo permette di non scoraggiarsi e di «fortificare l’uomo interiore» (Cfr. Efesini 3,16) per celebrare con Cristo la gloria della Pasqua.
Vivere la Quaresima come momento favorevole significa allora anzitutto contemplare la vita di Cristo, armarsi della sua Parola per contrastare le suggestioni del male, nutrirsi dei Sacramenti della fede per non incombere in una sorta di anoressia spirituale.

Tiberio Cantaboni

GIUSEPPE GIROTTI

Beato Giuseppe Girotti, martire.
GIUSEPPE GIROTTI (Alba, Cuneo, 19 luglio 1905 – Dachau, Germania, 1 aprile 1945) esprime una forte testimonianza alla luce della carità cristiana. Sacerdote domenicano ed esperto biblista, esercitò il suo ministero con spirito brillante e libertà intellettuale. Docente di Sacra Scrittura a Torino, nel 1939 fu sospeso dal suo incarico per aver aiutato partigiani ed ebrei durante la Seconda Guerra mondiale. Fu deportato nel 1944 nel lager di Dachau, dove morì da martire. È stato proclamato beato il 26 aprile 2014 nel Duomo della città di Alba.

Cristina Santacroce

Preghiera dei fedeli

C- Fratelli e sorelle, convocati dal Signore a percorrere il cammino di purificazione della Quaresima per un rinnovato incontro con Cristo, lasciamoci condurre dalla sua Parola ad invocare la misericordia del Padre.

Preghiamo insieme e diciamo: Donaci, Signore, il tuo perdono!

1. Per la Chiesa universale: la Quaresima sia occasione di riconciliazione con Dio, con i fratelli e con le realtà umane, nella rinuncia ai propri egoismi e a tutto ciò che è vanità e violenza, preghiamo:

2. Per ogni battezzato: la Quaresima ci aiuti a guardare con generosità e discrezione coloro che sono poveri, profughi, immigrati, preghiamo:

3. Per ciascuno di noi: il cammino quaresimale ci aiuti a radicare nell’ascolto della Parola e nella preghiera il nostro cercare il Signore, preghiamo:

4. Per la nostra comunità: il cammino quaresimale la aiuti a verificare il suo stile di preghiera, affinché eviti ogni elemento che sa di esibizione, ma ricerchi nell'umiltà e sincerità l’incontro con il suo Signore, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C - Ascolta, o Padre, il tuo popolo e rinnovalo con lo Spirito Santo, affinché questo sia per lui il tempo favorevole in cui incontra la salvezza in Cristo, nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

A - Amen

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Soccorri i tuoi figli (500); Padre, perdona (499).
Salmo responsoriale: da Il canto del Salmo Responsoriale (ElleDiCi 2011). Ritornello: Perdonaci, Signore (430).
Imposizione delle ceneri: Misericordias Domini (677).
Processione offertoriale: Signore fa’ di me uno strumento (726).
Comunione: Un cuore nuovo (505); Se tu mi accogli (501).
Congedo: Madre santa (585).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento


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